Categoria:
letteratura italiana
Rachele, giovane ebrea, vive rinchiusa in casa da dodici anni, da un giorno di aprile in cui ha deciso di chiudere i rapporti con l’esterno. La sua famiglia sembra scomparsa, come se fosse stata improvvisamente portata via per non ritornare più. Sparita nella nebbia, al punto che, se il romanzo non fosse ambientato in età contemporanea, avrei pensato alla Shoah, ai milioni di ebrei deportati dalle loro case per essere uccisi nei campi di concentramento e avrei immaginato Rachele come una ragazza miracolosamente scampata alla furia persecutoria.
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Fino al 19 maggio 2019 è possibile ammirare il manoscritto de L'Infinito di Giacomo Leopardi grazie a Infinito Leopardi, una esposizione che rientra nelle celebrazioni per i 200 anni dalla stesura della poesia più amata di sempre e che si svolge presso Villa Colloredo Mels a Recanati.
Così Recanati si prepara...CONTINUA...
Apro l’uscio del pub ed è come attraversare un portale dimensionale: mi lascio alle spalle la strada trafficata, la pioggia, i passanti con gli ombrelli e atterro in un nuovo mondo. I miei sensi vengono colpiti all’improvviso: nelle narici penetra l’effluvio di decine di pinte misto all’umido dei vestiti bagnati dalla pioggia e condito da un pizzico, per fortuna leggero, di sudore, gli occhi non sono ancora del tutto abituati alla...CONTINUA...
La pubblicazione della collana “Opere di Dino Terra” da parte della Marsilio è un’iniziativa editoriale che, almeno in parte, potrà riesumare dall’oblio il pensiero e l’arte di un intellettuale - come scrive Paolo Buchignani nell’ampia introduzione a “D'Annunzio e il caso Fiume” - “assai più importante di quanto non dica oggi la sua fama” (pp.vii); e che inoltre potrà fornire qualche indizio su quei circoli...CONTINUA...
A cosa serve un libro se non è una scossa tellurica, se non smuove qualcosa? Si fa presto a dire ricrescite, ci sono ricrescite e ricrescite: c’è il fiore stilizzato e vagamente extraterrestre della copertina; ci sono ricrescite botaniche, il nespolo in giardino o l’oleandro; cose come “i primi segni della primavera che si hanno a gennaio con i piè di gallo che sono fiorellini di campo con sei petali gialli voltati all’ingiù”; ci sono ricrescite come riti; ricrescite di ricordi e quindi la letteratura e l’eterno gioco di maschere e travestimenti; la nostalgia delle cose, quindi la necessità...CONTINUA...
La sera del 13 novembre 2015 Parigi fu colpita da una serie di attentati, il più grave dei quali fu quello alla sala da concerti Bataclan, dove persero la vita 90 persone. Nel gennaio dello stesso anno erano stati attaccati gli uffici del giornale satirico Charlie Hebdo e il supermercato kosher Hyper Cacher. Questo romanzo di Maria Laura Caroniti, Generazione Bataclan (CONTINUA...
Il giornalista Ranieri Polese in un suo articolo dedicato proprio a Paolo Poli e al libro edito dalla Marietti, ci ha ricordato che l’attore e regista toscano “non amava scrivere: ‘non sono mica Flaubert, io!’: a lui le parole piaceva recitarle, cantarle, farle suonare” (Corriere fiorentino, 03.11.2018). Anche Mariapia Frigerio, autrice dell’ampia e documentata introduzione al “teatro della leggerezza”, riferisce del Poli scrittore...CONTINUA...
Qualche tempo fa lo scrittore Angelo Calvisi ha spiegato perché nei suoi romanzi sia spesso ricorrente il tema del disagio psichico: “Nel mio caso, il pretesto biografico che mi ha spinto a scrivere di disagio psichico è che, per lavoro, ha avuto spesso a che fare con persone che versano in tale stato di sofferenza. Sono state esperienze umane molto forti, ma naturalmente non era tale aspetto umano, a volte anche pietoso e malinconico, ciò di cui volevo parlare. Il fatto è che la dimensione della follia, dove ogni cosa appare come non è, mi sembra allegoricamente portentosa per esprimere la mia...CONTINUA...
“La minaccia del cambiamento” non rappresenta un vero e proprio sequel di “Finzione infinita” – altri protagonisti, (in parte) altra vicenda – ma lo scenario è sempre lo stesso: un mondo “distopico”, messo in crisi da un’economia di guerra e da un nemico alieno che i terrestri conoscono solo per sentito dire. Un mondo in cui gli eserciti sono stati privatizzati...CONTINUA...
È la prima volta che Marino Magliani si affaccia su un orizzonte distopico. Questa, infatti, è la vocazione della collana “Narrazioni” di Chiarelettere, cui appartiene Prima che te lo dicano altri, romanzo sospeso tra due estremi di un segmento lungo cinquant’anni (1974-2024) e largo un oceano, l’Atlantico – la pozzanghera, come...CONTINUA...
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