Categoria:
letteratura giapponese
“A poco a poco lo scarabeo gli si avvicinava, procedeva col suo corpo cangiante, come se quel percorso senza scopo gli avesse insegnato che, nella traversata di un mondo in mutamento perpetuo, l’unica cosa che contava era irraggiare bellezza. E se lui stesso avesse asserito in termini siffatti il valore della corazza protettiva dei propri sentimenti? Era, sotto il profilo estetico, abbagliante come quella dello scarabeo? Era abbastanza solida da offrirgli uno scudo efficace? In quel momento, finì quasi col persuadersi che tutto il mondo che circondava lo...CONTINUA...
“Aveva lineamenti classici, belli, e lunghi capelli lisci. Una camicetta bianca. Era di corporatura minuta, snella. Le labbra si sforzavano di sorridere, ma gli occhi opponevano resistenza. Aveva uno sguardo molto serio. Uno sguardo che cercava qualcosa. Tengo osservò le due foto alternandole. Non sapeva perché, ma mentre la guardava si ricordo di sé stesso a quell’età. E provò una impercettibile stretta al cuore. Era una sofferenza particolare che non provava da molto tempo. Evidentemente nell’aspetto di quella ragazza c’era qualcosa che riusciva a risvegliare...CONTINUA...
Non credo di essere particolarmente originale creando un parallelismo tra "La formula del professore" della scrittrice giapponese Yoko Ogawa del 2003 e il film "Memento" di Christopher Nolan del 2000. I protagonisti di entrambe le storie subiscono un brutto incidente e tutti e due appuntano sul corpo i dati fondamentali della propria esistenza. Il professore del romanzo della Ogawa utilizzando biglietti di carta e spillette da attaccare al suo abito liso e fuori moda; Leonard, il protagonista di "Memento", ricorrendo ai tatuaggi che, ogni volta, gli rammentano gli episodi salienti della sua vita...CONTINUA...
Un racconto nel racconto “La croce buddista”. La voce principale appartiene a Sonoko, mentre quella che, di tanto in tanto, si innesta è del Maestro, lo scrittore che tiene le fila della narrazione e che, evidentemente, si fa portatore delle vicende che Sonoko gli va confessando.
Giappone, città di Ōsaka, fine ‘800. Sonoko è una giovane donna, sposata con un avvocato e senza figli. Per pura noia si iscrive ad una scuola, un Istituto Tecnico Femminile, e frequenta un corso di pittura giapponese. Dopo qualche tempo, a causa di un suo dipinto della dea Kannon, iniziano a circolare delle voci secondo...CONTINUA...
Inoue Yasushi aveva già 42 anni quando venne pubblicato “Il fucile da caccia”, il libro del suo esordio come narratore. Era il 1949.
“Il fucile da caccia”: romanzo epistolare raffinato, elegante, profondo. Una lettura fluida ed interessante, di quelle da non farsi mancare.
La vicenda ha inizio con la pubblicazione di una poesia, “Il fucile da caccia”, per l’appunto, sulle pagine della rivista “Amico del cacciatore”, modesto bollettino dell’Associazione venatoria giapponese. Un breve componimento ispirato all’incontro del poeta con un cacciatore durante una passeggiata invernale sul...CONTINUA...
Questa splendida e a tratti frastornante opera di Paul Schrader, regista, sceneggiatore e critico cinematografico statunitense, purtroppo poco nota nonostante la produzione esecutiva di due colossi hollywoodiani quali Coppola e Lucas, è l’unica rappresentazione di celluloide che indaghi, sia pur nelle sue linee essenziali ma con indubbia maestria e spiccato senso della messa in scena, la vita e l’arte di uno dei maggiori letterati del Novecento. Yukio Mishima, controverso romanziere giapponese, artista a tutto tondo, ha attraversato con...CONTINUA...
“La mia mente si addentra nel territorio dei sogni senza che me ne accorga. Sono sempre cosi silenziosi, quando ritornano. Sto stringendo Sakura. Lei è fra le mie braccia, e io sono dentro di lei. Non voglio più essere manipolato da cose esterne alla mia volontà. Non voglio più essere gettato nella confusione. Ho già ucciso mio padre. Ho già violato mia madre. E adesso sto penetrando mia sorella. Se la maledizione esiste preferisco andarvi incontro di mia iniziativa. Voglio che tutto finisca al più presto. Voglio togliermi il più presto possibile questo...CONTINUA...
“Il ragazzo sentì che esisteva un perfetto accordo fra lui e quell’opulenza della natura circostante. Trasse un profondo respiro e fu come se una parte di quell’invisibile che costituisce la natura avesse permeato l’intimità del suo essere. Sentiva il fragore delle onde che si frangevano sulla spiaggia ed era come se il battito del suo sangue giovane fosse sincronizzato col movimento delle grandi maree. Indubbiamente la natura stessa soddisfaceva le sue necessità, perché Shinji non sentiva particolarmente la mancanza di musica nella propria vita quotidiana”. (p...CONTINUA...
“Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l’acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell’acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. È la stessa cosa per noi. È un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita. Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre”. (p.286)
Tre bambini felici, un forte legame d’amicizia – per due di loro diverrà amore -, ignari del destino crudele cui...CONTINUA...
Follow Us