Categoria:
letteratura inglese
Va detto, fin da subito, che McGrath ha scritto di meglio. "Il morbo di Haggard" non è di certo il suo romanzo più riuscito o penetrante. Fin dal titolo, il libro mette in campo la presenza di un "morbo" e quindi va ad animare nel lettore la previsione di un qualcosa di anomalo, malato, ossessivo, pericoloso. E, conoscendo il talento dello scrittore inglese, non era escluso un visionario viaggio psicologico in una sostanza tanto oscura e ineffabile come la mente umana. Sia chiaro: il viaggio in questione viene pur sempre compiuto ma non nella maniera che, personalmente, mi sarei aspettata. Sembra...CONTINUA...
Quello che ha scritto LatineLife sul romanzo di Joe Thomas - «Le indagini hard-boiled di Don Winslow e James Ellroy rivivono in un nuovo scenario: São Paulo, la più grande megalopoli sudamericana» - non è affatto campato in aria, non è soltanto uno slogan facile per attirare i lettori; ma non possiamo nemmeno pensare a “Paradise City” semplicemente come un riuscito esercizio di stile, ad un noir incentrato in tutto e per tutto sugli aspetti più turpi e inquietanti dell’animo umano. Questo elemento non può certo mancare in un romanzo che voglia fregiarsi dell’appellativo di ”hard-boiled”, ma l’ambientazione...CONTINUA...
[comunicato stampa]
A 90 anni dalla pubblicazione di Orlando, la libreria Virginia e Co e l’Italian Virginia Woolf Society presentano
IL FARO IN UNA STANZA
il festival letterario dedicato a VIRGINIA WOOLF
Il 23, 24 e 25 novembre a Sesto San Giovanni (Milano) avrà luogo la terza edizione del festival italiano dedicato all’opera, al pensiero e alla vita dell’autrice inglese e alla rivoluzione creativa del circolo di Bloomsbury...CONTINUA...
I brevi cenni biografici, presenti nel libro edito dalla Carbonio, ci dicono che Colin Wilson è stato “uno dei grandi irregolari della letteratura inglese contemporanea”. Affermazione sicuramente veritiera e che i lettori italiani potranno tradurre anche come “laterale” – non certo in senso negativo - preso atto che soltanto il dizionario Oxford Gremese cita lo scrittore inglese, nel silenzio, per quello che vale, delle più note enciclopedie della letteratura Garzanti, Bompiani, Zanichelli e Larousse. Merita però qualche riflessione in più un’altra affermazione riguardo Wilson e la sua opera “The...CONTINUA...
Il mago inglese Aleister Crowley già in vita si è fregiato degli appellativi, tra i tanti, di “La Grande Bestia”, “uomo più infame del mondo”; e questo dovrebbe far capire che difficilmente si può fare a meno dell’aggettivo “controverso” quando si vuole raccontare la vita e l’opera di questo eclettico e inquietante personaggio. D’altra parte le biografie oscillano tra la descrizione di un poeta e filosofo anarchico, geniale nell’incorporare innumerevoli elementi e principi orientali nel pensiero occulto occidentale, icona della cultura hippie degli anni Settanta, e l’immagine di una persona gravemente...CONTINUA...
"Eleanor Oliphant sta benissimo": opera prima della scrittrice scozzese Gail Honeyman, esordio letterario che, in poco tempo, ha conquistato mezzo pianeta, romanzo acclamato e applaudito fin da subito come dimostra l'immancabile sfilza di esaltanti giudizi critici posti, al solito, sulla quarta di copertina. Ovviamente è necessario ridimensionare sempre tanto spudorato clamore per riportare il romanzo della Honeyman a quel che è: una lettura scorrevole e gradevole che gode, sopra ogni cosa, della presenza di un personaggio principale concepito e costruito in maniera ineccepibile. "Eleanor Oliphant...CONTINUA...
Come spiegare a un bambino molto piccolo, sui tre anni, il dramma di coloro che sono costretti a scappare dal loro paese a causa della guerra?
Come fargli capire che non sono invasori o nemici, ma esseri umani in fuga?
Ci prova la scrittrice inglese Kate Milner con questo album illustrato, in cui il testo è ridotto a frasi minime e sono le immagini a parlare, con le loro tonalità azzurro-grigie, ad indicare la nostalgia e la mestizia che l’esperienza della fuga dalla propria casa e dalla propria nazione portano con sé.
È una mamma – il padre non compare mai – a spiegare al suo piccolo...CONTINUA...
Ammesso e non concesso che si possa davvero parlare di scientificità delle scienze sociali, tanto più alla luce dei vari “libri neri” pubblicati sulla scia dell’opera di Stéphane Courtois, John Newsinger, storico britannico di cultura marxista, almeno è stato onesto e nell’introduzione alla seconda edizione (2013) di “The Blood Never Dried: A People's History of the British Empire”, possiamo leggere le reali motivazioni della sua ricerca: “Questo libro è stato concepito in reazione alla partecipazione britannica alla guerra in Iraq e, nonostante le truppe di Sua Maestà siano state oramai ritirate...CONTINUA...
Quel riferimento alla “detective story” che leggiamo in quarta di copertina non lo dobbiamo prendere alla lettera, ma sicuramente Laura Spinney, col suo libro, nel raccontare le possibili origini della pandemia del 1918-1919 e quello che ne è scaturito, è riuscita ad affrontare un argomento estremamente complesso da diversi punti di vista - scientifico, storico, economico e culturale – con un linguaggio divulgativo e senza dimenticare quegli aspetti...CONTINUA...
Marion e Hortensia sono vicine di casa. Sono donne ormai anziane, ormai vedove, ormai consapevoli di non avere più molto da vivere eppure si ostinano, nonostante il tempo e le circostanze, a guerreggiare testardamente l'una contro l'altra. Marion è una donna bianca piuttosto in carne, architetto di successo, madre di quattro figli, moglie di un italiano che morendo l'ha lasciata in una pessima situazione finanziaria ma, soprattutto, Marion appartiene a quella parte di società razzista e perbenista che ha detenuto potere e diritti assoluti nel Sudafrica...CONTINUA...
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