Categoria: Narrativa

Buoso Barbara

L’ordine innaturale degli elementi

È il 1972 ma, in quella cascina che si trova tra l'Adige e il Po, pare almeno un secolo prima. Nasce Caterina in quell'anno, proprio nella notte dei buoni auspici: il 10 agosto, San Lorenzo. Per ironia, però, Caterina di buone stelle pare non averne. È nata femmina e di per sé è già una disgrazia. Se si nasce femmine in un mondo rimasto impigliato nel passato dove conta solo la terra e la fatica che serve a lavorarla è normale essere considerate una sventura. Servono maschi, braccia da convertire appena possibile al lavoro. Nella famiglia di Caterina di maschi ce ne sono diversi: c'è un padre,...CONTINUA...

Mukasonga Scholastique

Nostra Signora del Nilo

Nostra Signora del Nilo è un liceo tra le nuvole del Ruanda. L'hanno costruito in un luogo in cui né i maschi né le tentazioni della città possono arrivare. Lontano, lì dove le ragazze è meglio che stiano. "Perché le signorine del liceo sono destinate a un bel matrimonio. Ci devono arrivare vergini, se non rimangono incinte prima. Vergini è meglio. Il matrimonio è una cosa seria. Le convittrici del liceo sono figlie di ministri, di militari d'alto rango, di uomini d'affari, di ricchi commercianti". Nostra Signora del Nilo è a 2500 metri di altitudine, meglio: 2493, come puntualizza suor...CONTINUA...

Sari Fereshteh

Sole a Tehran

Fereshteh Sari è una scrittrice iraniana. "Sole a Tehran", pubblicato in Italia da Editpress in occasione dell'8 marzo 2014, in Iran non è neppure apparso: non sarebbe in grado di scampare alla scure della censura islamica. Eppure la Sari non fa che scrivere la verità: la sua. La storia di trent'anni di Iran è quella che lei racconta in "Sole a Theran". Né più, né meno. Ovviamente la racconta così come l'ha vista e vissuta: da donna. Gli eventi si intrecciano, si sciolgono, si ricompongono, si dipanano con una certa velocità e, secondo il mio parere, anche con un po' di disordine. Probabilmente...CONTINUA...

Magini Marco

Come fossi solo

“In questa valle che abbiamo presidiato per anni sono finite per confluire tutte le paure scese dai monti: stupri, massacri, mezze verità che insinuano nella loro testa il dubbio che quella fila sarà l'ultimo posto dove vedranno i loro uomini.” (pag. 162) Leggere Come fossi solo, romanzo d'esordio del toscano Marco Magini...CONTINUA...

Bayal Gonzalo Hidalgo

Il paradosso del controllore

Se Kafka non fosse esistito, non ci sarebbe stato neppure "Il paradosso del controllore" che a Kafka, oggettivamente, deve molto. Gli deve le atmosfere surreali e grottesche e gli deve, soprattutto, un protagonista vittima di eventi a cui non sa porre rimedio, nonostante sforzi e volontà. "Il paradosso del controllore" è la storia di un innocente che viene precipitato, suo malgrado, dentro un inspiegabile purgatorio. La sua colpa? Aver perso il treno. Il protagonista non ha un nome e neppure una faccia. Di lui sappiamo che ha una certa età, tratti comuni e media statura. Un personaggio impersonale...CONTINUA...

Bobin Christian

Mille candele danzanti

Christian Bobin scrive in frammenti. E' così. Le sue frasi sono frammenti: brevissime e penetranti. I suoi testi sono frammenti: veloci ed intensi. La brevità, come ho già scritto altrove, nulla toglie al peso di ciò che viene scritto. Anzi. Probabilmente ne addensa i contenuti, ne concentra il senso e ce lo restituisce molto più pregno e consistente. Per la lettrice che sono tutto ciò è perfetto. Mi rendo conto, però, che per molti altri leggere un autore come Bobin possa essere frastornante, faticoso e persino irritante. "Mille candele danzanti" è un minuscolo zibaldone. La quarta di copertina...CONTINUA...

Szabó Magda

Il vecchio pozzo

Ho letto alcuni libri di Magda Szabó. "Il vecchio pozzo", però, si distingue da tutti. E' diverso perché la scrittrice ungherese parla di sé. Precisamente della sua infanzia. Lo fa nel modo elegante e raffinato che sapevo, eppure "Il vecchio pozzo" non mi ha appassionata e coinvolta come mi sarei aspettata. La lettura è andata avanti con un po' di fatica e qualche traccia di tediosa monotonia. Forse perché i temi ricorrono in maniera vagamente ridondante, forse perché c'è un sentimentalismo che non riesco a reggere più di tanto, forse perché la bambina Magda Szabó mi è stata leggermente antipatica...CONTINUA...

Murakami Haruki

Norwegian Wood. Tokyo Blues

“Continuai ad aspettare a lungo. Fu solo dopo molto tempo che la lucciola si sollevò in volo. Come se si fosse risvegliata all’improvviso, allargò le ali e un attimo dopo aveva già oltrepassato la ringhiera e fluttuava nell’oscurità. Poi, quasi volesse recuperare il tempo perduto, disegnò un rapido arco nell’aria accanto al serbatoio. Restò ferma lì per un po’ a guardare la scia di luce confondersi col vento, poi finalmente si allontanò in volo, in direzione est. Anche dopo che la lucciola era scomparsa, la sua scia luminosa restò a lungo dentro di me. Nel buio totale dietro i miei occhi chiusi...CONTINUA...

Mingarelli Hubert

Un pasto in inverno

"Un pasto in inverno" somiglia più a una novella che a un romanzo. Si legge in un paio d'ore, a voler essere generosi. E' scritto in una lingua semplice e diretta e, per certi versi, sembra arrivare da un tempo lontano. Un tempo in cui i soldati raccoglievano le loro memorie, scrivevano episodi legati alla loro esperienza di guerra e di morte per non permettere al tempo di consumarla e dissolverla. Lo scenario che accoglie i pochi personaggi della storia è sempre essenziale e scarno, proprio come la scrittura di Mingarelli che, evidentemente, non ha bisogno di troppi dettagli per raccontare ciò...CONTINUA...

Ozick Cynthia

Corpi estranei

Un "corpo estraneo" è qualcosa che non trova la propria collocazione. Una sorta di alieno che si muove in un contesto che non gli appartiene. Un "corpo estraneo" rischia di essere risucchiato oppure espulso. E di "corpi estranei" in questo romanzo della Ozick ce ne sono diversi: i vari personaggi, ognuno a modo proprio, sembrano essere "corpi estranei". Estranei al tempo che vivono, estranei alla famiglia a cui appartengono, estranei al luogo in cui si trovano. E forse è per questo che le figure che popolano "Corpi estranei" si muovono in continuazione: sembrano cercare, più o meno disperatamente...CONTINUA...