Probabilmente fino a pochi anni proporre la recensione di un “fumetto” ad una rivista letteraria sarebbe sembrata un’assurdità; vuoi perché si aveva l’idea che la “nona arte” fosse appannaggio di storie adatte all’infanzia, vuoi perché si pensava che in fondo tutto quel mondo fosse incentrato sul disegno di grandissimi artisti tipo Floyd Gottfredson o Carl Barks. Le parole di Umberto Eco - “quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese” – però ci fanno capire che il fumetto in quanto tale non era da considerarsi semplicemente come un futile passatempo per ragazzini; tanto più da quando l’editoria si è impegnata con le cosiddette...CONTINUA...
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