Categoria: scrittrici

Atwood Margaret

Seme di strega

"Una riscrittura della Tempesta", recita il sottotitolo del romanzo. E qui s'intende "La Tempesta" di Shakespeare, ovviamente. La Atwood in "Seme di strega" compie un lavoro che con la drammaturgia ha molte connessioni. Un lavoro che ha tutte le caratteristiche per essere facilmente considerato una rivisitazione contemporanea in cui, proprio alla maniera shakespeariana, il teatro e la vita si mescolano, in cui la finzione di chi recita e la realtà di chi vive non sono sempre nitidamente distinguibili. "Seme di strega"...CONTINUA...

Gasperetti Flavia

Madri e no. Ragioni e percorsi di non maternità

Essere madri è solo istinto, convenzione, luogo comune, obbligo, vocazione, forzatura? No, non solo. La maternità che la Gasperetti ci pone di fronte, attraverso il suo interessante "Madri e no. Ragioni e percorsi di non maternità", è un cosmo estremamente articolato, spesso contraddittorio fino a diventare persino paradossale. La sua personale percezione della maternità, se fosse giudicata dalla "prassi materna" standard, potrebbe essere rapidamente bollata come anomala o deforme...CONTINUA...

Libri per l’estate (e non solo) 2020

Per un'estate di scoperte (o riscoperte), alcuni consigli da qualche componente della redazione, tra romanzi biografici, fumetti, poesie, distopie, saggi, fantascienza, racconti: Maria Tortora Melania G. Mazzucco, L’Architettrice, Einaudi, Torino, 2019. Perché vale la pena conoscere Plautilla Bricci, prima architetto donna della storia d’Occidente. Che non è proprio cosa da niente. Linda Barbarino, CONTINUA...

Tuti Ilaria

Fiore di roccia

Un romanzo dedicato alle portatrici carniche, questo è "Fiore di roccia", ultima fatica della scrittrice friulana Ilaria Tuti. Le portatrici carniche sono donne che, probabilmente, la storia ha archiviato e dimenticato estremamente in fretta. Forse perché solo donne, forse perché solo contadine, forse perché la Storia la scrivono certi uomini e il loro sguardo, purtroppo, sorvola fin troppo superficialmente sulle figure femminili. "Fiore di roccia" recupera la vera storia di...CONTINUA...

Maini Valentina

La mischia

C’è stata un’epoca editoriale in cui l’esordio portava con sé una sorta di aura o comunque di interesse vivace, giocato spesso anche in chiave promozionale. Penso a certi frangenti degli anni Novanta, per esempio, ricordati dagli addetti ai lavori come periodo particolarmente propizio agli esordi. Poi l’esordio quale categoria editoriale (o del marketing editoriale) sembra essersi spento o quantomeno assopito. Di recente qualcosa pare mutato, come sta cambiando per i racconti, che fino a poco tempo fa si ritenevano invendibili e che ora invece si ritengono vendibili (ossia mediamente poco vendibili)...CONTINUA...

Giampaoli Cecilia M.

Azzorre

L’elaborazione del lutto è un processo che impegna tutti in maniera pesante e che, ovviamente , segna in maniera ancor più gravosa i bambini. Elaborazione che però – se vogliamo dare retta agli psicologi più competenti – anche nei più giovani e inesperti della vita può placarsi comprendendo davvero cosa è successo. In altri termini, tenere i bambini fuori dalle circostanze che hanno causato la morte del genitore, della persona amata, non li salvaguarda affatto dalla sofferenza, anzi. Purtroppo questa sorta di esclusione dal contesto del lutto è capitata a Cecilia Giampaoli, che, in CONTINUA...

Abgarjan Narine

E dal cielo caddero tre mele

"Venerdì subito dopo mezzogiorno, con il sole che aveva passato lo zenit e scivolava composto verso l'estremità a ponente della vallata, Sevojants Anatolija si coricò per prepararsi a morire". Un incipit che incanta quello del romanzo della scrittrice armena (che scrive in russo) Narine Abgarjan. Un incipit che, va detto, è all'altezza del resto della storia che si dipana in tre parti: una per chi ha visto, una per chi ha raccontato, una per chi ha ascoltato. Fin da subito si ha la sensazione di ritrovarsi...CONTINUA...

de Vigan Delphine

Le gratitudini

C'è una dolcezza amara in questo romanzo. È forse la dolcezza dell'inevitabile, del finale che si conosce fin dal principio e non può essere lieto. "Le gratitudini" è il mio primo accostamento a Delphine de Vigan e alla sua scrittura scarna, filiforme, lieve. Uno stile che sembra quasi stridere con la mestizia di quel che viene raccontato. La delicatezza di una scrittura tanto femminile e tanto premurosa sembra prendersi cura di ciò che si descrive ma anche di chi lo sta leggendo. "Le gratitudini" è una storia senza rancori e senza...CONTINUA...

Kirino Natsuo

Una storia crudele

“Gli adulti, nessuno escluso, mi guardavano e provavano pietà per me, immaginando di loro pura iniziativa cosa avessi subito e provato nel corso di quei mesi. Qualcuno potrebbe obiettare che una bambina è incapace di nutrire un sentimento tanto complesso. Ma anche in base alla mia esperienza posso affermare che non è affatto così. Nessuno è sensibile alla vergogna come un bambino. I bambini sono fragili, indifesi e, a differenza degli adulti, non hanno mezzi per lasciarsi alle spalle l’onta subita (…). Quanto al senso di vergogna che quella storia crudele mi aveva lasciato addosso, si è...CONTINUA...

Burton Jessie

La musa

Una sorta di giallo tra arte, storia e sentimenti, ecco come si potrebbe definire "La musa" di Jessie Burton. Uscito in Italia per La Nave di Teseo nel 2017, "La musa" è l'opera seconda della Burton, arrivata un paio di anni dopo "Il miniaturista", il suo romanzo d'esordio. "La musa" intreccia due epoche da noi comunque distanti poiché la vicenda si sviluppa tra un presente che è il 1967 e un passato che è il 1936. In prima istanza le due storie,...CONTINUA...