Categoria:
letteratura italiana
Maria Messina appartiene al nugolo delle scrittrici dimenticate o, quanto meno, scarsamente lette e conosciute. Vissuta tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, il ricordo di Maria Messina e dei suoi scritti è stato quasi del tutto perduto dopo la sua morte, avvenuta nel 1944. Leonardo Sciascia, siciliano come lei, negli anni '80, volle riportare alla luce le opere di Maria e, con esse, il suo talento. Maria Messina è autrice di molte novelle, di diversi romanzi e di testi per ragazzi. La caratteristica fondamentale dei suoi libri è lo spirito di ispirazione verista che ha indotto...CONTINUA...
Il vuoto è il primo romanzo di un autore, Luca Vaglio, già emerso in campo poetico, ma capace di sprigionare contenuti lirici anche in prosa. Una prosa che, come il titolo suggerisce, racconta il senso di assenza (mi si passi l’ossimoro) presente nella quotidianità italica – in particolare,...CONTINUA...
Il “Cialtroni” del titolo non va proprio preso alla lettera, come se Montanelli avesse attribuito questa qualifica, non proprio indulgente, ad uno ad uno dei personaggi presenti nelle pagine del libro: innanzitutto si sta parlando di una raccolta postuma di articoli – la Rizzoli ne ha già sfornati parecchi – e poi il sottotitolo “Da Garibaldi a Grillo, gli italiani che disfecero l’Italia” non apparirebbe molto coerente con la postfazione affettuosa scritta proprio dal “cialtrone” Grillo. Come chiarisce subito Paolo Di Paolo, autore di “Una commedia umana” e da tempo esegeta di diverse opere montanelliane...CONTINUA...
L’autore di “Black metal”, Vincenzo Trama, è stato onesto e ha subito precisato: “non sono un musicista” […], non sono un navigatore navigato di concerti ed eventi live […], non sono mai stato in Novergia […] e infine non sono un satanista, dato che da sempre oscillo tra l’agnostico e l’ateo senza avere una precisa posizione in merito” (pp.5). Un libro “legato a doppio filo” all’adolescenza dell’autore” e omaggio ad un genere a dir poco particolare (da questo punto di vista, come vedremo, è prevedibile che chi voglia parlare diffusamente di Black metal voglia anche chiarire la propria sintonia...CONTINUA...
Diversi anni fa lo scrittore britannico Neil Gaiman, quello di “American Gods” per intenderci, ha affermato di dedicarsi alle sceneggiature di fumetti “perché il loro è un medium sperimentale, che […] permette di sconvolgere qualsiasi regola. Me l'ha insegnato quel genio di Alan Moore”. Al di là del fatto che delle regole nel tempo si siano comunque create - altrimenti non saremo qui a parlare di “percorsi di riealaborazione e di riflessione” dopo “derive crepuscolari” - è evidente che gli esiti e la genesi del fumetto possano essere trattati davvero alla stregua di un genere letterario. Lo dimostra...CONTINUA...
È inevitabile. Per alcune generazioni come la mia e numerose altre, Carosello è indissolubilmente legato alla canonica frase del titolo di questo libro. La pronunciavano le mamme: Carosello era un segnale dopo il quale i bambini erano invitati, nonostante le loro proteste, ad andare a nanna.
Chi è stato bambino negli anni tra il 1957 e il 1977 legge questo libro come una sorta di amarcord. Non si...CONTINUA...
Quando ci capita di leggere una frase provocatoria tipo “il giallo italiano non esiste”, non vuol dire che si riferisca ad una inesistenza o ad una pochezza della letteratura italiana di genere; semmai al fatto che “esistono tanti gialli italiani, di diversi livelli letterari”. Massimo Carloni, proprio per questo motivo, qualche anno fa ha proposto ai lettori una sorta di rassegna “geografica” del giallo – noir; e riguardo gli scrittori romani e laziali - o quanto meno riguardo coloro che hanno ambientato i loro racconti nell’area della capitale - ci ha ricordato una certa loro vocazione al “giallo...CONTINUA...
“Non mi sento comodamente e presuntuosamente, dalla parte giusta. La parte giusta non è un luogo dove stare; è, piuttosto, un orizzonte da raggiungere. Insieme. Non mostrando i muscoli e accanendosi contro la fragilità degli altri” (pp.9). Così Don Luigi Ciotti a premessa della sua lettera al “razzista” contemporaneo, che subito sfugge al rischio di ridurre il suo scritto a classico pamphlet e polemica spicciola. Premessa, a ben vedere, necessaria perché proprio in assenza di una politica che si possa definire tale, ovvero dotata di una visione complessiva, caratterizzata da una solida cultura...CONTINUA...
Mary Anning è una figura che si lega inscindibilmente alle origini della paleontologia e al suo incredibile sviluppo. Mary non è un'accademica, non ha mai studiato né ottenuto diplomi o lauree. Eppure è una delle figure più importanti del mondo scientifico ottocentesco inglese e una delle migliori cacciatrici di fossili del suo tempo. Allora perché di lei si sa poco o nulla? Perché il suo nome non figura quasi mai tra quelli dei luminari del tempo? La risposta è contemporaneamente semplice e avvilente: perché Mary Anning è una donna. Soprattutto Mary Anning è una donna nata e vissuta nel XIX secolo...CONTINUA...
"Questo libro è l'ultima pietra che portavo nella mia gerla, la più pesante, quella che era rimasta sul fondo. Ho dovuto infilare il braccio dentro, cercarla nella parte più buia, nascosta tra le foglie. Tra tutti i libri che ho scritto questo è stato l'unico di cui, fin dall'inizio, conoscevo la fine. Non c'era sorpresa possibile, né colpi di scena, né vie di fuga. La fine era la parola «morte», scritta accanto al tuo nome, Pierluigi Cappello, scandito come negli appelli a scuola. Appello al quale tu non avresti potuto più rispondere: «Presente!»". Doveva essere un libro scritto a due...CONTINUA...
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