Categoria: Narrativa

Messina Antonio

La ballata delle sette pietre

Un romanzo come “La ballata delle sette pietre”, che procede per interrogativi, apparenti metafore e volute incertezze, è facile si possa prestare alle più disparate considerazioni e interpretazioni; e nello stesso tempo è plausibile che soltanto pochi lettori vorranno classificare l’ultima opera di Antonio Messina semplicemente come letteratura fantasy o fantascienza. Quello che nell’introduzione di Ilaria Dazzi è definito come "tentativo di comprendere se sia possibile sacrificare il mondo della creatività, della speranza" (pp.7), davvero non consente di ricondurre il romanzo ad una delle categorie...CONTINUA...

Filali Azza

Ouatann. Ombre sul mare

Pagina 317. Nota 12: "La parola araba ouatann (che può essere scritta anche watan) significa 'patria', ma anche, in senso più ampio, un sistema di valori e tradizioni condivisi". Una parola che, nel dipanarsi della storia intessuta da Azza Filali, scorre via veloce tra i tanti dettagli che raccontano l'identità di una terra. Il senso dell'ouatann è insegnato a scuola, durante la lezione di educazione civica imposta da un insegnante ai suoi piccoli allievi che, ovviamente, non sanno neppure cosa sia. La forza di "Ouatann. Ombre sul mare" è nelle impressioni che lascia trapelare...CONTINUA...

Katai Tayama

Il futon

Qualche anno fa Maria Teresa Orsi scriveva che "Il Futon" di Tayama Katai "creava un modello di scandalo ma allo stesso tempo fissava le convenzioni che per lungo tempo avrebbero dominato la narrativa del Novecento: da una parte il naturalismo come descrizione obiettiva della realtà più direttamente sperimentabile dallo scrittore, ossia se stesso e l'ambiente circostante, dall'altra l'insistenza sull'elemento confessionale e privato, dove l'autore non esitava a rivelare particolari anche insignificanti della propria vita". Concetti che abbiamo ritrovato leggendo l'ampia introduzione di Luisa Bienati...CONTINUA...

Ba Mohamed

Il tempo dalla mia parte

Non ricordo come sia arrivata a Mohamed Ba. So solo che questo libro, "Il tempo dalla mia parte", era tra i miei desiderata. Con un po' di pazienza, alla fine, l'ho comprato e letto. Trattasi del primo romanzo in lingua italiana del drammaturgo, attore, musicista, mediatore culturale e scrittore senegalese Mohamed Ba. Un romanzo scritto con discreta arte. Ba dimostra di saper padroneggiare in maniera degna la nostra lingua ma di non aver messo da parte le radici che lo tengono ben saldo alle sue tradizioni e alla sua terra. Perché ne "Il tempo dalla mia parte" sembrano incontrarsi e mescolarsi...CONTINUA...

Bobin Christian

Louise Amour

Prima di tutto la sorpresa: trovare sullo scaffale di una libreria un libro di Christian Bobin è di per sé un minuscolo miracolo. Ho letto alcuni dei libri che editori di certo non popolarissimi hanno avuto l'accortezza e l'intelligenza di pubblicare ma, tanto per cambiare, ho dovuto cercarli su Internet perché le librerie, solitamente, hanno altro da proporre. Stavolta no. Stavolta "Louise Amour" è apparso nello scaffale riservato alle piccole case editrici, quello che non manco di consultare, ammesso che esista. Bene. "Louise Amour" è tradotto da Sara Saorin per Camelozampa, la copertina è di...CONTINUA...

Chiuppani Beppi

Medio Occidente

"Quel viaggio era incredibile, si disse Agata: non aveva incontrato un illuminista a Damasco!? E tanto più Faruq dimostrava la peculiarità della sua vita, tanto più lei si sentiva attratta da lui; no, Faruq non aveva niente a che fare con gli stereotipi della diversità" (pp.75); "Finalmente avrebbe potuto vivere dentro a quell'orizzonte della modernità di cui fino adesso aveva potuto solo sognare" (pp.84). Questi brani tratti da "Medio Occidente" contengono alcune parole chiave che poi il lettore ritroverà nelle pagine ambientate in veneto e che hanno fatto scrivere a Raffaello Palumbo Mosca, autore...CONTINUA...

Sut Adriano Angelini

Jackie

Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis. O Jackie, come la chiamavano in molti. Donna ammirata ed adorata ma anche invidiata, vituperata e sbeffeggiata. Personaggio che, ad oggi, continua a mantenere il titolo indiscusso di icona di stile e d'innata eleganza. Figura carismatica del jet set planetario degli anni cinquanta, sessanta e settanta. First lady ma anche vedova del Presidente JFK. Sposa tradita e madre. Presunta amante del fratello del marito morto e poi moglie dell'anziano e ricchissimo armatore greco CONTINUA...

Meyrink Gustav

Il Golem

Se non fosse stato per la "Tre Editori" di Roma molti di noi avrebbero ricordato il "Golem" di Gustav Meyrink soltanto grazie alla traduzione di Carlo Mainoldi per le edizioni Bompiani e soprattutto per l'introduzione di Ugo Volli che chiudeva sbrigativamente il suo intervento scrivendo di "gran paccottiglia dei motivi che potremo chiamare di letteratura fantastica". Volli - ricordiamolo - non è soltanto un semiologo di fama, ma per anni è stato anche critico teatrale: un intellettuale che a rigore dovrebbe saperne parecchio di letteratura e di narrativa. Viene, però, da pensare che nel caso del...CONTINUA...

Pezzoli Nicola

Chiudi gli occhi e guarda

Per me Nicola Pezzoli prima di essere Nicola Pezzoli è Zio Scriba, quello de "Il linkazzo del skritore". Blogger dissacrante e polemico, chiacchierone e divertente. È autore di post in cui vomita spesso tutto il suo disprezzo nei confronti della brutta letteratura, della brutta editoria e della brutta italiA, come la chiama lui. Nella sua irriverenza, sa rimanere comunque leggiadro e, di sicuro, uno dei pregi che mi hanno attratto fin dai primi istanti, è il suo naturalissimo talento nel maneggiar parole: le smonta, le rimonta, le inventa, le appiccica, le frantuma e le materializza come meglio...CONTINUA...

Hochet Stéphanie

Sangue nero

"Era diventato un chiodo fisso. Da almeno vent'anni. La tentazione era cresciuta con il tempo. Il tabù che la circondava non l'aveva indebolita, anzi. Senza quell'interdizione familiare, avrei più rapidamente ceduto, voltata pagina. Non avrebbe meritato che vi indugiassi. Il tabù ha ipostatizzato la fantasia" (pp.8). Il tabù e la fantasia di cui scrive Stéphanie Hochet, in riferimento all'anonimo personaggio protagonista di "Sangue nero", è il tatuaggio, non disgiunto dall'immagine della croce. Fin dalle prime righe del romanzo breve, o racconto lungo che dir si voglia, si svelano molti dei temi...CONTINUA...