Categoria: scrittrici

Vanderbeke Birgit

Sweet Sixteen

La scrittura della Vanderbeke è la cosa che ho apprezzato di più di "Sweet Sixteen" perché è incisiva, immediata e asciutta. Proprio come piace a me. Non si dilegua in fronzoli narrativi tanto accattivanti quanto inutili, ma sa procedere con una schiettezza che vorrei poter trovare altrove e, di sicuro, più di frequente. "Sweet Sixteen" è stato pubblicato per la prima volta in Germania nel 2005. La Del Vecchio lo ha tradotto e portato in Italia nel 2008. E' un romanzo che si addentra in quell'universo magmatico ed impalpabile che è l'adolescenza...CONTINUA...

Vanderbeke Birgit

La straordinaria carriera della signora Choi

Nel sud ovest della Francia, dove è ambientato questo breve e brillante romanzo, la Vanderbeke ci vive davvero. A M** in estate arrivano tanti turisti attratti dai luoghi incontaminati e dalle bellezze locali ma in inverno il paesino torna ad essere il minuscolo buco che nessuno andrebbe mai a cercare. Uno di quei posti in cui "non credono più ai lupi mannari e alle dame bianche, ma tutti conoscono le storie; tutti sanno che Jean Grin dagli occhi rossi si aggirava qui strappando ai bambini il fegato dai corpi, e nessuno lascia andare i bambini da soli a scuola o tornare col buio la sera, preferiscono...CONTINUA...

Vesco Francesca

Cedimenti

"Cedimenti" è un romanzo che, all'inizio, dà la sensazione di non poter sorprendere. Almeno non qui in Italia. In un Paese in cui le storie di mafia servono spesso da telaio per le fiction in TV, in cui in ogni paesino c'è almeno un mostro di cemento che svetta inquietante come una bestemmia su un panorama che nessuno dovrebbe nemmeno sfiorare. Purtroppo esistono interessi che mescolano tanto denaro a tanto cemento e poi c'è la legge dei piani regolatori e dei condoni, cieca a vigliacca, che appiana e legittima senza capire e senza spiegare. Martina è una ragazza che viene dal nord. Non sa nulla...CONTINUA...

Khan Shubnum

Le radici altrove

Ecco il romanzo di un'esordiente. L'autrice, Shubnum Khan, è nata in Sudafrica nel 1985 ed ha origini indiane. Il titolo originale del libro, pubblicato da Penguin Books nel 2010, è un molto più appropriato "Onion Tears". D'altro canto le cipolle sono un elemento fondamentale della storia, proprio come le lacrime. Khadeejah Bibi Ballim è una donna dalla personalità forte e dedita prevalentemente all'arte culinaria. Appartiene alla seconda generazione di immigrati indiani giunti in Sud Africa: i suoi genitori erano giunti dall'India e si erano stabiliti a Bronkhorstspruit, cittadina non molto...CONTINUA...

Murgia Michela

Accabadora

"Accabadora" è uno di quei libri che ritrovi un po' ovunque. Aver vinto il Campiello, però, non è una garanzia a tutti i costi. Per questo sono arrivata alla Murgia con un po' di ritardo e superando certe prevenzioni tutte mie. Ora sono felice di averla letta. Perché "Accabadora" è un bel romanzo. Perché lo ha scritto una giovane donna. Perché questa giovane donna è italiana. Perché rincuora sapere che in un mare di gente che vuole scrivere, c'è anche chi lo sa fare. La storia non è particolarmente complessa e questo, a mio umile avviso, è uno dei punti di forza del libro. Siamo a Soreni, un...CONTINUA...

Roze Pascale

Un caso di ordinario coraggio

A quanto ho potuto constatare, "Un caso di ordinario coraggio" è l'unico libro di Pascale Roze tradotto in italiano. La scrittrice francese, nata a Saigon nel 1954, ha conquistato il prestigioso Premio Goncourt per "Le Chasseur Zéro", suo romanzo d'esordio, nell'ormai lontano 1996 ma di lei non avevo mai sentito parlare. Eppure merita. La lettura di "Un caso di ordinario coraggio" (titolo originale "Itsik", anno 2008) è stata spontanea e continua, durata esattamente il tempo di un breve viaggio in treno. Le pagine scorrono docili e avvincenti, si arriva alla fine del romanzo senza quasi accorgersene...CONTINUA...

Schneider Helga

Heike riprende a respirare

Spiegare la guerra ai bambini non è semplice. Così come non è semplice far comprendere loro l'orrore della morte e della distruzione che ogni guerra porta con sé. Eppure è fondamentale che anche i più piccoli, giunti ad un'età adeguata, vengano messi a confronto con gli episodi più tristi della nostra storia. Con “Heike riprende a respirare” Helga Schneider torna di nuovo a parlare con i bambini e lo fa ricorrendo ad una protagonista bambina, Heike per l'appunto. Siamo a Berlino, anno 1945. La guerra è appena finita, Hitler è stato sconfitto e i soldati russi ed americani si sono spartiti...CONTINUA...

Byatt Antonia S.

Gradazioni di vitalità

"C'è un momento significativo - una sorta di rito di passaggio - nella vita di ogni scrittore, ed è quando lui o lei si rende conto che i personaggi sono fatti di parole". Una premessa senza dubbio eccitante per un excursus altrettanto allettante. La Byatt, che di romanzi ne ha scritti diversi e anche piuttosto interessanti, parla di come nasca quello che lei definisce arazzo: "I singoli personaggi sono parte di un tessuto di parole, simile ad un arazzo, e le parole che creano le diverse persone sono connesse alla trama di tutte le altre parole". Una meccanica che, negli ultimi...CONTINUA...

Ogawa Yoko

La formula del professore

Non credo di essere particolarmente originale creando un parallelismo tra "La formula del professore" della scrittrice giapponese Yoko Ogawa del 2003 e il film "Memento" di Christopher Nolan del 2000. I protagonisti di entrambe le storie subiscono un brutto incidente e tutti e due appuntano sul corpo i dati fondamentali della propria esistenza. Il professore del romanzo della Ogawa utilizzando biglietti di carta e spillette da attaccare al suo abito liso e fuori moda; Leonard, il protagonista di "Memento", ricorrendo ai tatuaggi che, ogni volta, gli rammentano gli episodi salienti della sua vita...CONTINUA...

al-Shaykh Hanan

La sposa ribelle

Ne "La sposa ribelle" Hanan al-Shaykh racconta la vita di sua madre, Kamila. Dopo aver raggiunto il successo in tutto il mondo con un romanzo come "Mio signore, mio carnefice", la scrittrice libanese, una delle più famose del mondo arabo, ad un certo punto della sua vita, ha ritenuto fosse giusto recuperare e narrare la storia di una donna che, in tempi difficili e in contrasto con la mentalità islamica, ha dimostrato di possedere tenacia, perseveranza e un infinito coraggio. Nelle ultime righe del libro Hanan al-Shaykh spiega: "E' stata mia madre a scrivere questo libro. E' stata lei a...CONTINUA...