Quando mi capita di scrivere del carattere degli italiani e del loro rapporto con le Istituzioni cito spesso una frase, che tutti avrete sentito (forse in qualche bar?) e di certo anche condivisa da parte di voi che mi leggete: "chissenefrega se fa gli affari suoi, l'importante è che faccia anche i miei".
Che poi il meccanismo "virtuoso" funzioni davvero bene, nell'affidarsi a coloro che pensano innanzitutto ai propri interessi, è tutto da dimostrare; va notato semmai che si parla di interessi "miei" e non dello Stato o della società italiana nel suo complesso.
Ebbene l'ultimo libro di Stella...CONTINUA...
"Io - disse Einaudi - prenderei una pera, ma sono troppo grandi, c'è nessuno che vuole dividerne una con me?". Il maggiordomo si fece rosso e anche Flaiano restò un attimo interdetto. Finché alzò la mano: "Io…". "Qui finiscono i miei ricordi sul presidente Einaudi" annoterà poi lo scrittore. "Qualche anno dopo saliva alla presidenza un altro e il resto è noto. Cominciava per l'Italia la repubblica delle pere indivise".
Questo succedeva agli albori della Repubblica, un tempo che, se paragonato all'oggi, pare il proprio mesozoico. Il fortunato libro di Stella e Rizzo invece si occupa degli usi e...CONTINUA...
Non credo sia mai stato facile chiarirsi le idee sulla storia di un giornalista molto amato ma altrettanto detestato come Indro Montanelli.
Un personaggio complesso la cui vita, costellata di battaglie civili o incivili che dir si voglia, ha dato il destro ad interpretazioni tutt'altro che pacifiche; pensiamo solo all'ampia biografia di Marcello Staglieno, già suo collaboratore al "Giornale", che, alla fine del volume, nella sua veste di simpatizzante leghista e poi della nuova destra post fascista, ha dovuto fare i conti, tra imbarazzi e reticenze, col suo vecchio amico Indro ormai lontano dalle...CONTINUA...
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