Bigazzi Giuseppe, Vestita Ciro

La farmacia e la dispensa del buon Dio

E’ un po’ inevitabile che  trasmissioni di successo, anche quelle palesemente taroccate, diventino pretesto per pubblicazioni editoriali. Questa volta però il risultato è di tutto rispetto. Merito degli autori, Bigazzi e Vestita, che hanno scritto un manuale agile e chiaro quale strumento di consultazione rapida per quanti vogliano una infarinatura nel campo dimenticato delle erbe, delle loro funzioni terapeutiche ed applicazioni gastronomiche. Il tutto con il loro consueto approccio entusiasta, ruspante al limite del semplicismo. Ciro Vestita è medico dietologo e fitoterapeuta a Pisa, noto soprattutto al pubblico toscano per le sue frequenti apparizioni in reti locali (Italia 7) dove ha sempre...CONTINUA...

Mascheri Paolo

Poliuretano

Quattordici racconti estremamente compatti, tanto che potrebbero costituire un romanzo, un romanzo che ha per protagonista un io narrante giovane – o molto giovane – alle prese con piccole vicende, disagi esistenziali e fisici. È una prova letteraria promettente quella di Mascheri, che può dare sviluppi ulteriori. Rivela un certo talento, senso dell’ironia, vivacità. Pochissimo accade, o meglio, sono piccoli fatti quelli raccontati: avventure di formazione anche a sfondo sessuale, sfide all’istituzione...CONTINUA...

Calvino Italo

Il sentiero dei nidi di ragno

Un bambino, Pin, racconta le vicende della Resistenza; descrive, attraverso il suo sguardo attento e diffidente verso i “grandi”, alcuni protagonisti di questa pagina importante della nostra storia. “Il sentiero dei nidi di ragno” è il primo romanzo di Calvino, che alla Resistenza prese parte e volle lasciare memoria di quell’esperienza senza cadere né nella retorica, né nelle facili polemiche dei detrattori della lotta partigiana. CONTINUA...

Carreras Josè

Memories

Non è facile scrivere qualcosa di digeribile, sintetico e non tornare sulle doti, vizi e vezzi del grande tenore catalano, soprattutto quando si parla di assemblaggi incoerenti come “Memories”; qualcuno le chiama antologie, ma forse è più appropriato definirli zupponi, frullati. Un pappone con ingredienti potenzialmente di ottima qualità, ma abbinati molto male; il rischio quando il cuoco non amalgama bene è di avere un mantecato indigesto o insipido. Quanto accade con il nostro recital, ovvero un ascolto non memorabile, non è imputabile soltanto al tenore, di cui peraltro ben si colgono i limiti (e i pregi); la sequenza dei traks mi pare piuttosto eloquente: 1) Memory (A. Lloyd Webber -...CONTINUA...

Pavese Cesare

La terra e la morte

lankenauta pressLE LIRICHE Una donna identificata con la terra, con la natura, con la collina ispira queste liriche. Una terra buia, misteriosa, non un terreno fertile e accogliente, materno, ma un oscuro mistero. Il susseguirsi delle immagini naturali ci offre un ritratto simbolico, mitico della figura femminile. Al mistero, all’inconoscibilità di lei...CONTINUA...

Pavese Cesare

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Queste dieci, ultime poesie, (otto in italiano e due in inglese) di Pavese sono state trovate alla morte dell’autore in una cartella nella scrivania del suo ufficio nella casa editrice Einaudi. Dattiloscritte, portavano titoli e date di pugno dell’autore, pure scritto dall’autore era il frontespizio “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi / 11 marzo – 11 aprile 1950”. Le liriche, scritte a Torino e a Roma, come si è potuto stabilire grazie all’epistolario, sono dedicate a Constance Dowling, un’attrice americana della quale...CONTINUA...

Carofiglio Gianrico

Il passato è una terra straniera

“Il passato è una terra straniera: le cose avvengono in modo diverso da qui”. È la citazione di uno scrittore di cui l’io narrante non ricorda più il nome. Il passato è una terra straniera per chi racconta con il senno di poi e guarda come in un film una fase breve e intensa della propria giovinezza, che ha segnato il passaggio ad una più consapevole e attenta età adulta. CONTINUA...

Calvino Italo

Se una notte d’inverno un viaggiatore

"Un romanzo sul piacere di leggere i romanzi”, queste le parole di Italo Calvino, durante una conferenza tenuta a Buenos Aires nel 1984, per distinguere e definire “Se una notte d’inverno un viaggiatore". Un romanzo che contiene dieci romanzi: come una matrioska, verrebbe da dire, ma in realtà non si tratta di varie storie una all’interno dell’altra, bensì di romanzi iniziati, e mai finiti, da un ipotetico lettore nel corso di un breve periodo della sua vita. CONTINUA...

Parisini Marcus

Il mio caro vecchio lupo

Difficile dare una definizione di lupo che vada oltre la classificazione di Linneo e nel contempo sia sintetica: il riferimento non è solo al canis lupus, ma alla bestia dalle molteplici sembianze, diverse quanto sono le culture e le mentalità umane, metafora che trascende le estrinseche pelosità materiali; sicuramente un animale dotato di forte carica simbolica. Una complessità ben colta da Marcus Parisini nel suo “Il mio caro vecchio lupo”: disegni realizzati con acquerello, grafite, penna e inchiostro-matite colorate, inchiostro di china, penna a sfera ed introdotti da alcune riflessioni sull’animale, idealtipo di una natura più immaginata che reale. Alla parte iconografica sono affiancate...CONTINUA...