Categoria:
romanzo
La tomba di Silone si trova a Pescina, il piccolo paese della Marsica dove lo scrittore è nato. Le sue ceneri, rispettando le sue volontà, sono deposte ai piedi di una torre medievale. Non vivo a grande distanza per cui vado a trovarlo, di tanto in tanto. Mi siedo sulla panchina, di fronte alle lettere dorate che compongono il suo nome, e penso a “Fontamara”. A quel luogo immaginario che somiglia così...CONTINUA...
Lo confesso: ho comprato “Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi)” per via del titolo. Nient’altro. Forse è la motivazione più banale del mondo, ma tant’è. La prima edizione risale al 2001, la Minimum Fax lo ha riportato in libreria a distanza di otto anni.
Ho notato che sulla copertina, illustrata da Alessandro Gottardo, poco sotto il titolo, c’è scritto “Romanzo” eppure del romanzo questo libro ha poco. Diciamo nulla. Non c’è trama, non c’è registro narrativo omogeneo e probabilmente non è nemmeno possibile collocare l’opera in qualche genere letterario certo....CONTINUA...
Vienna, fine ‘800. Felix e Maria. Giovani e innamorati. Lui è malato di tisi e viene a conoscenza del destino che lo aspetta: morirà entro un anno. Dopo aver inizialmente taciuto, decide di confidarsi con Maria. La ragazza è stravolta dalla notizia e, in preda alla disperazione, afferma di non voler lasciare il giovane: E comunque senza di te io non vorrò vivere.
I due amanti sono allacciati da una sentenza di morte annunciata. Maria spera che il suo compagno riesca miracolosamente a guarire, Felix, invece, non si dà alcuna speranza. Lasciano la città e fuggono in montagna, vicino ad...CONTINUA...
Sottotitolo: “il romanzo dello shahid”. Il termine arabo “shahid” significa, letteralmente, “testimone” ma, per estensione, “shahid” è colui che combatte la jihad, guerra santa musulmana e, quindi, una persona che arriva a sacrificare anche la propria vita in nome della fede.
Lo shahid del libro di Zarmandili, di cui, nell’arco della storia, non viene mai proferito il nome, è un giovane che ha accettato di indossare una cintura esplosiva e di farsi saltare in aria per colpire spietatamente il “cuore del Nemico”. Il piano terroristico è orchestrato da persone molto importanti che conosce...CONTINUA...
Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui. Nulla a che fare con la disobbedienza. Nulla a che fare con la grazia o la salvezza o la redenzione. E’ in ognuno di noi. Insita. Inerente. Qualificante. La macchia che esiste prima del suo segno. La macchia che precede la disobbedienza, che comprende la disobbedienza e frustra ogni spiegazione e ogni comprensione. Ecco perché ogni purificazione è uno scherzo. Uno scherzo crudele, se è per questo. La fantasia della purezza è terrificante...CONTINUA...
Dopo vari anni Franchi porta a compimento la sua “Trilogia dell'identità”, comprendente "Disorder. Unknown pleasures", "Pagano" (editi da Il Foglio, di Piombino) e "Monteverde" (il cui titolo in bozze era "New Order", edito da Castelvecchi). “Trilogia dell'identità”, definizione che mi era rimasta impressa, senza sapere dove l'avessi letta, poi lo stesso autore mi ha detto che era stato lui a coniarla, in “una qualche intervista”: qui. (aggiornamento 2019: ora non più disponibile)
I tre romanzi si possono leggere come un unico viaggio del/i protagonista/i...CONTINUA...
Odori, rumori, colori, sapori: sensazioni che trapassano le pagine e raggiungono chi legge. C’è tutta la lucentezza di Napoli, tutto il bagliore del suo cielo e il caotico formicolio dei vicoli, del porto, delle piazze con gli odori dei mercati, del pesce, della frutta e della gente. Un quadro complesso e vertiginoso come le opere pittoriche del settecento. Perché è proprio nel settecento napoletano che Striano ci conduce, accanto alla figura di Eleonora Pimentel Fonseca, detta Lenòr. Nobildonna di origini portoghesi giunta in...CONTINUA...
Nadia è una beur. Contrazione ed inversione linguistica della parola a-ra-beu (arabo) che, passando per beu-ra-a, ha generato beur: gli immigrati di seconda generazione, i figli dei nord africani residenti in Francia. Nadia è francese, infatti. Figlia di algerini e cittadina francese. Ha un padre generoso e lucido, Nadia. Un uomo che non le impone le restrizioni della sua religione ma che, anzi, riconosce la forza e il valore di sua figlia e l’importanza delle sue ambizioni: Non sono preoccupato per te, so che sei una donna libera. E’ una cosa che non piace molto, da noi....CONTINUA...
Il romanzo breve “La signorina Else” è del 1924. Non si tratta di un dettaglio trascurabile perché ciò che più colpisce di questo testo è la sua forte modernità. Non faccio riferimento alla vicenda narrata che, tutto sommato, non è particolarmente originale, ma alla tecnica che l’autore ha utilizzato: il flusso di coscienza.
Il romanzo non è altro che il monologo interiore di Else, un getto ininterrotto di pensieri, un viaggio affascinante, e a tratti caotico, nella mente di una giovane borghese degli inizi del ‘900 (durante la CONTINUA...
Premessa: prediligo la sintesi. Ritengo che sia una peculiarità indispensabile, in letteratura soprattutto. Forse è un mio limite, ma preferisco si dica molto con poche parole. “Domani nella battaglia pensa a me” è stata una delle letture più pesanti e noiose che abbia mai fatto. Un libro che si adora o si detesta, a quanto pare. Io appartengo alla seconda categoria.
Una donna muore tra le braccia di un uomo che non è suo marito. Lo sappiamo da subito. Bastano le primissime righe a descrivere il fatto. Eppure Marías occupa decine di pagine per descrivere l’evento. Un morboso circolare a vuoto...CONTINUA...
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