Collins Sara

Le confessioni di Frannie Langton

Leggendo "Le confessioni di Frannie Langton" di Sara Collins non ho potuto non pensare a "L'altra Grace" di Margaret Atwood, pubblicato per la prima volta nel 1996. In entrambi i romanzi ci si trova al cospetto di una ragazza che sembra aver ucciso i suoi "padroni". La storia di Grace Marks, realmente accaduta, si svolge in Canada nel 1843, quella di Frannie Langton, personaggio mai esistito, nella Londra del 1826. In entrambi i casi, il romanzo raccoglie le confessioni delle protagoniste. Narrazioni in prima persona, s'intende. Grace racconta la sua vita e la sua verità al dottor...CONTINUA...

Pansa Giampaolo

Il dittatore

Come spesso accade in Italia Giampaolo Pansa ha dovuto subire uno degli attacchi personali più feroci e insolenti proprio subito dopo la sua morte. Autore di questi insulti il noto critico d’arte Tomaso Montanari che, a quanto pare, ha voluto ribadire senza alcun distinguo tutto il suo disprezzo per il giornalista piemontese, tacciandolo di essere stato “uno dei più efficaci autori dell’equiparazione sostanziale fascismo-antifascismo”, autore di “carta straccia che racconta una storia falsa”, e così via. Andando così ben oltre le pacate critiche di Marco Travaglio che proprio in quei giorni aveva raccontato con grande equilibrio i suoi limiti: “era impossibile non litigare con lui, anche perché...CONTINUA...

Perali Caterina

Le affacciate

Nina, la protagonista di “Le affacciate”, è una giovane donna con alle spalle un lavoro considerato totalizzante, che fino a pochi giorni prima si poteva immaginare indispensabile per le sorti della Salich Entertainment. Poi una chiacchierata con l’amministratore delegato, tanto dispiacere, il problema dei costi non più sostenibili e quindi ciao ciao all’ex fedelissima Nina: “mi sono trovata all’improvviso nell’epicentro di un terremoto di certezze e di identità. Mi sono sentita in ginocchio. Una fallita. Perché di questo si tratta: di un fallimento umano, sociale, di una Caporetto esistenziale...CONTINUA...

Rega Alessio

Giro di vita

Diviso in due parti, ognuna coincidente con un periodo della vita del protagonista (che dopo alcuni episodi turbolenti si allontana da Bari e che in seguito decide di farvi ritorno da uomo maturo), questo primo, agile romanzo di Alessio Rega (Giro di vita, Les Flaneurs Editore, 2019, pp. 181) ci racconta con una lingua nitida e piana le vicende del giovane Gabriele, partendo dagli anni della sua prima adolescenza, dall'età cioè in cui tanta importanza hanno gli amici e le prime passioni, le uscite e le prime cocenti delusioni, gli amori che vorresti che durassero...CONTINUA...

Zandomeneghi Andrea

Il giorno della nutria

La nutria è un roditore originario del Sud America, introdotto in Europa e nel nostro paese per allevamenti da pelliccia. Essendo una specie piuttosto invasiva si è comportata come tale, e per questo ne vediamo oggi spesso esemplari lungo corsi d’acqua più o meno grandi. Il mio primo incontro con le nutrie fu a metà anni ‘90, a Firenze. Un piccolo gruppo nuotava placido nell’Arno e noi adolescenti ci chiedemmo cosa mai fossero, senza avere una risposta subitanea come può accadere oggi tirando fuori uno smartphone e premendo qualche tasto. La nutria, si diceva, è un roditore che nuota molto bene, si nutre prevalentemente di piante acquatiche e, quando non fa queste cose, scava...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage Dall’Irlanda: La Guinness – Miti e Leggende Sulla Birra Simbolo Di Un Intero Paese

Isola di smeraldo, terra di lepricani, folletti, grandi scrittori, ribelli, ottima musica...sono tanti i motivi per cui l’Irlanda è famosa, in cima alla lista però non possiamo che piazzare lei, la dama in nero con copricapo bianco, la Guinness. Se ne sentono tante su questa birra: che patisce il trasporto, che il sapore dipende da come la si spilla, che in Irlanda ha un gusto diverso, che è molto più pesante rispetto alle altre birre…alcune sono vere, altre lo sono in parte, alcune sono false. Lo scrivente vive in Irlanda...CONTINUA...

Wilson Colin

Riti notturni

Primo libro della trilogia di Gérard Sorme, “Riti notturni” (Ritual In The Dark, 1960) è stato giustamente definito un romanzo “tra i grandi irregolari della letteratura inglese”; e, avendo presente “L’outsider”, l’opera più nota di Colin Wilson, potrà risultare comprensibile una sorta di “visione esistenzialista” per quanto riguarda...CONTINUA...

Zironi Alessandro

Il Carme di Ildebrando. Un padre, un figlio, un duello

Primo libro della nuova collana Testi del Medioevo Germanico della Meltemi Editore, questo brillante saggio di Alessandro Zironi dal titolo Il carme di Ildebrando. Un padre, un figlio, un duello (Meltemi Editore, 2019, pp. 176) ci propone un'analisi estremamente chiara ed approfondita di una delle opere "più intriganti, ma allo stesso tempo inafferrabili" fra quelle che la storia, benevolmente, ci ha permesso di ricevere dal passato germanico: è il più antico componimento eroico della tradizione letteraria tedesca, un testo di appena 68 versi, giuntoci privo di titolo (è la critica tedesca ad averlo chiamato Hildebrand(s)lied), che per ragioni stilistiche...CONTINUA...

Balsamo Beatrice e Simonelli Giorgio

Brividi sul divano. I telefilm di Alfred Hitchcock.

Può capitare, a un certo punto, di imbattersi in un corto di Alfred Hitchcock e di vederlo col fiato sospeso. Di lasciarsi appassionare e vederne un altro, poi un altro e un altro ancora... Può capitare, dopo un po’, di andare in giro per casa in preda a uno spaesamento angoscioso alla ricerca di prove che il nostro convivente voglia ucciderci, o di uscire sospettosi, guardando la gente di sghimbescio, per indovinarne il lato oscuro. Può capitare, quindi, che il familiare, da rassicurante, sembri improvvisamente minaccioso, che il quotidiano mostri un risvolto ostile. Il perturbante. Il sovvertimento dell’ordinario, l’Unheimliche, concetto freudiano che esprime il turbamento...CONTINUA...

Burton Jessie

La confessione

Quando ho ricevuto il plico contenente “La confessione” ho pensato che al suo interno ci fossero due libri, non uno. Il romanzo della Burton, infatti, è piuttosto voluminoso e, a primo impatto, mi ha un po’ intimidito. Poi mi sono fatta coraggio: ho preso tra le mani le 526 pagine de “La confessione” e ho iniziato a leggerle. La sorpresa è arrivata presto: il romanzo sfila via rapidamente e senza alcun fatica. Nell’arco di pochissimo tempo mi sono ritrovata ai Ringraziamenti finali sentendo quello strano e malinconico dispiacere che si prova quando vorresti che un libro non finisse mai. “La confessione” è un romanzo che avvince...CONTINUA...