Airaldi Gabriella

Il ponte di Istanbul

“Degli emisferi che sono infiniti e da infinite linie son divisi in modo che sempre ciascuno omo n’ha una d’esse linie l’un piede e l’altro. Parleransi e toccheransi e abbraceransi li omini, tanti dall’uno all’altro emisperio e ‘ntenderansi i loro linguaggi” (pp.86): questa la citazione di Leonardo da Vinci che conclude il breve libro di Gabriella Airaldi. E come spesso accade è proprio alla fine, al momento di tirare le somme, che meglio si coglie il significato, o almeno uno dei significati principali che caratterizzano lo spirito dell’opera. “Il ponte di Istanbul” è indubbiamente...CONTINUA...

Fontana Sergio

H Memorie di Eracle

Eracle, un emblema della forza fisica, talvolta brutale, un semidio soggetto a scatti d’ira (in verità spesso indotti della dea Hera, che lo odia) e facile al delitto. Nel mio immaginario non amavo molto questo personaggio, preferendogli divinità più raffinate come Apollo o Atena. Non sospettavo che Eracle avesse anche un ruolo di eroe civilizzatore e di primo geografo. Ci voleva questo dettagliato romanzo di Sergio Fontana, del quale avevo già apprezzato il libro per ragazzi CONTINUA...

Torre Mattia

La linea verticale

Viviamo in un’epoca di notevole spettacolarizzazione della malattia e dei suoi esiti – talvolta pure infausti. Pensiamo ai recenti outing  della compianta presentatrice di Le iene, Nadia Toffa, o della cantante Emma Marrone. Messaggi di grande forza e intensità emotiva: tutto bene pensiamo ma talvolta, di fronte al rischio di una certa banalizzazione che promana dal circo massmediatico, ci viene da rimpiangere quando la malattia era una metafora (Il male oscuro di Giuseppe Berto, o il “mal sottile”, da Ippocrate e su fino a Thomas Mann). Susan Sontag ci ha liberati dalla prigionia della metafora («La maniera più sana di essere malati è quella più libera...CONTINUA...

Gri Pier Giorgio

Intrecci del tempo presente

La Storia, quella con la S maiuscola, più che i vincitori, la fanno i confini (decisi, è vero, da chi ha vinto, ma non sempre o non del tutto, perché spesso i tavoli dei trattati distano centinaia di chilometri dalle zone contese): può ben dirlo chi  ci vive a ridosso e ha imparato da sempre a guardarsi le spalle. Il confine è anche naturale, spesso montuoso, impraticabile agli inesperti. Forgia caratteri guardinghi, sospettosi, poco inclini alla dolcezza: la fatica di trarre sostentamento da terre difficili e impervie condanna chi vive in questi luoghi a una durezza d’animo che supera i legami di sangue, e quelli del cuore. La storia, quella piccina, invisibile, la fanno gli uomini, le donne...CONTINUA...

Siviero Luigi

Un’astrazione linguistica dai toni freddi

Sarà banale dirlo ma il rapporto con un libro comincia dal titolo. Esso sintetizza l’opera, ne rappresenta l’ingresso, permette un primo contatto. Così questo libro di poesie di Luigi Siviero ha un titolo che condensa la visione del suo autore, ne fonda l’operazione come esito che definirei concettuale, “Un’astrazione linguistica dai toni freddi”, edito dalle Edizioni Montag nel febbraio del 2019. Potrebbe essere una definizione di questa poesia, che, se tende all’astrazione, ci restituisce con freddezza una sorta di reportage del caos linguistico operante nel nostro tempo. Questo libro si rivela così denso di interrogazioni, profondamente moderno e come tale sorprendente. Si tratta, infatti...CONTINUA...

Magris Claudio

Tempo curvo a Krems

Con uno stile sobrio e misurato, che non disdegna anche slanci coraggiosi che sconfinano a volte in una vibrante prosa poetica, Tempo curvo a Krems, breve raccolta di racconti di Claudio Magris edita da Garzanti, si propone sin dal titolo come una significativa e ponderata meditazione sul tempo e sulla sua percezione, avanzata attraverso le storie di vita...CONTINUA...

Mazzucchelli Marco, Oggioni Danilo

La Notte Delle Croci e Delle Morti

Un titolo che sicuramente attira l’attenzione, accompagnato da una copertina all’altezza. La storia inizia con i due protagonisti, Luis e Brando, in auto in autostrada, in viaggio verso un concerto heavy metal. Si percepisce in queste prime pagine un certo rimando a “On The Road” di Kerouac: “Mi passa la canna. Siccome continua a guardare la strada, mi permetto di fissarlo per qualche frazione di secondo in più. Lo guardo e lo riguardo. Quando gli passo la lattina di birra lo fisso di nuovo. Luis la prende, se la scola e la butta fuori dal finestrino”. Come si fa a non pensare a Dean Moriarty, coprotagonista proprio di quello storico romanzo? Sul sedile del passeggero abbiamo invece Brando...CONTINUA...

Filippi Francesco

Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo

Ho letto alcuni commenti online, più o meno anonimi (guarda caso), al libro "Mussolini ha fatto anche cose buone" di Francesco Filippi. Si tratta quasi sempre di insulti all'autore o di autentiche invettive contro chi, come lui, ha osato scrivere che sul fascismo circolano una marea di bufale. Non manca chi svilisce le competenze di Filippi, chi ne frantuma le analisi senza nemmeno aver letto il libro e chi gli suggerisce migliori letture da rintracciare direttamente su Facebook. Non è un caso che Francesco Filippi parta proprio dal web, da quella mitologia tutta internettiana che, soprattutto negli ultimi anni, sfrutta le potenzialità della Rete per rafforzare leggende positive ma senza...CONTINUA...

Mannella Gero

Scheletri nell’armadio

Datosi che di questo libro del casertano Gero Mannella già si parla qui, su questo stesso identico sito, e (tra l’altro) in un pezzo uscito poche ore fa, forse è il caso di rinunciare a una recensione standard o, come direbbe un asperger classicista, ripudiare canoni policletei della disamina letteraria e procedere al di là della trama e andare a braccio. Anche perché la trama la trovate nel bel pezzo di Luca Menichetti, sempre qui. Andatela a leggere prima di proseguire queste righe. (È un atteggiamento un po’ burbero e autoritario, l’ho copiato dalle prime pagine del Mondo...CONTINUA...

Mannella Gero

Scheletri nell’armadio

A voler essere precisi lo scheletro nell’armadio del titolo non è proprio uno scheletro ma un cadavere ancora caldo caldo:  si capisce subito che il morituro si era nascosto nell’armadio in piena emergenza, costretto ad interrompere di punto in bianco una sgropponata di quelle pese con fedifraga scatenata. Una tragedia causata quindi dal ritorno inaspettato del marito cornuto e ancor di più da sua moglie Jessica, ninfomane di gran razza nonché degna discendente della mitologica Elena. Una volta spalancato l’armadio e crollato in terra il cadavere del terzo incomodo – terzo per modo di dire visto il gran numero di amici affettuosi – prendono il via una serie di vicende micidiali che coinvolgeranno...CONTINUA...