Cristò

La carne

Verso la fine degli anni Sessanta Jorge Luis Borges rilasciò un’intervista alla televisione francese e se ne uscì con una serie di affermazioni che, lette con senno di poi, molto probabilmente potremmo immaginare connesse con la sua fantasiosa produzione artistica: “Ho paura di una sola cosa: l’eventualità di non morire. Il calcolo delle probabilità ci dice naturalmente che siamo destinati a morire. Ma potrebbe anche essere che nella nostra epoca sia nata una generazione di immortali. Noi quindi potremmo essere non so se dire degli eletti o dei dannati […] anch’io ho un tesoro nascosto, la morte. Se qui le cose non vanno troppo bene, andranno meglio altrove. O forse sarebbe anche meglio che altrove...CONTINUA...

Saunders George, Smith Lane

I tenacissimi sgrinfi di Frip

“Vi è mai capitato che una lappola - uno di quei piccoli frutti uncinati che crescono su certe piante - vi si infilasse in una calza? Ecco, uno sgrinfio è così, soltanto più grande, all’incirca delle dimensioni di una palla da baseball, di un arancione brillante e con una gran quantità di “occhi”, simili a quelli delle patate. Gli sgrinfi, inoltre, vanno matti per le capre.” (pag. 1-2) Ecco qui. Cosa fanno dunque gli sgrinfi? Cercano capre cui attaccarsi e, quando le hanno trovate, vi si attaccano, appunto, e gridolano di gioia. Una gioia poco condivisa dalle capre, che sembrano deprimersi e non producono più latte...CONTINUA...

Nelli Sergio

Estate italiana

Nell'estate più anomala degli ultimi anni, quella del fine lockdown, del pericolo scampato, del vero o presunto ritorno alla normalità, un'estate ancora tremendamente sospesa tra paure ormai radicate e il desiderio autentico di rinascita, di riappropriazione della vita piena e "regolare" che ci era stata sottratta nei mesi precedenti, Sergio Nelli ha scritto un diario, un resoconto dal piglio leggero e amabile, molto interessante, redatto con la scrittura limpida ed elegante che lo contraddistingue sempre. È nato così Estate italiana, edito di recente da Les Flâneurs e curato da Davide Grittani, un libro nel quale si alternano con fine, sapiente...CONTINUA...

Pariani Laura

Il gioco di Santa Oca

Il gioco di Santa Oca Laura Pariani"Il gioco di Santa Oca" conferma, una volta di più, il talento di Laura Pariani che, a mio avviso, rimane una delle migliori scrittrici italiane viventi. In questo romanzo c'è il fascino di una storia che, in realtà, è composta da una miriade di storie perché è proprio questo che rende vivi gli umani: l'intreccio di accadimenti ma, soprattutto, la narrazione di quegli accadimenti senza la quale, ovviamente, la vita non avrebbe sostanza. E poi c'è la lingua, un miscuglio farsesco, divertente, sboccato, luminoso e anche un po' sgangherato...CONTINUA...

Montanelli Indro

Una Voce poco fa

“Quando – con un gruppo di animosi compagni di lavoro che non volevano restare al Giornale, ormai avviato a diventare un organo di partito – fondai la Voce, non avevo la pretesa di mettermi in concorrenza con quella di Prezzolini che, nella storia della cultura italiana, rappresentò una svolta tra le più decisive. Di Prezzolini – a parte la filiale amicizia che a lui mi legò – credo di aver ereditato parecchie cose, e innanzitutto quello che Gramsci chiamò, evidentemente condividendolo, il pessimismo della ragione. Ma non quello dell’azione. Che la borghesia italiana, dato il suo livello culturale, scambiasse per Destra il papocchio presentatole come tale dal cosiddetto Polo delle Libertà, non...CONTINUA...

Mattioni Stelio

Il richiamo di Alma

Torna in questi giorni disponibile, per i tipi di Cliquot, con la prefazione di Chiara Mattioni e la postfazione di Gianfranco Franchi, Il richiamo di Alma di Stelio Mattioni (l'edizione Adelphi è del 1980), autore forse poco conosciuto e ancora poco letto ma che è stato uno dei nomi di rilievo nel canone della letteratura fantastica del Novecento italiano (laddove per fantastica intendiamo, come precisa la figlia Chiara, "la scrittura di storie che narrano fatti e circostanze...CONTINUA...

De Stefano Carlo, Santori Elettra, Trento Italo Saverio

Terrorismo, criminalità e contrabbando. Gli affari dei jihadisti tra Medio Oriente, Africa ed Europa

“Nel libro ‘Cose di cosa nostra’, l’irripetibile testimonianza che Giovanni Falcone consegnò alla giornalista francese Marcelle Padovani nel 1991, un anno prima della strage di Capaci, il magistrato siciliano sintetizzava il caposaldo metodologico del suo metodo di lotta al terrorismo mafioso nella efficace espressione follow the money” (pp.8). Queste le prime e significative parole di Leonardo Tricarico e di Italo Saverio Trento quale incipit al libro “Terrorismo, criminalità e contrabbando. Gli affari dei jihadisti tra Medio Oriente, Africa ed Europa”. Significative...CONTINUA...

Nuzzolo Massimiliano

L’ultimo disco dei Cure

Volendo semplificarmi la vita potrei dire: questa è una commedia romantica. Però non c'è un vero e proprio lieto fine. Potrei anche dire: è un libro sulla musica - ma la musica di una sola band, e quel che il titolo promette avrete. Però in effetti non si parla solo dei Cure. Un momento: forse dovrei dire che è anche una storia di famiglia, di relazioni tra genitori e figli, fratelli, eccetera. Però solo in parte. Ah, ma il personaggio principale e il suo migliore amico percorrono per buona parte del romanzo la Romea; e allora parleremo pure di road novel. Sì, perché da Mestre (dove inizia la storia) i due vanno, o forse sarebbe meglio dire fuggono, a Rimini, dove Pietro (il protagonista)...CONTINUA...

Fonzi Bruno

Il Maligno

Anni fa, chiacchierando con un caro amico a proposito di racconti mi disse che gli era stato nominato da non ricordo chi questo Bruno Fonzi come uno dei migliori scrittori italiani di racconti del Novecento. Era un autore che non conoscevo (d'altronde ho molte lacune), così qualche tempo dopo in biblioteca presi un suo piccolo libro, I pianti della Liberazione, pubblicato...CONTINUA...

Stiller Ben

I sogni segreti di Walter Mitty

LocandinaHo assecondato un insensato pregiudizio. Lo sguardo sbarrato e curioso di Ben Stiller si è prestato (a mio parere) soprattutto a commediole mediocri e senza guizzi. Nel tempo l’ho considerato depotenziato, ideale a mettere in luce una natura buffa e grottesca. Frettoloso, ed anche piuttosto frivolo, è stato il mio verdetto che si è sbriciolato con la visione di un suo lavoro da regista, ‘I Sogni Segreti di Walter Mitty’, tratto dal racconto omonimo di James Thurber. Esordisce un personaggio in linea con il suo solito copione, un timido impacciato, privo di appeal e di carattere, incastrato in una vita piatta. CONTINUA...