Categoria: Narrativa

Ba Mohamed

Il tempo dalla mia parte

Non ricordo come sia arrivata a Mohamed Ba. So solo che questo libro, "Il tempo dalla mia parte", era tra i miei desiderata. Con un po' di pazienza, alla fine, l'ho comprato e letto. Trattasi del primo romanzo in lingua italiana del drammaturgo, attore, musicista, mediatore culturale e scrittore senegalese Mohamed Ba. Un romanzo scritto con discreta arte. Ba dimostra di saper padroneggiare in maniera degna la nostra lingua ma di non aver messo da parte le radici che lo tengono ben saldo alle sue tradizioni e alla sua terra. Perché ne "Il tempo dalla mia parte" sembrano incontrarsi e mescolarsi...CONTINUA...

Bobin Christian

Louise Amour

Prima di tutto la sorpresa: trovare sullo scaffale di una libreria un libro di Christian Bobin è di per sé un minuscolo miracolo. Ho letto alcuni dei libri che editori di certo non popolarissimi hanno avuto l'accortezza e l'intelligenza di pubblicare ma, tanto per cambiare, ho dovuto cercarli su Internet perché le librerie, solitamente, hanno altro da proporre. Stavolta no. Stavolta "Louise Amour" è apparso nello scaffale riservato alle piccole case editrici, quello che non manco di consultare, ammesso che esista. Bene. "Louise Amour" è tradotto da Sara Saorin per Camelozampa, la copertina è di...CONTINUA...

Chiuppani Beppi

Medio Occidente

"Quel viaggio era incredibile, si disse Agata: non aveva incontrato un illuminista a Damasco!? E tanto più Faruq dimostrava la peculiarità della sua vita, tanto più lei si sentiva attratta da lui; no, Faruq non aveva niente a che fare con gli stereotipi della diversità" (pp.75); "Finalmente avrebbe potuto vivere dentro a quell'orizzonte della modernità di cui fino adesso aveva potuto solo sognare" (pp.84). Questi brani tratti da "Medio Occidente" contengono alcune parole chiave che poi il lettore ritroverà nelle pagine ambientate in veneto e che hanno fatto scrivere a Raffaello Palumbo Mosca, autore...CONTINUA...

Sut Adriano Angelini

Jackie

Jacqueline Lee Bouvier Kennedy Onassis. O Jackie, come la chiamavano in molti. Donna ammirata ed adorata ma anche invidiata, vituperata e sbeffeggiata. Personaggio che, ad oggi, continua a mantenere il titolo indiscusso di icona di stile e d'innata eleganza. Figura carismatica del jet set planetario degli anni cinquanta, sessanta e settanta. First lady ma anche vedova del Presidente JFK. Sposa tradita e madre. Presunta amante del fratello del marito morto e poi moglie dell'anziano e ricchissimo armatore greco CONTINUA...

Meyrink Gustav

Il Golem

Se non fosse stato per la "Tre Editori" di Roma molti di noi avrebbero ricordato il "Golem" di Gustav Meyrink soltanto grazie alla traduzione di Carlo Mainoldi per le edizioni Bompiani e soprattutto per l'introduzione di Ugo Volli che chiudeva sbrigativamente il suo intervento scrivendo di "gran paccottiglia dei motivi che potremo chiamare di letteratura fantastica". Volli - ricordiamolo - non è soltanto un semiologo di fama, ma per anni è stato anche critico teatrale: un intellettuale che a rigore dovrebbe saperne parecchio di letteratura e di narrativa. Viene, però, da pensare che nel caso del...CONTINUA...

Pezzoli Nicola

Chiudi gli occhi e guarda

Per me Nicola Pezzoli prima di essere Nicola Pezzoli è Zio Scriba, quello de "Il linkazzo del skritore". Blogger dissacrante e polemico, chiacchierone e divertente. È autore di post in cui vomita spesso tutto il suo disprezzo nei confronti della brutta letteratura, della brutta editoria e della brutta italiA, come la chiama lui. Nella sua irriverenza, sa rimanere comunque leggiadro e, di sicuro, uno dei pregi che mi hanno attratto fin dai primi istanti, è il suo naturalissimo talento nel maneggiar parole: le smonta, le rimonta, le inventa, le appiccica, le frantuma e le materializza come meglio...CONTINUA...

Hochet Stéphanie

Sangue nero

"Era diventato un chiodo fisso. Da almeno vent'anni. La tentazione era cresciuta con il tempo. Il tabù che la circondava non l'aveva indebolita, anzi. Senza quell'interdizione familiare, avrei più rapidamente ceduto, voltata pagina. Non avrebbe meritato che vi indugiassi. Il tabù ha ipostatizzato la fantasia" (pp.8). Il tabù e la fantasia di cui scrive Stéphanie Hochet, in riferimento all'anonimo personaggio protagonista di "Sangue nero", è il tatuaggio, non disgiunto dall'immagine della croce. Fin dalle prime righe del romanzo breve, o racconto lungo che dir si voglia, si svelano molti dei temi...CONTINUA...

Bonnefoy Miguel

Il meraviglioso viaggio di Octavio

Il 20 agosto 1908 una nave approda sulle coste venezuelane del porto di La Guaira. Arriva da Trinidad e porta con sé la peste. Nell'arco di un mese, quando l'infame morbo sta per raggiungere la capitale, il primo santo fatto di legno viene condotto in processione. Il Nazareno di San Paolo è vestito di una tunica color malva ricamata d'oro, porta la sua corona di spine ed è circondato da orchidee. Presso la casa di un creolo armato di fucile, ai piedi di un vecchio limone, avviene un evento che ha del miracoloso: la peste viene debellata nel giro di dieci mesi. Accanto all'albero dei prodigiosi...CONTINUA...

Pescali Piergiorgio

S-21. Nella prigione di Pol Pot

Se si dovesse dare retta all' Historical Novel Society, secondo cui "per essere ritenuto storico, un romanzo deve essere stato scritto almeno cinquanta anni dopo gli eventi descritti", allora "S-21" di Giorgio Pescali non dovrebbe essere apprezzato come esempio di "narrativa storica". Comunque la si voglia pensare il senso dell'operazione editoriale è piuttosto chiaro: "La storia [ndr: di Vann Nath], combinata con altre decine di testimonianze, sono state trasformate in un romanzo dalle vicende, lucide e dolorose" (dalla quarta di copertina). Vann Nath, morto nel 2011, è stato un pittore cambogiano...CONTINUA...

Pedicini Isabella

Ricette umorali. Il bis

Un libro leggero. Leggerissimo. Impalpabile, nella sua accezione più letterale, direi. L'umore è un discrimine rilevante, fin dal titolo. E il mio umore, evidentemente, non consente a libri come "Ricette umorali" (addirittura in fase bis) di superare la prova. Sono reduce dalla lettura di "Memorie di una casa morta" di Dostoevskij e "Arturo, la stella più brillante" di Arenas ed approdare al libro della Pedicini è stato un salto (o forse un tonfo) fin troppo eclatante per me, come lo sarebbe stato per chiunque, temo. Ad onor di sincerità di quel "trattato...CONTINUA...