Categoria: Narrativa

Guarducci Cristina

Malefica luna d’agosto

Questo romanzo ha attirato la mia attenzione perché, nelle righe che accompagnavano la mail di presentazione, c'era scritto che si avvicina alle "atmosfere di Storia della città di K di Agota Kristof". Ho letto (e riletto) tutto quello che della Kristof è stato pubblicato in Italia. Prima di tutto la "Trilogia della città di K" perché la "Storia della città di K" di Agota Kristof non è mai esistito. A parte la palese imprecisione compiuta da chi ha scritto questo messaggio promozionale, "Malefica luna d'agosto" non ha praticamente nulla del libro della scrittrice...CONTINUA...

Di Giuseppe Helga, Senatore Felice

Sirene

  HELGA DI GIUSEPPE-FELICE SENATORE – SIRENE Una sirena si racconta. Lo fa in modo spigliato e vivace, allegro e, nello stesso tempo, filologicamente corretto, citando chi ha narrato di lei e delle sue sorelle. Secondo volume della collana Monstra (il primo ha per protagonista...CONTINUA...

Di Giuseppe Helga

Acheloo

Un personaggio mitologico importante – anche se poco noto – personificazione di un fiume, se ne sta tutto solo e sconsolato seduto in un angolo, con un corno rotto e la chioma incoronata di canne. È Acheloo, il padre delle Sirene, che è stato pesantemente sconfitto e umiliato da Ercole e racconta la sua storia in prima persona, anzi, prima di presentarsi celebra le imprese di Ercole, poi invita...CONTINUA...

Caponetti Giorgio

La carta della regina

La regina del titolo è una regina vera. Si chiama Adelasia o Adelaide o Azalaïs o Adelasia Incisa del Vasto. E' vissuta tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo. Una figura un po' lontana e dimenticata anche se il suo ruolo, nella storia, è stato quanto meno rilevante. Fu la terza moglie di Ruggero I d'Altavilla, gran conte di Sicilia e Calabria, madre di Ruggero II e quindi bisnonna del celeberrimo Federico II. Sposando Ruggero I, Adelasia lasciò la sua terra d'origine, il Monferrato, e come molti settentrionali del tempo, giunse nella ricca ed ospitale Sicilia. Aiutata dal destino e possedendo...CONTINUA...

Ozick Cynthia

Il messia di Stoccolma

Chi conosce Bruno Schulz? Io, come spesso accade, non lo avevo mai sentito nominare. Invece Cynthia Ozick nutre per questo scrittore polacco di nazionalità austriaca un'immensa ammirazione, tanto da ispirarsi alla sua opera e alla sua morte per "Il messia di Stoccolma", un romanzo uscito nel 1987 e di cui ho trovato una prima edizione Garzanti del 1991 nel solito negozio di libri usati di Corso Rinascimento a Roma. Il 19 novembre 1942 un ufficiale della Gestapo spara a Schulz lungo una strada di Drohobycz. Secondo un'accreditata versione dei fatti, Bruno...CONTINUA...

Brandimarte Pier Franco

L’Amalassunta

"Un testo in elegante e acrobatico equilibrio tra finzione e saggio, per l'abilità e l'originalità dimostrate - seguendo il trend di scritture che si sono messe sulle tracce di personaggi reali - nel ricostruire, secondo molteplici registri narrativi e con scrittura impeccabile e compatta, la vicenda umana e artistica del pittore Osvaldo Licini compenetrandola, in studiata sinergia, con la vicenda esistenziale del narratore, e per l'ardimento mostrato nel raccontare una storia "ai margini" che ci interroga sulla precarietà della memoria e sulla misteriosa eclissi degli individui dalla storia...CONTINUA...

Ondjaki

NonnaDiciannove e il segreto del sovietico

Non è il caso di lasciarsi ingannare dalle biografie in rete di Ondjaki, al secolo Ndalu de Almeida, soprattutto dove si legge che lo scrittore angolano è uno specialista di letteratura per l’infanzia. Sarà sicuramente vero, ma un’opera come “Nonnadiciannove e il segreto del sovietico” l’abbiamo assimilata divertiti e incuriositi dal mondo povero e colorato di Luanda, scordandoci subito che forse poteva essere stata scritta per un pubblico di bambini. La verità probabilmente sta nel mezzo, nel senso che i bambini sicuramente sono i protagonisti principali del romanzo, come una sorta di peanuts...CONTINUA...

Mabanckou Alain

Pezzi di vetro

Al termine del suo libro, Pezzi di vetro, e quindi Alain Mabanckou, "ringraziano tutti gli scrittori, registi e personaggi illustri che hanno prestato le loro parole e frasi per comporre questo libro straordinario". E di nomi di scrittori, registri e personaggi illustri ce ne sono almeno per un paio di pagine. Un nome accanto all'altro, in perfetto ordine alfabetico: da Roland Barthes a Mongo Beti, da Dino Buzzati a Pierre Cornaille, da Fëdor Dostoevskij ad Alfred Hitchcock, da Lenin a Ernesto Sabato, da Martin Page a Boris Vian. Ringraziamenti dovuti, sia chiaro. Il romanzo di Alain Mabanckou...CONTINUA...

Günday Hakan

A con Zeta

"A con Zeta" (titolo originale "AZ") è un romanzo inconsueto. L'ho trovato stupefacente ma anche grottesco, sproporzionato ma anche cinico, impertinente ma anche molto amaro. In certe scene mi è sembrato di ritrovare tracce di Tarantino, in certe altre un fumettone a tinte forti, in altre ancora è quasi trash. Insomma una mescolanza sicuramente molto stravagante ma, tutto sommato, ben concepita capace di lasciare il lettore costantemente in bilico tra l'ammirazione e il raccapriccio. Alla fine, comunque, penso che Hakan Günday, scrittore di sangue turco nato a Rodi nel 1976, si possa leggere con...CONTINUA...

Matteoni Francesca

Tutti gli altri

All'inizio c'è questa bambina con i cuginetti, lui e lei, in una casa di montagna: è la sera di un giorno di festa e sono nello stesso letto, i più piccoli chiedono storie alla più grande prima di addormentarsi e lei racconta, racconta, e poi si stufa, ma loro fanno altre richieste e così lei prende Pinocchio e la sua impiccagione (quanto possono essere sottili i bambini) e “Sì, anzi no. Ti ho mentito. È vero che lo impiccano, ma lui non è cattivo, è il mondo che va sempre al contrario”. “Che vuoi dire?” “Voglio dire che ora è notte e si deve stare a occhi chiusi”. “Ma se lui muore cosa possiamo...CONTINUA...