Categoria: letteratura italiana

Savini Costanza, Di Nino Gianfranco

La stanza indaco

“La stanza indaco” è un libro delicato e struggente, che osa affrontare un argomento molto importante e discusso senza modi urlati o esagerazioni retoriche, ma usando solamente toni soffusi, colori, musiche, sensazioni, piccoli gesti leggeri. La stanza indaco, così chiamata per via della sua luce particolare, è il reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale, è situata all’undicesimo piano a indicare il suo essere...CONTINUA...

Caponera Marco

Inutile quindi necessario

Di primo acchito un titolo come “Inutile quindi necessario”, soprattutto agli occhi di un non addetto ai lavori (filosofia), potrebbe davvero far pensare ad un insieme di elucubrazioni fini a se stesse. In altri termini la premessa per un saggio di inenarrabile pesantezza. La realtà – merito di Marco Caponera – è ben diversa e l’opera, tutt’altro che autoconclusiva, pur avventurandosi per sentieri ardui e spesso scivolosi, si fa leggere in scioltezza anche grazie ad un continuo confronto dell’ “inutile” con quelle convinzioni che stanno pesantemente condizionando la nostra società occidentale....CONTINUA...

Ceddia Emanuela

Essere Transitivo

Bel debutto poetico questo di Emanuela Ceddia, con il suo “Essere Transitivo”, pubblicato da LietoColle nel giugno 2017. Libro corposo, per quelle che sono le abitudini poetiche di questi anni, circa 120 pagine, denso di immagini evocative. Sorprende la ricchezza espressiva, la scioltezza del dettato, la fluidità di una scrittura che s’imprime come traccia di un pensiero poetante che sa donare alle proprie...CONTINUA...

Sinatti Cesare

La splendente

Cesare Sinatti, classe 1991, ha vinto la XXIXa edizione del Premio Italo Calvino (ex aequo con Elisabetta Pierini). "La splendente" è l'opera che segna il suo esordio nel mondo della letteratura italiana e, va detto, si tratta di un esordio particolarmente convincente. Il merito di Sinatti sta soprattutto nell'aver riportato l'epica greca, quella di eroi immensi raccontati già in tutte le salse, ad una dimensione estremamente contemporanea e, proprio per...CONTINUA...

Cristò

Restiamo così quando ve ne andate

Non guardo più allo stesso modo le pareti di casa mia da quando ho letto Restiamo così quando ve ne andate di Cristò. A partire dal titolo e dall’incipit in corsivo dell’introduzione, “Non possiamo fare altro che aspettare in silenzio quando ve ne andate. Non possiamo che tornare nel letargo della vostra assenza”, una delle intuizioni più felici di questo romanzo rimane l’idea di insinuare nel racconto una voce “altra”, come...CONTINUA...

Adamo Renata

La bambina stanca

Tutte le donne sono state bambine. Non è sempre vero il contrario, talvolta le bambine non diventano donne, perché un fatto, solitamente tragico, interrompe la loro vita. Capita anche che alcune bambine non diventino mai donne pur restando in vita. Spesso le bambine salvano la vita alle donne che saranno, ma neppure se ne accorgono. Renata Adamo sonda in questa bella silloge di racconti l’anima di creature che non hanno ancora varcato la soglia...CONTINUA...

Di Lieto Carlo

L’io diviso. La letteratura e il piacere dell’analisi

Carlo Di Lieto è un critico che da anni studia il rapporto tra letteratura e la teoria dell’inconscio: un approccio che, tanto per capirci, ha permesso la pubblicazione di “Chi ha paura della psicoanalisi?” per Genesi e di “La scrittura e la malattia” per Marsilio. Adesso è la volta di CONTINUA...

Landi Antonio

Non di solo pane

Gesù e la prassi del digiuno La frase "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce per bocca di Dio" (Matteo 4,4; Luca 4,4) è diventata ormai proverbiale e, devo ammetterlo, mi ha sempre colpito, per quanto io non sia tipo da digiuni, né possa permettermelo per ragioni di struttura fisica, né la mia famiglia, pur cattolica praticante, li abbia mai osservati. Dei famosi venerdì di Quaresima io ricordo il baccalà o le seppie in umido con polenta che preparava mia madre, tutte pietanze ottime e, direi,...CONTINUA...

Romagnolo Raffaella

La masnà

Maznà: «bambino». Da prov. a. masnada «servidorame; famiglia; prole» (da lat. mediev. *mansionata, derivato di lat. mansionem «dimora»). ATTILIO LEVI, Dizionario Etimologico del dialetto piemontese, 1927. Una nota che si trova all'inizio del romanzo, il secondo della carriera per Raffaella Romagnolo. Masnà, dunque, in dialetto piemontese sta per bambino o bambina. Una creatura ingenua, innocente, incapace di scegliere e giudicare. E di "masnà" in questo libro ce ne sono almeno tre: Emma, Luciana ed Anna. Nonna, figlia e nipote. Una piccola saga di famiglia declinata al femminile che si...CONTINUA...

Cardarelli Francesco

Il triangolo rosso

Il triangolo rosso, nei campi di concentramento nazisti, identificava i prigionieri politici, politischer Vorbeugungshäftling, ovvero massoni, sacerdoti e tutti coloro che si potevano ipotizzare oppositori del regime. Un contrassegno attribuito anche a Mario, protagonista del romanzo di Francesco Cardarelli, nonostante presto si capisca che l’unica colpa del giovane soldato italiano di leva era stata quella di non essere rientrato per tempo in caserma, fuggito per qualche ora dalla fidanzata Velia. Poi la galera, l’8 settembre e il ritrovarsi alla mercé dei nazisti vollero dire il trasferimento...CONTINUA...