Categoria:
letteratura di viaggio
14-15 luglio 2018
Stando alle informazioni in mio possesso il modo migliore per arrivare ad Istanbul è via mare: Corrado Augias nel suo libro dedicato alla città lo dice chiaramente, il poeta premio Nobel Russo Ivan Bunin lo fa capire tra le righe dei suoi racconti di viaggio e Paolo Rumiz nel suo “È Oriente” lo suggerisce caldamente.
Curioso come anche l’attore Marco Paolini, in uno dei suoi spettacoli...CONTINUA...
Transnistria, anche solo a leggerne il nome si fa fatica, quella sillaba “ni” circondata da due “s” suona male, non dovrebbe essere là, proprio come questo territorio separatista: una striscia di terra tra Moldavia ed Ucraina dove dal 1990 si è instaurato uno stato indipendente che l’ONU non ha mai riconosciuto. Spesso lo si sente nominare come ultimo baluardo delle passate glorie socialiste, una sorta di bottega d’antiquariato dove le statue di Lenin ancora campeggiano per strada e l’Unione Sovietica si rifiuta di passare.
Un luogo del genere si presta molto bene ad un libro di viaggio, ma...CONTINUA...
Il romanzo storico-biografico "Marco Polo" è figlio, per connessione e principio, di un altro importante lavoro della scrittrice romana: "Il Milione di Marco Polo scritto da Maria Bellonci". Entrambi sono stati pubblicati per la prima volta nel 1982 e, come spiega la Bellonci in appendice a questo notevole libro: "Credo che non avrei avuto mai lo stimolo a fare questo romanzo se non avessi avuto l'occasione, appassionante, di riscrivere o tradurre dal testo originale franco-italiano il Milione". Il Marco Polo de Il Milione...CONTINUA...
“Quello che però i suoi corsi di letteratura e cultura africana alla SOAS di Londra e la sua inseparabile Rough Guide non le avevano insegnato, Isabel lo apprese presto da sé in una sorta di corso accelerato” (pp.11). Così si presenta, fin dalla prima pagina, la protagonista del “Tesoro degli ashanti”, opera della giornalista Francesca Giommi. Diciamo pure “opera letteraria”, nemmeno azzardando particolari definizioni, perché effettivamente il lettore potrà leggere queste pagine alla stregua di un romanzo di formazione, oppure anche immaginandolo come un vero e proprio diario di viaggio. Mentre...CONTINUA...
Mercoledì 13 settembre 2017
Ci svegliamo di buon’ora, alle sei e quindici. Moussa, il gestore del campement, ieri ci aveva proposto una gita sul Plateau, l’altopiano oltre la cascata, per visitare delle grotte e a noi era sembrata una buona idea.
Facciamo colazione con quel che resta del riso con pesce secco e avocado della sera prima, le quantità erano veramente esagerate per due persone. Ad aspettarci fuori...CONTINUA...
Martedì 12 settembre 2017
Il risveglio è provocato più dall’acido lattico che da altri fattori.
Le fatiche del giorno prima si fanno sentire, sia io che Jamie abbiamo le gambe rigide, le spalle doloranti ed una probabile carenza di sali minerali. Lei sotto i piedi ha pure due vesciche dalle dimensioni ragguardevoli.
Con una camminata da ottantenni in casa di riposo andiamo verso il ristorante dell’hotel per consumare una...CONTINUA...
Lunedì 11 settembre 2017
Non ci sembra vero di svegliarci e di essere ancora ragionevolmente asciutti. La tenda ha retto e quando usciamo vediamo un cielo terso, le nuvole sono arrivate con il buio e se ne sono andate con l’alba, come un animale notturno.
Per colazione ci spostiamo su una roccia piatta là vicino: apro un pacchetto di Bisko, popolari biscotti senegalesi, tondi, molto piccoli, con il bordo leggermente...CONTINUA...
Domenica 10 settembre 2017
Kedougou è una città tranquilla nella quale svegliarsi e noi lo facciamo abbastanza presto, anche per colpa di un tizio che bussa alla nostra porta e che cerca Aliou, il proprietario del campement.
Rimettiamo i nostri effetti negli zaini, alle otto siamo già fuori e prendiamo un taxi per la regional house dei Peace Corps, dove abbiamo appuntamento con Dustin. Lui ci accoglie...CONTINUA...
Sabato 9 settembre 2017
Kaolack è brutta, sporca, trafficata, puzzolente, torrida, basti pensare che i suoi abitanti sono famosi in Senegal per i denti macchiati a causa della pessima qualità dell’acqua.
La città si trova lungo le sponde del fiume Saloum e a soli otto chilometri dalla sua foce. Da secoli è un crocevia commerciale che unisce il nord e il sud del Senegal. I francesi erano ben consapevoli della sua importanza...CONTINUA...
Durante il mio soggiorno in Senegal capitò una sera in cui fummo invitati a cena a casa della nostra domestica Marie: trentacinque anni, sposata con sei figli e ciononostante un fisico ancora longilineo ed un viso angelico, solo un seno debordante tradisce le numerose gravidanze. Maria abita di fianco a sua madre, Thèrese, la quale ha lavorato presso la stessa ONG per vent’anni prima di andare in pensione e lasciare il posto alla...CONTINUA...
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