20-21-22 luglio 2018
Qui a Salonicco fa caldo ma la sera l’aria di mare rinfresca l’atmosfera e favorisce il riposo. La mattina comincia con un caffè per me, due e una sigaretta per Maria, qualche biscotto e poi via a passeggio per il quartiere di Tsinari, uno dei più caratteristici perché tra i pochi sopravvissuti al grande incendio del 1912. In alcuni punti ricorda Montmartre a Parigi ma con un tocco più Mediterraneo, molti meno turisti e decisamente molti più gatti.
A dominare...CONTINUA...
Ad Athos Magnani la vita ha teso dei colpi mancini.
Ben due.
Avere lo stesso nome del padre, eroe della Resistenza assassinato nei duri anni fascisti e per di più la stessa faccia sprezzante, di sfida al mondo. Il mondo, per il fu Magnani, ebbe gli angusti confini di Tara, una piccola (e immaginaria) cittadina emiliana, che il protagonista imparerà a conoscere, ma non ad accettare, esattamente come quel genitore che lo ha lasciato prima di nascere. Con l’enigma di una morte a cui dare un colpevole.
CONTINUA...
Secondo romanzo di una tetralogia letteraria dedicata al clima, “La storia dell’acqua” rappresenta davvero un “toccante monito” – lo leggiamo in copertina - ad avere cura di un elemento fino ad ora mercificato ad oltranza e trattato con sconcertante miopia. È vero che il titolo potrebbe far pensare ad un saggio o ad un romanzo-saggio, ma in realtà l’opera di Maja Lunde è a tutti gli effetti un racconto di finzione; o quasi. Il “quasi” si spiega con la rappresentazione di quanto capiterà al pianeta da qui a pochi anni se il prevalente modello di sviluppo economico – industriale rimarrà invariato: da qui l’espediente delle due storie ambientate a distanza di ventiquattro anni l’una dell’altra...CONTINUA...
“Sospetto siano molte le donne che, almeno una volta nella vita, hanno pensato di fare la puttana. Ci sono quelle che riescono a vendersi finché quel prezzo è alto, per ricavarne il più possibile. Quelle che pensano che il sesso non abbia alcun significato intrinseco e vogliono accertarsene a proprie spese, col proprio corpo. Quelle che si vergognano per la vita grama e insignificante che conducono e desiderano prendersi una rivincita dominando il sesso né più né meno come fanno gli uomini. Quelle che preferiscono indulgere in comportamenti perversi e autodistruttivi. Quelle che ambiscono a offrire conforto spirituale al prossimo. E si potrebbe andare avanti all’infinito, elencando tante...CONTINUA...
Ho conosciuto la scrittura di Simone Ghelli nel 2011, con i racconti di L’ora migliore e altri racconti (ed. Il Foglio); nel 2012 è stata la volta del romanzo Voi, onesti farabutti (ed. Caratterimobili); si arriva al 2017 con ancora una raccolta di racconti Non risponde mai nessuno (ed. Miraggi). In questi anni ho seguito la sua scrittura e grazie a blog e social abbiamo fatto una reciproca...CONTINUA...
19 luglio 2019
Superato il confine provo a dormire ma con scarsi risultati, l’arte dell’assopirsi dovunque purtroppo non mi appartiene. L’alba ci coglie durante una pausa presso un autogrill, intorno a noi basse montagne ed un paesaggio molto simile a quello prealpino.
Raggiungiamo Salonicco da nord-est, quando scolliniamo si vede subito il Mar Egeo, azzurro sotto la luce del sole mattutino. Dalla stazione degli autobus prendo un taxi, non so nulla in greco ma dico le due parole...CONTINUA...
Tutto parte con la preparazione di una molotov. Una bottiglia di vetro facilmente recuperabile e ben ripulita, un tappo e uno straccio ma, soprattutto, del liquido altamente infiammabile. Darioush è solo un ragazzino ma ha le idee chiare: deve intrufolarsi nel capanno di suo padre, ben attento che nessuno lo scopra e approfittando del fatto che in casa non ci sia nessuno, e rubare un po' di benzina. "Ho svitato il tappo della tanica da venti litri di benzina che mio padre conservava gelosamente, visti i tempi incerti delle riforniture alle pompe che avevano preceduto e poi seguito la Rivoluzione, fino al razionamento totale con i coupon. Ho afferrato la maniglia tagliente in fil di ferro...CONTINUA...
18 luglio 2018
La sveglia suona presto, ci vestiamo e partiamo in direzione del centro città, abbiamo poco tempo e molto da fare: stasera alle 22 ho l’autobus notturno che mi porterà a Salonicco, seconda tappa del mio viaggio, dove ad aspettarmi ci sarà Maria, una vecchia amica.
Onde evitare di dover affrontare troppe volte il lungo viaggio da Gebze, dove ci troviamo, parto con tutto lo zaino e lo lascio nella zona della stazione degli autobus, nella lavanderia di un cugino di Selim: benedetto uomo...CONTINUA...
Ad un certo punto la Patricia Highsmith di “The Crime Writer” ("Il talento del crimine" nella versione italiana del romanzo) se ne esce con un’affermazione che ci dice qualcosa sia di come effettivamente la scrittrice americana intendeva la sua opera, sia dello stesso romanzo di Jill Dawson: “Uno dei libri che sto scrivendo s’intitola proprio ‘Teoria e pratica della suspense’. Non del giallo, non del poliziesco. Come le ho detto quando abbiamo parlato al telefono, non amo il termine ‘giallista’. Dostoevskij ha scritto storie di suspense – vale a dire storie in cui è tangibile un senso di minaccia, di pericolo, di violenza imminente. Non mi vergogno di appartenere a questa categoria” (pp.16)...CONTINUA...
Un ottimo libro, N.B. Un teppista di successo di Riccardo Ferrazzi. Ottimo prima di tutto perché scritto molto bene. Inoltre, spiazzante a livello di definizione di “genere”: è infatti un romanzo storico, sì, ma in senso molto particolare. Racconta gli anni giovanili di Napoleone Buonaparte (solo molto tempo dopo divenuto “Bonaparte”), dall’infanzia alla vigilia della Campagna d’Italia, passando attraverso il periodo della Rivoluzione Francese, con le sue battaglie e i suoi orrori. Ma fa tutto questo con un taglio stilistico che ha l’obiettività del saggio storico. Solo che si tratta...CONTINUA...
Follow Us