Categoria: Narrativa

De Luca Erri

Le sante dello scandalo

Le Sacre Scritture parlano al maschile. Non è un difetto né un limite, è solo nelle regole dei tempi. I ruoli di uomo e donna sono distinti e separati anche se indissolubilmente fusi qui e altrove: i testi si rivolgono al “maschio” riescono a farlo servendosi di lettere “femmine”. “Le lettere ebraiche sono femminili. Il corpo scritto della Torà, affidato all'albero di trasmissione maschile, è composto di cellule femminili, perciò è vivo e mette fuori getti nuovi a ogni lettura, in ogni generazione. Perfino la scrittura sacra, l'ambito più strettamente maschile, è costituito di vita femminile grazie...CONTINUA...

Paasilinna Arto

I veleni della dolce Linnea

Nella sua postfazione Goffredo Fofi spiega che Arto Paasilinna può essere considerato una sorta di Stefano Benni finlandese. Un parallelismo che mi è sembrato piuttosto calzante. Nel mio piccolo ho pensato la stessa cosa leggendo “I veleni della dolce Linnea”: il mio primo Paasilinna. Una lettura disimpegnata e leggera, un romanzo che non richiede molta concentrazione né prevede sforzi di alcun genere. Esattamente quello che ci vuole quando si ha voglia o bisogno di letture lievi e brillanti. Perché il pregio di Arto Paasilinna è quello di concedere un piccolo svago letterario, una distrazione...CONTINUA...

Seierstad Åsne

Il libraio di Kabul

Il libraio citato nel titolo del libro della Seierstad esiste davvero. Si chiama Sultan Khan ed è un afgano che ha accettato di ospitare nella sua casa la corrispondente e scrittrice norvegese per un periodo di sei settimane. Åsne giunge a Kabul nel novembre del 2001 dopo un periodo trascorso con i comandanti dell'Alleanza del Nord. In una libreria della città conosce Sultan Khan, il proprietario: "Dopo settimane in mezzo alla polvere da sparo e macerie, settimane di conversazioni su tattiche di guerra e avanzate militari, fu per me un grande sollievo sfogliare un libro e parlare di letteratura...CONTINUA...

Katz Janina

Desiderio su ordinazione

La mia scrittrice preferita (non è un mistero) è Agota Kristof. Perché parlo di Agota per recensire un libro di Janina Katz? Perché le due scrittrici hanno un elemento letterario comune fondamentale: entrambe hanno scelto di scrivere in una lingua diversa da quella madre. Quando ho letto che la Katz, originaria di Cracovia, dal 1990 scrive le sue opere solo in danese, la lingua del Paese in cui ha scelto di vivere dal 1969, non ho potuto non pensare alla Kristof che ha scritto i suoi libri in francese pur essendo nata in Ungheria, Paese dal quale è fuggita nel 1956. È evidente che quando si...CONTINUA...

Couto Mia

Perle

"Perle" è stato un gradito omaggio. Ricevuto, come alcune piacevoli sorprese, direttamente via e-mail, sotto forma di allegato e-pub, dalla Quarup, una casa editrice pescarese che, nonostante sia abruzzese come la sottoscritta, la sottoscritta non conosceva affatto. Tornare a leggere Mia Couto, come avevo sospettato fin dal mio primo Couto (Veleni di Dio, medicine del diavolo, Voland, 2011), è stato esaltante e sorprendente. In sostanza: non mi aspettavo nulla di meno. E non posso che continuare a ribadire che questo scrittore è una delle scoperte più stuzzicanti...CONTINUA...

Martello Luca

Harpo coniglio e il mistero di Facebook

Su Facebook si è scritto e si scriverà molto, ma è possibile parlare di questo fenomeno in maniera giocosa e divertente, senza demonizzarlo? La risposta – affermativa – viene da questo romanzo-saggio di Luca Martello, giovane sardo di talento e dallo spiccato senso dell’umorismo. Martello riesce a inventare una scherzosa e grottesca avventura che ha per protagonisti un coniglio e nientemeno che Zygmunt...CONTINUA...

Wiesel Elie

L’ebreo errante

In questo libro Elie Wiesel raccoglie tredici scritti nei quali condensa la sua esperienza e la sua addolorata testimonianza sulla Shoah. Un libro edito per la prima volta nel 1966, poco più di venti anni dopo l'apertura dei cancelli di Auschwitz. Tra i disperati resi finalmente liberi da quell'inferno c'era anche lui, Elie Wiesel, la cui esistenza, da quel momento in poi, ha rappresentato una continua riflessione, la perenne lotta contro il senso di colpa del sopravvissuto, la ricerca infruttuosa di una risposta allo sterminio di milioni di esseri umani, la spiegazione logica, storicamente ed...CONTINUA...

Sepetys Ruta

Avevano spento anche la luna

"Avevano spento anche la luna" è il romanzo d'esordio di Ruta Sepetys. La scrittrice è nata negli Stati Uniti ma ha origini lituane. Come capita a molti autori, di recente, anche la Sepetys deve aver deciso, un bel giorno, di mettersi a scavare nel passato della sua famiglia, probabilmente alla ricerca di quelle radici che, prima o poi, chiunque vuole recuperare e comprendere. Ebbene, dalla storia della sua famiglia, Ruta ha recuperato la vicenda si suo nonno, il padre di suo padre. Un soldato dell'esercito lituano che, quando l'URSS di Stalin invase la Lituania nel 1940, fu costretto a fuggire...CONTINUA...

Ford Jamie

Il gusto proibito dello zenzero

Non mi sorprenderebbe affatto che, tra qualche tempo, "Il gusto proibito dello zenzero" divenisse un film. Una di quelle pellicole hollywoodiane da lancio planetario capaci di smuovere e spingere commosse platee di lettori ad entrare in una sala cinematografica per controllare che le immagini girate somiglino almeno un po' a quelle che loro hanno immaginato leggendo il libro. Oppure a smuovere e spingere gruppetti di non-lettori a comprare il romanzo per controllare se la storia scritta somigli almeno un po' alle sequenze viste sul grande schermo. "Il gusto proibito dello zenzero" è uno di quei...CONTINUA...

Tordo João

Il buon inverno

Ci sono un portoghese, un italiano e un inglese... È una barzelletta? No, se fosse una barzelletta ci sarebbero un tedesco, un italiano e un francese... O un tedesco, un francese, un italiano... Che è la stessa cosa. Già, cambiando l'ordine degli addendi... Et cetera. Dicevo: Ci sono un portoghese, un italiano e un inglese, tutti e tre sono scrittori. Il portoghese sta male, è depresso, gli piace guardare il Dr. House e si sente come lui, compreso il bastone. L'italiano è un entusiasta, vuole arrivare, vuole vivere, vuole divertirsi, vuole gettare sassi e vedere i cerchi che si formano sulla...CONTINUA...