Šehić Faruk

Racconti a orologeria

Racconti a orologeria, ventitreesimo titolo della interessante collana Elit edita da Mimesis, è un libro del poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehic che pone al centro della narrazione e delle riflessioni che la accompagnano l'esperienza tragica e dolorosa della guerra, quella che agli inizi degli anni Novanta incendiò la penisola balcanica con gli esiti tragici che noi tutti conosciamo e alla quale l'autore prese parte in prima persona quando nel 1992, poco più che ventenne e studente di veterinaria, decise di arruolarsi nell'esercito bosniaco, tra le cui fila militò per quattro anni. Gli...CONTINUA...

Diotallevi Francesca

Dai tuoi occhi solamente

Ho iniziato a leggere "Dai tuoi occhi solamente" senza sapere niente. Non ho letto la descrizione del libro, non ho letto recensioni, non ho letto presentazioni. Ciò che mi ha colpito, molto banalmente, è stata l'immagine di copertina. Una giovane donna, col volto posto a metà tra luce e ombra, che fotografa se stessa con la macchinetta che porta al collo: l'indice che schiaccia il pulsante sotto l'obiettivo è eloquente. Capelli in disordine, sguardo penetrante e un po' triste, nessun sorriso. È un ritratto, anzi un autoritratto. Quando ho iniziato a leggere la storia di Vivian non sapevo che fosse la...CONTINUA...

Negri Ada

Le solitarie

La casa editrice FVE Editori nasce in un anno molto difficile, come quello appena trascorso, presentandosi al mondo editoriale italiano con un piccolo scrigno di tesori: tre titoli che celebrano autori già noti con opere tuttavia inedite o senza dubbio da recuperare. Valentina Ferri, ideatrice della “mappa” letteraria da offrire alle stampe, sceglie, accanto a Marinetti e Tedeschi Treves, la Ada Negri della prima raccolta...CONTINUA...

Hugo Adèle

Pazza d’amore

La "pazza d'amore" del titolo è proprio lei, Adèle Hugo, figlia del grande scrittore francese Victor Hugo. Pazza Adèle lo fu davvero anche se oggi verrebbe definita schizofrenica. In questo libro, curato da Manuela Maddamma e pubblicato da Fandango Libri, attraverso una serie di testi e di stralci tratti dal diario di Adèle, dalle sue lettere ma anche dalle lettere dei suoi familiari (padre compreso), viene ricostruita la storia della sua follia. Il suo è il percorso di decadimento...CONTINUA...

Breschi Danilo

Yukio Mishima. Enigma in cinque atti

“Se volete davvero incontrare il diverso, il totalmente Altro in letteratura, non potete non leggere Mishima. Tutto il resto si colloca un gradino sotto, almeno in termini di alterità, di estraneità rispetto ai nostri codici consueti, di sistema e antisistema. Non c’è analoga trasgressione bacchica perpetrata nella forma più apollinea possibile, non si trova una misurata dismisura paragonabile alla sua. Ghiaccio incandescente e fuoco vitreo, un vulcano in piena eruzione che si ritrova inchiavardato in una bomboniera di finissimo cristallo: solo l’ossimoro può alludere all’effetto provocato dalla lettura di una pagina mishimiana”. p.19 Partirei proprio da qui, da queste parole...CONTINUA...

Di Stefano Giovanni

Cartagine oltre il mito

C’è una sorta di mitologia attorno alla città fenicia di Cartagine che nasce con la sua fondatrice, Elissa, in fuga da Tiro – siamo nel IX secolo a.C., chiamata Didone dalla popolazione della costa africana (dove infine la fuga termina) e continua con la costruzione della città nuova, Qrt Hdst secondo la toponomastica punica. I Fenici sono marinai-commercianti, alla perenne ricerca di oro e argento (così li descrivono Erodoto e Diodoro Siculo), seguaci di dèi sanguinari: ma forse qui il mito dei tophet – uno è visibile sull’isola di Mozia, di fronte a Marsala...CONTINUA...

Cristò

La carne

Verso la fine degli anni Sessanta Jorge Luis Borges rilasciò un’intervista alla televisione francese e se ne uscì con una serie di affermazioni che, lette con senno di poi, molto probabilmente potremmo immaginare connesse con la sua fantasiosa produzione artistica: “Ho paura di una sola cosa: l’eventualità di non morire. Il calcolo delle probabilità ci dice naturalmente che siamo destinati a morire. Ma potrebbe anche essere che nella nostra epoca sia nata una generazione di immortali. Noi quindi potremmo essere non so se dire degli eletti o dei dannati […] anch’io ho un tesoro nascosto, la morte. Se qui le cose non vanno troppo bene, andranno meglio altrove. O forse sarebbe anche meglio che altrove...CONTINUA...

Saunders George, Smith Lane

I tenacissimi sgrinfi di Frip

“Vi è mai capitato che una lappola - uno di quei piccoli frutti uncinati che crescono su certe piante - vi si infilasse in una calza? Ecco, uno sgrinfio è così, soltanto più grande, all’incirca delle dimensioni di una palla da baseball, di un arancione brillante e con una gran quantità di “occhi”, simili a quelli delle patate. Gli sgrinfi, inoltre, vanno matti per le capre.” (pag. 1-2) Ecco qui. Cosa fanno dunque gli sgrinfi? Cercano capre cui attaccarsi e, quando le hanno trovate, vi si attaccano, appunto, e gridolano di gioia. Una gioia poco condivisa dalle capre, che sembrano deprimersi e non producono più latte...CONTINUA...

Nelli Sergio

Estate italiana

Nell'estate più anomala degli ultimi anni, quella del fine lockdown, del pericolo scampato, del vero o presunto ritorno alla normalità, un'estate ancora tremendamente sospesa tra paure ormai radicate e il desiderio autentico di rinascita, di riappropriazione della vita piena e "regolare" che ci era stata sottratta nei mesi precedenti, Sergio Nelli ha scritto un diario, un resoconto dal piglio leggero e amabile, molto interessante, redatto con la scrittura limpida ed elegante che lo contraddistingue sempre. È nato così Estate italiana, edito di recente da Les Flâneurs e curato da Davide Grittani, un libro nel quale si alternano con fine, sapiente...CONTINUA...

Pariani Laura

Il gioco di Santa Oca

Il gioco di Santa Oca Laura Pariani"Il gioco di Santa Oca" conferma, una volta di più, il talento di Laura Pariani che, a mio avviso, rimane una delle migliori scrittrici italiane viventi. In questo romanzo c'è il fascino di una storia che, in realtà, è composta da una miriade di storie perché è proprio questo che rende vivi gli umani: l'intreccio di accadimenti ma, soprattutto, la narrazione di quegli accadimenti senza la quale, ovviamente, la vita non avrebbe sostanza. E poi c'è la lingua, un miscuglio farsesco, divertente, sboccato, luminoso e anche un po' sgangherato...CONTINUA...