Categoria:
novecento
Fino al 1° marzo 2019, presso la Kasa dei Libri a Milano, si svolge la mostra "De Chirico in 101 libri".
Si tratta di un percorso decisamente originale, che prende l’avvio al termine del periodo di stretta osservanza metafisica (fine degli anni ‘20) per il quale non ci sono troppe testimonianze in volume, e accompagna l’autore per oltre quaranta anni di vita, con collaborazioni anche molto originali.
Un racconto fatto di parole e immagini suddiviso in quattro sezioni che rivelano un CONTINUA...
Bruno Piazza è morto il 31 ottobre del 1946 per un attacco cardiaco. Aveva 57 anni. Poco tempo prima, in sole tre settimane, era riuscito a scrivere "Perché gli altri dimenticano", la testimonianza della personale e dolorosa esperienza di prigioniero nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Un memoriale lucido e puntualissimo che Piazza ha scritto a brevissima distanza di tempo dagli eventi. Questo libro è di sicuro una delle opere più attente, documentate e accurate sulle condizioni di vita dei prigionieri di Auschwitz scritte da un italiano. Bruno Piazza ebbe la fortuna di sopravvivere...CONTINUA...
Fino al 2 febbraio 2019 presso la Biblioteca Reale dei Musei Reali di Torino è visitabile la mostra Il Testamento del Capitano. I giovani e la Grande Guerra tra illusioni e realtà. L’esposizione raccoglie documenti e oggetti inediti legati alle trasformazioni storico-sociali...CONTINUA...
Non sono partigiane, non fanno resistenza, non minacciano la vita di nessuno. Sono donne che praticano il meretricio, donne per lo più poco istruite e poco fortunate. Donne che la storia avrebbe serenamente perso per strada se non fosse stato per le registrazioni di solerti funzionari dello Stato fascista pronti a segnalarle, fotografarle e schedarle. Sono tracce minime, segni comunque rintracciabili di esistenze passate, testimonianze reali di un pezzo di storia italiana che in tanti ritengono quanto meno trascurabile. Non Matteo Dalena, evidentemente. Il giornalista e storico calabrese, infatti...CONTINUA...
"Un'infinità di persone, quante saranno? Decine di migliaia. Armate di bastoni, scimitarre, coltelli, spranghe, pietre, sciamano a ondate dalla città vecchia. Sotto i loro passi la terra sussulta. Grida tuonano nell'aria tiepida, inneggiano alla guerra santa, a Nasser, il rais egiziano. Avanzano inarrestabili, neppure la polizia riesce a contenerle. Alcune automobili precedono le colonne umane e dai finestrini aperti, dritti in piedi sui cofani, sui tetti, uomini col megafono scandiscono, con voce ormai rauca, parole che la folla fa sue: «Morte ai cani ebrei»". Una scena letta già mille...CONTINUA...
Voci della Grande Guerra è un’iniziativa scientifica e culturale che ha l’obiettivo di preservare e diffondere la memoria della Prima Guerra Mondiale attraverso la realizzazione e la pubblicazione di un corpus digitale di testi, opportunamente scelti da storici e linguisti in quanto rappresentativi dei diversi modi di narrare e descrivere l’Italia in guerra...CONTINUA...
Ho notato subito questo libricino dall'aspetto piuttosto desueto. Una copertina evidentemente molto lontana, nei colori e nello stile, da quelle che sparano colori, immagini e titoli a caratteri cubitali dagli scaffali delle librerie. Un libricino che sembra essere stato abbandonato da qualcuno molto tempo fa e che, per puro caso, mi è capitato sotto mano. Arriva innegabilmente da un altro tempo "La donna "Tipo tre". Arriva, per l'esattezza, da un tempo in cui le donne italiane, e nemmeno tutte, iniziavano a prendere coscienza del proprio ruolo e della propria autonomia. Il libro è stato pubblicato...CONTINUA...
Un nome in realtà è il nome di Enrica Calabresi ma è anche il nome di tutte quelle persone sparite e dimenticate durante la tragedia della Shoah. Uomini, donne e bambini normali, comuni, qualunque annientati e persi nei campi di sterminio e di cui non resta nulla, nemmeno il ricordo. Eppure Enrica Calabresi, grazie all'opera di Paolo Ciampi, riesce a riemergere dai fumi di un tempo disperso riacquistando dignità e bellezza. "Enrica Calabresi, zoologa. Nessuna strada porta oggi il suo nome. Non c'è lapide che la ricordi...CONTINUA...
Sono arrivata ad "Anime baltiche" grazie alla recensione più che entusiasta di un blogger di mia conoscenza. Solitamente non mi lascio convincere dagli ardori generati da letture altrui ma in questo caso, conoscendo il blogger, ho creduto in quel che diceva e, una volta tanto, ho fatto bene. Perché "Anime baltiche" è una lettura speciale e coinvolgente e, per quanto mi riguarda, ha rappresentato l'avvicinamento a realtà geograficamente e culturalmente distanti da quella mediterranea di cui mi sento parte e, soprattutto, la scoperta di città, colori, vicende, tragedie e personalità di cui difficilmente...CONTINUA...
Questo romanzo mi è stato presentato come “il libro più letto nella Repubblica di Moldavia negli ultimi cinquant’anni” e allo stesso tempo come “un classico della letteratura romena”. Conoscere quali sono le opere letterarie alla base di una cultura popolare è sempre interessante e permette d’imparare molto sulla sua storia passata e presente ed ecco perché ho accettato di leggerlo senza praticamente sapere nulla della trama.
La storia comincia dal punto di vista di un bambino: racconta della sua vita in un orfanotrofio siberiano in un periodo compreso tra gli anni ’40 e ‘50. Lui e qualche altra...CONTINUA...
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