Abgarjan Narine

E dal cielo caddero tre mele

"Venerdì subito dopo mezzogiorno, con il sole che aveva passato lo zenit e scivolava composto verso l'estremità a ponente della vallata, Sevojants Anatolija si coricò per prepararsi a morire". Un incipit che incanta quello del romanzo della scrittrice armena (che scrive in russo) Narine Abgarjan. Un incipit che, va detto, è all'altezza del resto della storia che si dipana in tre parti: una per chi ha visto, una per chi ha raccontato, una per chi ha ascoltato. Fin da subito si ha la sensazione di ritrovarsi al cospetto di una fiaba d'altri tempi, all'interno di un paese incastonato tra i monti, tra gente...CONTINUA...

Sjöberg Fredrik

L’arte della fuga

L’arte della fuga è, come scritto nell’aletta della retrocopertina, l’ultimo libro di una trilogia che comprende L’arte di collezionare mosche e Il re dell’uvetta. Il suo autore, Fredrik Sjöberg, è scrittore, entomologo, giornalista, birdwatcher, collezionista e, per quel che ho capito leggendo questo libro – il primo dei suoi che leggo – persona estremamente curiosa delle vite delle altre persone, dei legami quasi invisibili che le legano, oltre che un appassionato di arte e di acquerelli...CONTINUA...

Santagata Marco

Il copista. Un venerdì di Francesco Petrarca

Francesco Petrarca è vecchio e della vecchiaia si porta addosso ogni disfacimento. Si muove lentamente, accusa le fitte di un'ulcera che non gli dà tregua, il suo corpo avvizzito e dolorante sembra essere parte del suo ego almeno quanto l'altissima considerazione che ha di sé. Il primo impatto con l'anziano poeta laureato, autore di opere immortali, è destabilizzante. Petrarca, così come lo racconta Santagata, è un anziano identico a molti anziani "Fece ancora uno sforzo, si tirò la coperta di lana sulle spalle e faticosamente si alzò in piedi. La schiena...CONTINUA...

Viroli Maurizio

Nazionalisti e patrioti

Johann Gottfried Herder, Johann Gottlieb Fichte, Jean-Jacques Rousseau, Giuseppe Mazzini, Carlo Cattaneo, Giovanni Gentile, Simone Weil, Benedetto Croce, Piero Calamandrei, Carlo Rosselli, sono solo alcuni dei grandi pensatori e autori del passato che Maurizio Viroli cita e interpreta in “Nazionalisti e patrioti”, di fatto ripercorrendo i temi del suo precedente “Per amore della patria. Patriottismo e nazionalismo nella storia”. Una sorta di agile compendio che trova la sua ragion d’essere nella necessità, come scrive l’autore, di...CONTINUA...

Calvisi Angelo

Gli altri fanno volume

Preceduto dalla frase di Ennio Flaiano "I giorni indimenticabili nella vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.", presa in prestito da Autobiografia del blu di Prussia e posta in esergo, questo agile, fulgido romanzo di Angelo Calvisi edito dalla giovane e intraprendente Pièdimosca Edizioni (Gli altri fanno volume, appunto) si presenta da subito con una soluzione narrativa che spiazza e incuriosisce il lettore: quella di parlare della vita di Paolo, il protagonista della vicenda, scegliendo solo sei giorni in tutto, sei giorni...CONTINUA...

Bovi Michele

Note segrete

“Note segrete” è un saggio che guarda alla storia della musica – o per meglio dire alla storia di molti musicisti – da un lato inedito, che potrà magari divertire ma anche suscitare molti interrogativi sulla reale personalità di tanti divi del recente e meno recente passato (non a caso il sottotitolo è “Eroi, spie e banditi della musica italiana”). Peraltro il primo grande musicista ad essere preso in considerazione è proprio Enrico Caruso, sostanzialmente incolpevole, al quale poco può essere imputato se non la sfortuna di aver avuto a che fare con dei mafiosi. Scrive infatti Bovi:...CONTINUA...

Pietrogiacomi Alex (a cura di)

Mishima. Martire della bellezza

Ho spesso sentito ripetere il detto: “La penna e la spada si uniscono in un unico cammino”, ma in verità esse si possono unire solo nella morte”. Con queste solenni parole, che ci riconducono idealmente al senso dell’epilogo della breve quanto intensa vita di Yukio Mishima, artista poliedrico conosciuto alle nostre latitudini soprattutto per i suoi romanzi, il giornalista e scrittore Alex Pietrogiacomi ci introduce all'interno di una ricca selezione di frasi e citazioni estratte dall’opera dello straordinario letterato nipponico il quale, circa cinquanta anni fa – era il 25 novembre del 1970 – scelse di darsi la morte per mezzo del suicidio rituale del samurai, il seppuku...CONTINUA...

Istrati Panait

Il bruto

Un racconto o, meglio, un romanzo breve: ecco cos'è "Il bruto" di Panait Istrati. Il titolo originale dell'opera, pubblicata per la prima volta nel 1926, è Kodín (in rumeno) o Codine (in francese), ossia il nome del personaggio che, nella versione italiana, è divenuto semplicemente il "bruto". A dire il vero di brutale nella figura di Kodín c'è solo l'apparenza o, meglio, la "maschera" aggressiva e cattiva che è stato costretto a costruirsi per farsi accettare o per farsi rispettare dagli altri. Il racconto è invece affidato alla voce di Adrian, un ragazzino che, in una narrazione che è sempre...CONTINUA...

Patriarca Fabrizio

L’amore per nessuno

Chissà se fra gli azzardi contemplati o tollerati in un’epoca di restrizioni quale quella attuale possa essere compreso quello di scrivere una recensione che non ha niente a che fare con il romanzo che abbiamo letto e del quale non ci abbiamo capito un bel niente tranne i ringraziamenti finali, la cosa più bella che incaselliamo nella cartella delle cose da portare perché la realtà è troppo sfuggente per meritare di essere compressa in un romanzo che ha come caratteristica quella di sfuggire sempre di mano, senza un briciolo di innocenza, figuriamoci di pietà, romanzo che perde in partenza la sfida con l’universale, che non riesce a star dietro al battito della vita, al fluire dei pensieri...CONTINUA...

de Vigan Delphine

Le gratitudini

C'è una dolcezza amara in questo romanzo. È forse la dolcezza dell'inevitabile, del finale che si conosce fin dal principio e non può essere lieto. "Le gratitudini" è il mio primo accostamento a Delphine de Vigan e alla sua scrittura scarna, filiforme, lieve. Uno stile che sembra quasi stridere con la mestizia di quel che viene raccontato. La delicatezza di una scrittura tanto femminile e tanto premurosa sembra prendersi cura di ciò che si descrive ma anche di chi lo sta leggendo. "Le gratitudini" è una storia senza rancori e senza vittimismi anche se ci si trova al cospetto di una malattia che non lascia scampo, anche...CONTINUA...