Categoria:
commedia
Lars von Trier è un imbroglione, un grande paraculo, un abile incantatore di serpenti. Questo bisogna sempre premetterlo prima di lanciarsi nell’analisi di uno suo film, anche quando, novità delle novità, si dà alla commedia. Sì perché il regista danese, a due terzi della programmata e feroce trilogia americana (Dogville, Manderlay e l'annuciato ideale epilogo, che dovrebbe intitolarsi Washington), stacca dal dramma per provare nuove forme di sperimentazione tecnico-visiva, proprio attraverso la commedia. E trattandosi di...CONTINUA...
Finalmente è arrivato anche in Italia, pur con grave ritardo. L’ultima fatica dell’irlandese Neil Jordan, Breakfast on Pluto, si affaccia a fine maggio nelle sale italiane dopo aver affascinato le platee del vecchio continente, tanto da entrare con pieno merito nella cinquina per il miglior film europeo dell’anno appena trascorso. È ancora una volta un romanzo di Patrick McCabe la fonte di ispirazione del regista di Sligo, a dieci anni dal poco fortunato The butcher boy (1997, comunque premio alla regia a Berlino, tratto da un romanzo omonimo...CONTINUA...
“Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare. Però allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire e soffrire è soffrire. Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicità… io spero che tu abbia preso appunti”.
Dopo aver ottenuto la notorietà, all’inizio dei Settanta, con brillanti commedie dalle venature surreali (Il dittatore dello Stato Libero di Bananas, Tutto quello...CONTINUA...
Dopo l’autoanalitico Stardust memories (1980) e prima del personalissimo Zelig (1983), Woody Allen dà vita a un'opera dai contorni fiabeschi, farseschi e sentimentali, dal titolo già di per sé assai emblematico. Commedia sexy in una notte di mezza estate si dipana attraverso immancabili citazioni e rimandi-omaggi letterari e cinematografici, dando modo al regista americano e ai suoi spettatori di interrogarsi sulle sfaccettate moltitudini dell’amore di coppia.
Siamo in estate, all’inizio del Novecento, nella campagna incontaminata ai margini di New York...CONTINUA...
Il cinema di Allen ha sempre vissuto di contaminazioni artistiche e, sopra ogni altra cosa, di interiorizzazioni che evocano rimandi, più o meno evidenti, proprio al cinema e ai suoi grandi maestri. Ombre e nebbia, uscito all’inizio degli anni novanta, è uno dei film del regista newyorchese in cui i rimandi letterari e soprattutto cinematografici sono più evidenti. A cominciare dalla cornice che ospita questa strana storia, assai evocativa.
Anni Venti. In un imprecisato paesino delle Mitteleuropa, dove la nebbia notturna...CONTINUA...
“Vorrei poter un giorno morire senza morte / Sotto le cascate bianche che vita infusero alle mie mani / Per vivi corpi e forme alate / Che non amerò più”
Questi sono gli enigmatici versi che i tre fratelli Sagonà – Gregorio, Livia e Vanni – si trovano a dover interpretare per riuscire a comprendere dove è andato a finire l’anziano padre. Un padre, famoso scultore e poeta, spesso assente; un uomo che non si è mai risparmiato nell’inseguire i piaceri della vita. Vanni è un grande pianista, impacciato nei rapporti umani e...CONTINUA...
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