Nel dire "paesaggio" pensiamo subito a qualcosa che rasenta lo spettacolo. Paesaggio è lo scenario naturale che si apre al nostro sguardo. Paesaggio è ciò che il pianeta e il suo Creatore ci pongono di fronte in numerosi momenti. È lo splendore di territori, spazi e vedute. "Paesaggio è natura che si rivela esteticamente a chi la osserva e la contempla con sentimento", scrive il filosofo tedesco Joachim Ritter. Contaminato però significa infetto, inquinato, avvelenato, infestato, contagiato. Nel titolo di questo libro, dunque, si presenta un accostamento che ha lo stesso sapore di un ossimoro. Pollack...CONTINUA...
Spero ostinatamente nel lieto fine.
L’happy ending è prerogativa dei romanzi d’appendice, e so benissimo che il dramma è considerato il genere principe del cinema. Eppure di fronte agli spettacoli più crudeli fremo per l’epilogo giustizialista.
L’acerbo spettatore che è in me si ripropone.
Chi ha già visto “La Favorita” capirà quanto sia uscito disfatto dalla sala.
Colpito così in profondità da portarmi il segno di un graffio, di un morso allo stomaco che ho aspettato si rimarginasse.
Sono questi i colpi inferti dall’ultimo lavoro di Yorgos Lanthimos, regista greco coccolato dai festival e già da anni impegnato in produzioni con attori hollywoodiani.
Nell’opera in questione...CONTINUA...
Apro l’uscio del pub ed è come attraversare un portale dimensionale: mi lascio alle spalle la strada trafficata, la pioggia, i passanti con gli ombrelli e atterro in un nuovo mondo. I miei sensi vengono colpiti all’improvviso: nelle narici penetra l’effluvio di decine di pinte misto all’umido dei vestiti bagnati dalla pioggia e condito da un pizzico, per fortuna leggero, di sudore, gli occhi non sono ancora del tutto abituati alla poca luce e per un attimo tutto è sfocato, il pensiero di una pinta fresca mi colpisce la lingua...CONTINUA...
Darryl Ponicsan ad introduzione di “The Last Detail” ha scritto che “benché non sia un tema centrale di “L’ultima corvè”, la guerra del Vietnam vi aleggia in ogni pagina” (pp.204). La storia, come spesso accade, si ripete e trent’anni dopo la caduta di Saigon, ecco che le immagini e gli effetti di un’altra guerra, anche se non dichiarata, si manifestano dalla prima all’ultima pagina di “Last Flag Flying”. Sono passati ormai tre decenni e i protagonisti di “The Last Detail” si ritrovano loro malgrado: Larry Meadows, il “ragazzo”, che tanto tempo fa soffriva di cleptomania e si era messo nei...CONTINUA...
Ogni tanto vado a curiosare tra i libri elettronici gratuiti presenti sul sito internet di Liber Liber e mi capita di soffermarmi su testi per lo più desueti, dimenticati e ormai quasi introvabili. Proprio come “Essi chiamarono la tempesta” della scrittrice francese Marguerite Bourcet. Non avevo mai sentito nominare né il romanzo né la sua autrice ma il titolo mi ha immediatamente colpita. L’ho...CONTINUA...
Chi non ha mai creduto a Babbo Natale? Da bambini è una dolce leggenda, che poi è bello riproporre a figli e nipoti. Così accade anche per un grande scrittore come Mark Twain, che nel Natale del 1875 fa trovare a sua figlia Susie Clemens, insieme ai regali, una lettera scritta da Babbo Natale in persona.
Il panciuto vecchietto americano non viene dalla Lapponia, ma addirittura dalla Luna, dove c’è un fantomatico “Palazzo di san Nicola”, sua residenza probabilmente.
Susie e la sorellina, da brave bambine, hanno già scritto le loro letterine a Babbo Natale sia con l’ausilio della mamma e delle...CONTINUA...
“Vi è mai capitato di interrogarvi sulla ragione d’esistenza di certe persone?”.
Persone incontrate in autobus, al supermercato o che incrociamo per strada e che non interferiscono nella nostra vita se non per lo spazio d’un istante; persone di cui non sappiamo nulla, ma che al di là di noi hanno una loro storia (…forse).
Esistono davvero al di fuori della nostra percezione? C’è un pattern inconscio dietro questi incontri?
Ecco i primi interrogativi esistenziali di Horace Prynton, personaggio nato dalla penna di Lorenzo Fusoni e protagonista del libro Piccole...CONTINUA...
La pubblicazione della collana “Opere di Dino Terra” da parte della Marsilio è un’iniziativa editoriale che, almeno in parte, potrà riesumare dall’oblio il pensiero e l’arte di un intellettuale - come scrive Paolo Buchignani nell’ampia introduzione a “D'Annunzio e il caso Fiume” - “assai più importante di quanto non dica oggi la sua fama” (pp.vii); e che inoltre potrà fornire qualche indizio su quei circoli culturali romani che, tra gli anni venti e gli anni trenta, videro collaborare fianco a fianco...CONTINUA...
A cosa serve un libro se non è una scossa tellurica, se non smuove qualcosa? Si fa presto a dire ricrescite, ci sono ricrescite e ricrescite: c’è il fiore stilizzato e vagamente extraterrestre della copertina; ci sono ricrescite botaniche, il nespolo in giardino o l’oleandro; cose come “i primi segni della primavera che si hanno a gennaio con i piè di gallo che sono fiorellini di campo con sei petali gialli voltati all’ingiù”; ci sono ricrescite come riti; ricrescite di ricordi e quindi la letteratura e l’eterno gioco di maschere e travestimenti; la nostalgia delle cose, quindi la necessità di un taccuino a portata di mano al servizio come in questo caso di un diario trasfigurato con...CONTINUA...
Nomi ha sedici anni, la faccia che ogni tanto le fa male, metà famiglia sparita senza fare un fiato e un padre che si ostina a indossare la cravatta in ogni circostanza. Nomi vive in Canada, in un posto dimenticato dal Signore, proprio come capita di solito a chi nasce mennonita. "Per quel che ne so, è la sottosetta più sfigata a cui si possa appartenere a sedici anni. Cinquecento anni fa, in Europa, un tizio di nome Menno Simons si è messo di buzzo buono per inventarsi una religione tutta sua e lui e i suoi seguaci olandesi polacchi e russi sono stati ammazzati di botte o costretti a conformarsi, finché alcuni sono venuti a cacciarsi proprio qui dove sono io adesso. Ironia della sorte, hanno...CONTINUA...
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