Biorcio Roberto, Natale Paolo

Il Movimento 5 stelle: dalla protesta al governo

A partire dall’ottobre 2009, anno di fondazione del M5S, le pubblicazioni dedicate a Grillo e ai grillini si sono inevitabilmente accresciute: in gran parte pamphlet giornalistici e memoriali di delusi che hanno fatto le pulci alle anomalie del Movimento, al ruolo di Casaleggio e Associati, a quell’“uno vale uno” che ha sempre fatto il paio con epurazioni esibite quasi con orgoglio. Meno numerosi semmai i libri scritti con approccio accademico, interessati a comparazioni tra movimenti e a studiare, sulla base di dati oggettivi, la natura organizzativa e politica della creatura di Beppe Grillo. Roberto Biorcio, ...CONTINUA...

Vogelmann Daniel

Piccola autobiografia di mio padre

Sugli scaffali, in casa mia, c'è un libro a cui sono particolarmente affezionata. Si tratta de "La notte" di Elie Wiesel, il primo pubblicato all'interno della collana «Schulim Vogelmann» de La Giuntina, casa editrice fondata nel 1980 a Firenze da Daniel Vogelmann. Daniel ha voluto dedicare la prima sezione della produzione libraria di cultura ebraica de La Giuntina proprio a suo padre Schulim. Evidentemente il legame tra padre e figlio è stato profondo, speciale ma anche incompiuto poiché sono rimaste in sospeso cose non dette che Daniel, dopo la morte del padre, ha cercato di comprendere...CONTINUA...

Di Girolamo Alessio

Quante bugie hai detto questa sera

Mentre mi inoltravo nella lettura di Quante bugie hai detto questa sera, promettente esordio di Alessio di Girolamo, più che ravvisare qualche remota similitudine col Fight Club di Palahniuk o con le scandalose (per i benpensanti) tematiche di Lolita del grande Nabokov, mi è venuto in mente un ottimo film, I soliti sospetti, diretto da Bryan Singer nel 1995. La pellicola è imperniata sulla deposizione di un personaggio, lo storpio truffatore “Verbal” Kint, interpretato da Kevin Spacey. Kint è già stato prosciolto dal procuratore...CONTINUA...

Schenk Sylvie

Veloce la vita

"Come ragazzina degli anni Cinquanta sei consapevole dei tuoi complessi di inferiorità e preferiresti essere maschio. Questo desiderio fa sì che non sposerai mai la causa del femminismo più intransigente. Gli uomini sono gli attori più importanti dell'umanità. […] E poi i padri stravedono per i figli maschi, che possono fare ginnastica mezzi nudi sotto il sole, non devono portarsi dietro ridicoli accessori come le borsette, né mettersi il rossetto sulle labbra o tenere la pancia in dentro, non devono neanche indossare un corsetto, come invece fa tua madre, una specie di strumento di tortura con stecche che lasciano sull'addome impronte verticali. Una maschera addominale". Come ragazzina...CONTINUA...

Autori Vari

Polifonia trapanese

La “polifonia” – in musica la scrittura musicale che prevede l’insieme simultaneo di più voci umane e strumentali - è un concetto che ha avuto una sua fortuna anche in ambito letterario, quanto meno nel senso di evidenziare i molteplici livelli del testo, stilistici, relativi alle diverse prospettive dei personaggi. Chiaramente nel caso della “Polifonia trapanese” non siamo dalle parti di Bachtin, Dostoevskij, Pirandello, ovvero letterati e critici che più hanno evidenziato e riprodotto la compresenza di registri inconciliabili, la convivenza delle contraddizioni. Come possiamo leggere in prefazione (a firma di un “P.O” che fa pensare al coautore Peppe Occhipinti), stiamo...CONTINUA...

Piazza Bruno

Perché gli altri dimenticano

Bruno Piazza è morto il 31 ottobre del 1946 per un attacco cardiaco. Aveva 57 anni. Poco tempo prima, in sole tre settimane, era riuscito a scrivere "Perché gli altri dimenticano", la testimonianza della personale e dolorosa esperienza di prigioniero nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Un memoriale lucido e puntualissimo che Piazza ha scritto a brevissima distanza di tempo dagli eventi. Questo libro è di sicuro una delle opere più attente, documentate e accurate sulle condizioni di vita dei prigionieri di Auschwitz scritte da un italiano. Bruno Piazza ebbe la fortuna di sopravvivere fino al 27 gennaio 1945, giorno in cui i Russi entrarono per la prima volta nel campo nazista...CONTINUA...

Donalisio Fabio

Il libro delle cose

Fabio Donalisio continua nella sua operazione di scavo, di raschiatura di concetti, mirando a esprimere o, come voleva Roland Barthes, inesprimere, nei suoi versi secchi e taglienti “il minimo importante”, ciò che sfugge al nulla solo per l’illusione di senso che gli diamo. Assenza è la parola chiave per comprendere questa poetica scabra, in cui versi altrui vengono riutilizzati o modificati per generare una letteratura di richiami e di rimandi, che a dispetto del vuoto, che sembra essere la trama profonda   del nostro vivere e scrivere, si rivela densa. La rima è usata in maniera moderna, quasi sempre interna al verso, a inventare una partitura metrica del...CONTINUA...

Yamakawa Yoshiki

High score girl

Manga, anime e videogames. Quale miglior connubio può esaltare chi si riconosce nella categoria del vero nerd? C’è un anime, High score girl, da poco uscito sulla piattaforma Netflix, che coniuga in modo esemplare queste tre forme di intrattenimento, per la gioia dei nerds influenzati dalla cultura giovanile giapponese, ma non soltanto. Tratto dal manga di Rensuke Oshikiri, High score girl è un anime che si compone di 12 episodi e che mette al centro della vicenda la passione smisurata del suo protagonista per i videogiochi da sala e, successivamente, per le nuove console che si affacciano sul mercato internazionale negli anni novanta. Nonostante...CONTINUA...

Attenberg Jami

Da grande

Un'amica, certo. Anche una figlia, una sorella e una zia. Un'identità apparentemente definita solo rispetto a qualche altro vivente. Ma dentro di sé Andrea, la protagonista del bel romanzo della Attenberg, si racconta una verità silenziosa e suprema: "Sono sola. Sono un'ex artista. Sono un'urlatrice a letto. Sono il capitano di una nave che affonda che è la mia carne". L'analista che ha di fronte l'osserva e pare accontentarsi della superficie che Andrea va esponendo. In effetti Andrea, la quarantenne che, in prima persona, ci parla di sé per mezzo di un ininterrotto flusso di coscienza, si conosce molto meglio di quanto osi mostrare. Conosce le sue falle e i suoi fallimenti...CONTINUA...