Turati Alessandro

Quori cuadrati

Per decifrare un romanzo anomalo - anzi più che anomalo - come “Quori cuadrati”, e soprattutto per azzardare una sorta di recensione di quelle serie, potremmo prendere spunto proprio dall’inizio, ovvero da una lunga citazione tratta da Henry Laborit, l’autore di “Elogio della fuga”: “L’immaginazione, funzione specificatamente umana che permette all’uomo, e a nessuna altra specie animale, di mettere in forma, di trasformare il mondo che lo circonda; l’immaginazione, unico meccanismo di fuga, unico modo per evitare l’alienazione ambientale, soprattutto a livello sociale, e perciò utile...CONTINUA...

Ciarrocca Luca

L’affaire Soros

“E avevo fiducia in Conte, ma adesso li detesto, sono dei traditori. I politici sono etero diretti: comandano Soros, Bill Gates, l’Oms, la Cina e le lobby del farmaco”. Così parlò una negazionista del covid intervistata dal Fattoquotidiano nel novembre 2020. Magari gente più accorta, seppur affetta da protagonismo e/o sindrome Dunning Kruger – mi riferisco ai “paladini della libertà” come se ne vedono tanti tra speaker radiofonici o giornalai diventati infallibili epidemiologi – evita di tirare in ballo direttamente Bill Gates o altri “complottardi”. Sono in genere più furbi: i minimizzatori alludono e poi ci raccontano le vie virtuose per stroncare questa influenza soltanto un po’ più rognosa...CONTINUA...

Mitchison Naomi

Il Viaggio Di Halla

Spesso il termine “favola” tende a sminuire il vero valore di un libro, lo relega alla facile storia per bambini con concetti semplici e una morale chiara. Ci sono però esempi di libri scritti con uno stile “favolistico” ma che racchiudono molto di più, il più famoso è forse “Lo Hobbit”. Se lo paragoniamo al “Signore Degli Anelli”, avente lo stesso autore, lo stesso universo narrativo e molti personaggi in comune, lo stile è decisamente agli opposti. Non a caso ho nominato le opere di Tolkien, l’autrice de “Il Viaggio Di Halla” infatti, CONTINUA...

Mirabelli Elena Giorgiana

Configurazione Tundra

Questo libro mi ha incuriosito dalla prima volta che ne ho letto per l’idea che ne era alla base, o almeno per quel che ne avevo capito io: una curiosa organizzazione urbanistica perché le persone al suo interno fossero messe nelle condizioni di realizzarsi e essere “felici”. Quando l’ho avuto e ho cominciato a sfogliarlo ho trovato piantine, disegni. Leggendo ho avuto la sensazione di togliere e aggiungere fogli trasparenti su ognuno dei quali era già stato disegnato, colorato, ciò che stavo guardando. Una scrittura che ti mostra, o meglio, che ti permette di vedere. Visione, trasparenza, confini, sono parole molto spesso utilizzate o richiamate. Di...CONTINUA...

Biggeri Ugo

I Soldi Danno La Felicità – Corso Semiserio Di Sopravvivenza Finanziaria

Quando sentiamo la parola “finanza” il primo pensiero non è certo positivo, sia che si pensi alla guardia di finanza (con tutto il rispetto per le forze dell’ordine) sia che si pensi alla borsa. Il tutto è abbastanza giustificato considerando che gli stessi esperti del settore spesso ammettono che ormai fare previsioni di mercato è un po’ come azzeccare l’oroscopo. Quante volte poi sentiamo parlare di mercati “altalenanti” o “in ansia”? come se avessero un loro stato emotivo. Per noi cittadini che mediamente ci occupiamo d’altro, tutto ciò crea giustamente timore. Questo...CONTINUA...

Petruccioli Daniele

La casa delle madri

La casa delle madri di Daniele Petruccioli, ottavo titolo della interessantissima collana Sperimentali di TerraRossa Edizioni, è un romanzo che con una voce autoriale potente ed originale e una capacità affabulatoria fuori dal comune ci conduce tra le mura di una casa familiare custode della vita e dei ricordi di ben tre generazioni, riuscendo nell'intento di metterne in luce con un'attività di scandaglio estremamente accurata le dinamiche affettive e relazionali, i sottili equilibri che ne regolano i rapporti, e di guidarci anche laddove da soli non avremmo mai sognato di arrivare, cioè negli...CONTINUA...

Sommet Jacques

La condizione disumana. Un gesuita a Dachau

Il gesuita francese Jacques Sommet, molto noto in Francia per il suo impegno intellettuale e per essere stato il primo direttore del Centre Sèvres, riuscì a sopravvivere alla deportazione nel campo di concentramento di Dachau. L’esperienza a stretto contatto con la macchina di morte nazista lo convinse a scrivere due articoli, uno intitolato «La condizione disumana»,  pubblicato nel luglio 1945 sulla rivista Études, l’altro, la «Conquista della libertà», nell’aprile 1946 nei «Cahiers du monde nouveau». Sicuramente pagine di testimonianza, ma Sommet non intendeva raccontare soltanto le condizioni di vita in un campo di concentramento: l’ambizione fu quella semmai di far parlare l’uomo di fede...CONTINUA...

Autori Vari

Le vie dell’acqua. L’Appennino raccontato attraverso i fiumi

Gli autori vari che hanno contribuito alla realizzazione di questo volumetto sono Laura Bosio, Guido Conti, Donatella Di Pietrantonio, Carlo Grande, Giuseppe Lupo, Raffaele Nigro e Laura Pariani. Si tratta di un'opera che rientra nella serie «Civiltà Appennino» a cura della Fondazione Appennino. Sette scrittrici e scrittori italiani importanti e d'esperienza si sono misurati scrivendo attorno a una tematica ancestrale e obliqua come quella rappresentata dai corsi d'acqua. Ognuno di loro ha sviluppato...CONTINUA...

Mondzain Marie-José

L’immagine che uccide. La violenza come spettacolo dalle Torri gemelle all’Isis

Le domande che la filosofa Marie-José Mondzain si è posta a premessa del suo saggio “L'immagine che uccide”, investono in primo luogo quello che viene chiamato «il dominio incontestato del visibile e dello spettacolo”. Difatti «la rivoluzione cristiana è stata la prima e l’unica dottrina monoteista ad aver fatto dell’immagine l’emblema dal suo potere e lo strumento di tutte le sue conquiste» (pp.6). In altre parole si era istituita una sorta di iconocrazia, favorita da una paura dei simulacri che poi ha lasciato spazio al culto delle imitazioni. Sempre secondo la Mondzain bisogna...CONTINUA...

von Kleist Heinrich

Santa Cecilia ovvero la potenza della musica

“Die heilige Cäcilie oder die Gewalt der Musik: Eine Legend”, uno dei cinque racconti che poi saranno inseriti nel secondo volume dei Moralische Erzählungen (1811), fu scritto da Heinrich von Kleist come dono per il battesimo di Cäcilie Müller, figlia di un letterato amico. La vicenda, immaginata dallo scrittore tedesco, è ambientata verso la fine del XVI e precisamente «quando la furia iconoclasta imperversava nei Paesi Bassi» (pp.5): era il tempo del cosiddetto CONTINUA...