Categoria: letteratura francese

Ben Jelloun Tahar

Racconti Coranici

Tre racconti ispirati a personaggi che appartengono alla cultura religiosa dei tre grandi monoteismi, tre storie romanzate delle loro vite. Questa l’operazione culturale realizzata dallo scrittore marocchino Tahar ben Jelloun allo scopo di rendere più vicine alla nostra cultura e al nostro immaginario figure distanti nel tempo, ma che hanno sempre un messaggio da trasmetterci. CONTINUA...

Filali Azza

Ouatann. Ombre sul mare

Pagina 317. Nota 12: "La parola araba ouatann (che può essere scritta anche watan) significa 'patria', ma anche, in senso più ampio, un sistema di valori e tradizioni condivisi". Una parola che, nel dipanarsi della storia intessuta da Azza Filali, scorre via veloce tra i tanti dettagli che raccontano l'identità di una terra. Il senso dell'ouatann è insegnato a scuola, durante la lezione di educazione civica imposta da un insegnante ai suoi piccoli allievi che, ovviamente, non sanno neppure cosa sia. La forza di "Ouatann. Ombre sul mare" è nelle impressioni che lascia trapelare...CONTINUA...

Bobin Christian

Louise Amour

Prima di tutto la sorpresa: trovare sullo scaffale di una libreria un libro di Christian Bobin è di per sé un minuscolo miracolo. Ho letto alcuni dei libri che editori di certo non popolarissimi hanno avuto l'accortezza e l'intelligenza di pubblicare ma, tanto per cambiare, ho dovuto cercarli su Internet perché le librerie, solitamente, hanno altro da proporre. Stavolta no. Stavolta "Louise Amour" è apparso nello scaffale riservato alle piccole case editrici, quello che non manco di consultare, ammesso che esista. Bene. "Louise Amour" è tradotto da Sara Saorin per Camelozampa, la copertina è di...CONTINUA...

Erelle Anna

Nella testa di una jihadista

Possiamo iniziare dalla fine dell'inchiesta, ovvero dalla fatwa lanciata nei confronti di "Melodie", alias la giornalista Anne Erelle: "Fratelli del mondo intero, lancio la fatwa contro questo essere impuro che si è preso gioco dell’Onnipotente. Se la vedete, ovunque siate, rispettate le leggi islamiche e uccidetela. A condizione che la sua morte sia lenta e dolorosa. Chi si fa beffe dell’Islam ne pagherà le conseguenze col sangue. Essa è più impura di un cane, violentatela, lapidatela, finitela. Inshallah". Fine dell'inchiesta ma evidentemente non fine della vicenda, perché Anne Erelle (pseudonimo)...CONTINUA...

Hochet Stéphanie

Sangue nero

"Era diventato un chiodo fisso. Da almeno vent'anni. La tentazione era cresciuta con il tempo. Il tabù che la circondava non l'aveva indebolita, anzi. Senza quell'interdizione familiare, avrei più rapidamente ceduto, voltata pagina. Non avrebbe meritato che vi indugiassi. Il tabù ha ipostatizzato la fantasia" (pp.8). Il tabù e la fantasia di cui scrive Stéphanie Hochet, in riferimento all'anonimo personaggio protagonista di "Sangue nero", è il tatuaggio, non disgiunto dall'immagine della croce. Fin dalle prime righe del romanzo breve, o racconto lungo che dir si voglia, si svelano molti dei temi...CONTINUA...

Ernaux Annie

Gli anni

"Gli anni" di Annie Ernaux ovvero l'inventario di un'esistenza o, come scrive la stessa autrice, un'autobiografia impersonale. Un libro in cui la storia minima di una donna si muove contestualmente alla storia massima del suo Paese, la Francia, e del mondo. L'intreccio inevitabile di personale ed impersonale, ossia universale. I brani sono piuttosto brevi e scorrono come fossero annotazioni, visioni, traversate, memorie o contemplazioni. La scrittura della Ernaux non delude: ho ritrovato la stessa raffinata dedizione e la stessa arte che avevo già conosciuto ed amato, poco più di un anno fa, ne...CONTINUA...

de Roux Dominique

La morte di Céline

“Non si può insegnare Céline! La prospettiva dove conduce è di ordine poetico. Uomo dell’Antico Testamento, avrebbe potuto essere il cavallo di Troia dei nazisti. Rimase il medico dalle terribili emicranie, e i collaborazionisti marcirono nell’aspettare che la sua bocca si aprisse; così come quelli dell’altra parte, gli attendisti, gli intellettuali che non si perdono una manifestazione, lo spinsero alla capanna dell’esilio, del supplice.” Questa breve e suggestiva descrizione fotografa efficacemente per immagini la vita e l’arte di Louis Ferdinand...CONTINUA...

Bonnefoy Miguel

Il meraviglioso viaggio di Octavio

Il 20 agosto 1908 una nave approda sulle coste venezuelane del porto di La Guaira. Arriva da Trinidad e porta con sé la peste. Nell'arco di un mese, quando l'infame morbo sta per raggiungere la capitale, il primo santo fatto di legno viene condotto in processione. Il Nazareno di San Paolo è vestito di una tunica color malva ricamata d'oro, porta la sua corona di spine ed è circondato da orchidee. Presso la casa di un creolo armato di fucile, ai piedi di un vecchio limone, avviene un evento che ha del miracoloso: la peste viene debellata nel giro di dieci mesi. Accanto all'albero dei prodigiosi...CONTINUA...

Mabanckou Alain

Pezzi di vetro

Al termine del suo libro, Pezzi di vetro, e quindi Alain Mabanckou, "ringraziano tutti gli scrittori, registi e personaggi illustri che hanno prestato le loro parole e frasi per comporre questo libro straordinario". E di nomi di scrittori, registri e personaggi illustri ce ne sono almeno per un paio di pagine. Un nome accanto all'altro, in perfetto ordine alfabetico: da Roland Barthes a Mongo Beti, da Dino Buzzati a Pierre Cornaille, da Fëdor Dostoevskij ad Alfred Hitchcock, da Lenin a Ernesto Sabato, da Martin Page a Boris Vian. Ringraziamenti dovuti, sia chiaro. Il romanzo di Alain Mabanckou...CONTINUA...

Rance Didier

Albania. Hanno voluto uccidere Dio

La storia dell’Albania del dopoguerra, come sappiamo, è una lunga via crucis nella miseria umana e materiale imposta per decenni da una folle dittatura comunista; ma, malgrado non tutti ricordino, è anche la parabola sanguinosa di un regime totalitario che si compiaceva del titolo di “primo stato ateo del pianeta”. Il libro del diacono francese Didier Rance, pubblicato la prima volta nel 1995 per i tipi della francese AED (Aide à l’Église en détresse), è appunto il racconto cupissimo di come, grazie ai buoni uffici di Tito, si sia affermata la satrapia rossa di Enver Hoxha e come questi, ormai...CONTINUA...