Categoria: nazismo

Edelman Marek

C’era l’amore nel ghetto

"Ma perché nessuno mi chiede se nel ghetto c'era l'amore? Perché questo non interessa a  nessuno? Sull'amore nel ghetto qualcuno dovrebbe fare un film. E' l'amore che permetteva di sopravvivere". Così Marek Edelman parla a Paula Sawicka. Il ghetto a cui si fa riferimento, come in tanti sapranno, conoscendo le vicende legate a Marek Edelman, è quello di Varsavia. Il luogo in cui, per la prima ed unica volta nel corso della Shoah, gli ebrei si sono organizzati ed hanno dato vita ad una rivolta contro i tedeschi. Dal 19 aprile al 10 maggio del 1943 Edelman ed altri suoi compagni, con l'ausilio...CONTINUA...

Eco Umberto

Il cimitero di Praga

Simone Simonini è il protagonista de "Il cimitero di Praga". Unico personaggio inventato di una serie piuttosto corposa di personaggi realmente esistiti. Simone Simonini è un uomo che racchiude in sé alcuni dei difetti più insopportabili del genere umano: misogino, xenofobo, antisemita, qualunquista, opportunista, ipocrita, traditore, assassino, falsario di professione e falso per indole. La sua personalità è quasi odiosa eppure riesce, proprio per essere la summa di tante irritanti "alterazioni", a diventare a tratti persino divertente. L'obiettivo vitale di Simonini, piemontese di nascita...CONTINUA...

Ascoli Marta

Auschwitz è di tutti

Leggere libri sull'Olocausto, in fondo, vuol dire imbattersi nella stessa tragedia. Vuol dire ritrovare un dolore senza fine, violenze inaudite, ferocia, morte, annientamento. Leggere libri come quello di Marta Ascoli è un po' come incontrare una faccia già vista, una voce già sentita, un odore già noto. Sappiamo tutti cosa sia accaduto ad Auschwitz. Lo sappiamo da tanti anni, conosciamo dettagli aberranti e conosciamo i nomi di chi li ha perpetrati. Eppure leggere la storia di una deportata è e rimane un compito fondamentale, una lezione di vita e di storia essenziale. Marta Ascoli nasce a...CONTINUA...

Edelman Marek, Krall Hanna

Il ghetto di Varsavia. Memoria e storia dell’insurrezione

Quando si parla della Shoah, delle deportazioni, dei campi di sterminio nazisti, dei massacri perpetrati ai danni degli ebrei, dei milioni di esseri umani finiti nei forni crematoi viene spontaneo chiedersi: perché queste persone hanno subito tanta violenza senza tentare alcuna reazione? Perché non si sono difesi con la forza? Se gli ebrei avessero rivolto contro i nazisti la stessa prepotenza e la stessa aggressività (armata e non) che i nazisti usarono contro di loro, la Storia avrebbe avuto un epilogo diverso? Alcuni esperti e alcuni storici immaginano di sì. Ma i fatti andarono diversamente...CONTINUA...

Arendt Hannah

La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme

Non è una lettura facile, “La banalità del male”. Pretende concentrazione, lucidità, accortezza. La Arendt è minuziosa e solerte, elenca nomi, ricorda dettagli, spiega retroscena, introduce date e fatti innestandoli con maestria in quello che vuole essere un resoconto (anche se è molto di più) del processo a cui, nel 1961, fu sottoposto Otto Adolf Eichmann. Il libro è stato pubblicato nel 1963 assemblando i reportage che Hannah Arendt aveva redatto, seguendo il processo, come inviata del New Yorker a Gerusalemme. Perché Eichmann fu processato proprio a Gerusalemme dopo che i servizi segreti...CONTINUA...

Bauman Zygmunt

Modernità e Olocausto

Penso che nessuna recensione su “Modernità o Olocausto” possa essere realmente esaustiva né rendere pienamente il senso intimo di questo saggio. Le tematiche affrontante sono tante e tali che sviscerarle tutte e con la profondità che meriterebbero è opera decisamente complicata, forse nemmeno compatibile con un semplice lavoro critico. Bauman confessa di aver deciso di fare i conti con l’Olocausto: una presenza storicamente ed umanamente ingombrante che lui, pur essendo un ebreo, non ha vissuto personalmente. Quando i nazisti, nel 1939, invasero la Polonia, la sua famiglia riuscì a fuggire in...CONTINUA...

Pahor Boris

Necropoli

La parola necropoli ha origine dall’unione di due termini greci: nekròs (morto) e pòlis (città). Nella Nécropole nationale de Struthof, come scrive Pahor, si trova “ogni francese diventato polvere nel mondo crematorio tedesco”. Perché il campo di concentramento di Natzweiler-Struthof è in territorio francese, in quella terra alsaziana che per qualche anno fu annessa al Terzo Reich. Ed è proprio in questa necropoli che l’ex deportato Boris Pahor, sopravvissuto allo sterminio, torna venti anni dopo, nel 1965. Il Lager, ormai...CONTINUA...

Wojtyla Karol

Memoria e identità

Non sono in grado di affermare se l’ultima fatica letteraria di Karol Wojtyla “Memoria e Identità. Conversazioni a cavallo dei millenni” si possa in qualche modo considerare una sorta di testamento spirituale, espressione vaga che sa tanto di luogo comune. Rimane il fatto, incontestabile, che il libro, al di là dell’evento editoriale proprio dello scritto di un Pontefice, vuoi per i grandi temi della Storia, filosofici, politici, vuoi per gli inevitabili spunti di riflessione, farà discutere ancora a lungo. La forma letteraria scelta dai curatori è quella della conversazione, forse al fine di...CONTINUA...

Lavant Christine

Appunti da un manicomio

In una lettera che Christine Lavant scrisse alla sua traduttrice inglese, Nora Purtscher-Wydenbruck, nel 1958, chiese la restituzione del manoscritto degli “Appunti”: voleva distruggerlo. E pregò la Purtscher-Wydenbruck di bruciarne la traduzione. Evidentemente nulla del genere è avvenuto perché, nonostante la traduttrice avesse rassicurato la Lavant circa l’immediata riconsegna del manoscritto originale in lingua tedesca, quest’ultimo è stato rinvenuto, nella metà degli anni Novanta, tra i documenti del lascito della Purtscher-Wydenbruck...CONTINUA...

Schneider Helga

Stelle di cannella

Un libro adatto ai più giovani, “Stelle di cannella”. Abbordabile e semplice. La scrittura di Helga Schneider può avvicinarsi con disarmante candore ai bambini e ai ragazzi perché diretta, lineare e limpida anche se a tanta comprensibilità di lettura si affianca l’amarezza e, a tratti, la crudeltà di quanto narrato. Perché anche in “Stelle di cannella” l’argomento principale è il nazismo, l’odio cieco che ha generato, le violenze e le persecuzioni contro gli ebrei. Al centro della storia due bambini tedeschi di nove anni. Uno è David, figlio del giornalista ebreo Jacov Korsakov e di Jutta, donna...CONTINUA...