È inevitabile. Per alcune generazioni come la mia e numerose altre, Carosello è indissolubilmente legato alla canonica frase del titolo di questo libro. La pronunciavano le mamme: Carosello era un segnale dopo il quale i bambini erano invitati, nonostante le loro proteste, ad andare a nanna.
Chi è stato bambino negli anni tra il 1957 e il 1977 legge questo libro come una sorta di amarcord. Non si possono dimenticare Topo Gigio e il pulcino Calimero, il pianeta Papalla e Carmencita e Caballero o...CONTINUA...
Care donne, se credete che gli uomini non sappiano fare più cose allo stesso tempo, come chiacchierare e leggere un messaggio al cellulare, vi sbagliate. Gli uomini sono già impegnati in due cose parallele: chiacchierare con voi e immaginare evoluzioni erotiche. Quindi, leggere il messaggio sarebbe una terza occupazione. Per questo chiedono scusa e si concentrano sul cellulare.
Così, Francesco Piccolo introduce la condizione d’esser maschio, nel libro L’animale che mi porto dentro (Einaudi). Un maschio sempre diviso tra...CONTINUA...
Avvertimento preliminare di Marco Rossari, traduttore della nuova edizione Feltrinelli 2018: “Chi si innamori di questo libro non ne esce più, per tutta la vita”, per cui da valutare attentamente prima di affrontarlo.
In quanto umani, possiamo sempre cadere nella tentazione di un giudizio tagliato con l’accetta, di qualsiasi cosa ci possiamo occupare, anche di un libro che abbiamo letto, umano pericolo e debolezza che sempre fa capolino, soprattutto quando parliamo di cose altrui. Potremmo quindi essere tentati di definire banalmente Sotto il vulcano...CONTINUA...
Mésalliance è anagramma di miscellanea, come Massimo Sannelli, l’autore di cui si parla in questo e-book (e che interviene direttamente in due vivaci interviste), ha scritto in una sua opera-diario. L’autrice, Elisabetta Brizio, letterata marchigiana di grande acume e altrettanta vis recensoria – non sforzatevi di cercare sue notizie in rete o altrove: troverete i suoi lavori e articoli, per il resto è figura poliedrica e sfuggente –, che ho il piacere di avere tra i miei contatti, è la prima a chiedersi: «Perché miscellanea se tratto un singolo autore, che per altro non discrimina tra generi letterari?». La risposta pare più semplice...CONTINUA...
"Allora, io mi chiamo Naranča Peović. Io sono un'arancia gialla, da fuori. Ho le labbra di silicone, ho una pettinatura brasiliana, guido una Mazda MX-5 cabrio per due persone, dorata, ma sono un'arancia nera, di dentro. Piena di succo nero". Un'arancia gialla fuori, un'arancia nera dentro. L'immagine rende. Naranča, in croato, vuol dire arancia. Così come Slavuj vuol dire usignolo. Di Naranča abbiamo il racconto in prima persona del viaggio a Spalato, verso la remota provincia bosniaca, senza dimenticare di passare anche per Zagabria e Lubiana, alla ricerca di Slavuj, suo primo grande amore. A quanto pare nessuno sa che fine abbia fatto Slavuj. Il cellulare è morto da tempo, il suo...CONTINUA...
“Charlot sotto inchiesta” altro non è che un testo (breve) pubblicato originariamente sulla storica rivista “Linea d’ombra” e ora curato da Charles J. Maland, con prefazione di Goffredo Fofi. La presenza del prefatore e del curatore, comprese le note esplicative tra parentesi, consente di catalogare questa pubblicazione della Marietti 1820 in tutto e per tutto come “saggistica”; non fosse altro che il nucleo centrale del (breve) libro è un estratto di un interrogatorio subito da Charlie Chaplin. Correva l’anno 1948 - ormai periodo di guerra fredda, anche se il culmine si sarebbe raggiunto all’inizio degli anni ’50 col cosiddetto maccartismo – e Chaplin fu appunto interrogato da un tal John P...CONTINUA...
Il saggio riprodotto in "Di chi è Anne Frank?" è la fedele traduzione dell'articolo pubblicato da Cynthia Ozick il 6 ottobre 1997 sul "New Yorker". "Di chi è Anne Frank?" è un pamphlet che ha il preciso sapore dell'invettiva ed espone la decisa presa di posizione della scrittrice ebrea americana contro chi, nel corso del tempo, ha tramutato il Diario scritto da Anne Frank in un contenuto edificante e consolatorio, in una esperienza di scrittura adolescenziale illuminante capace di avvicinare la giovane ai giovani di oggi attraverso una fase di banalizzazione ed edulcorazione del reale che, con discreta superficialità, tende per lo più a ignorare la sua terribile storia di prigionia, di segregazione...CONTINUA...
Quando ci capita di leggere una frase provocatoria tipo “il giallo italiano non esiste”, non vuol dire che si riferisca ad una inesistenza o ad una pochezza della letteratura italiana di genere; semmai al fatto che “esistono tanti gialli italiani, di diversi livelli letterari”. Massimo Carloni, proprio per questo motivo, qualche anno fa ha proposto ai lettori una sorta di rassegna “geografica” del giallo – noir; e riguardo gli scrittori romani e laziali - o quanto meno riguardo coloro che hanno ambientato i loro racconti nell’area della capitale - ci ha ricordato una certa loro vocazione al “giallo politico”, “impegnato nel sociale, teso a denunciare le zone oscure della nostra cronaca più...CONTINUA...
“Non mi sento comodamente e presuntuosamente, dalla parte giusta. La parte giusta non è un luogo dove stare; è, piuttosto, un orizzonte da raggiungere. Insieme. Non mostrando i muscoli e accanendosi contro la fragilità degli altri” (pp.9). Così Don Luigi Ciotti a premessa della sua lettera al “razzista” contemporaneo, che subito sfugge al rischio di ridurre il suo scritto a classico pamphlet e polemica spicciola. Premessa, a ben vedere, necessaria perché proprio in assenza di una politica che si possa definire tale, ovvero dotata di una visione complessiva, caratterizzata da una solida cultura interdisciplinare e non mero strumento acchiappavoti, ormai la replica ad ogni appello umanitario e...CONTINUA...
Mary Anning è una figura che si lega inscindibilmente alle origini della paleontologia e al suo incredibile sviluppo. Mary non è un'accademica, non ha mai studiato né ottenuto diplomi o lauree. Eppure è una delle figure più importanti del mondo scientifico ottocentesco inglese e una delle migliori cacciatrici di fossili del suo tempo. Allora perché di lei si sa poco o nulla? Perché il suo nome non figura quasi mai tra quelli dei luminari del tempo? La risposta è contemporaneamente semplice e avvilente: perché Mary Anning è una donna. Soprattutto Mary Anning è una donna nata e vissuta nel XIX secolo, un tempo in cui molti ambiti del sapere e della conoscenza erano preclusi a chi non è nato uomo...CONTINUA...
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