Ali Bachtyar

L’ultimo Melograno

La sensazione netta – e la speranza - è quella di trovarsi davanti a uno scrittore di cui sentiremo parlare ancora molto in futuro, anche in Italia. Bachtyar Ali, nato a Sulaymaniyya nel 1960, una decina di romanzi pubblicati in patria, è senza dubbio il romanziere in lingua curda più promettente, soprattutto per quel che riguarda la capacità di parlare anche al di fuori del suo popolo e dei lettori della sua lingua. Recenti pubblicazioni stanno lì a confermarlo: nel 2016 esce in Inghilterra I stared at the night of the city (e vince l’English Pen Award) e qualche mese dopo esce in Germania Der letzte Granatapfel, traduzione da cui a sua volta deriva questa italiana de L’ultimo...CONTINUA...

Conaci Salvatore

Ordo Mortis

Un libro abbastanza breve ma dalle tante sfumature. Un thriller, ambientato alla fine degli anni ’90 in un piccolo paese dell’entroterra calabrese; Alessio è un giovane laureato in lettere che affronta il primo incarico da supplente in sostituzione di un professore della scuola locale. Fin da subito però scopre che c’è qualcosa di profondamente oscuro che aleggia tra gli abitanti. La vicenda sembra partire dal personale e dal privato: s’inizia con il suo arrivo nella casa che ha preso in affitto e rapidamente si passa ai suoi affittuari, per poi allargarsi alla scuola, ai colleghi e infine a tutto il paese e anche ai suoi dintorni. Una sorta di percorso investigativo che porterà il protagonista...CONTINUA...

Tardieu Jean

Hanoi. Lettera a Roger Martin du Gard

Definire soltanto “lettera” quanto scrisse Jean Tardieu al futuro premio Nobel Roger Martin du Gard può apparire un po’ ingeneroso. Dovremmo parlare semmai di diario, come fa notare Gérard Macé, ma seppure abbandonato e ripreso più volte, il testo nasce effettivamente come la lettera di un giovane poeta - Jean Tardieu – al suo “mentore”, conosciuto in occasione degli Décades de Pontigny. A fronte di un incipit che non nasconde affetto e deferenza, l’autore subito si immerge nel racconto della propria vita ad Hanoi. Il poeta era militare di stanza in estremo oriente e svolgeva il servizio di leva in una maniera un po’ particolare, ai limiti dell’imboscamento: era segretario dello Stato maggiore...CONTINUA...

Ward Jesmyn

Salvare le ossa

Esch ha solo quindici anni ed è l'unica ragazza in un mondo fatto di soli uomini. Maschio suo padre, maschi i suoi tre fratelli, maschi i suoi amici. Ed è proprio Esch, in prima persona, a raccontarci la vita a Bois Sauvage, in Mississippi. Una storia che passa essenzialmente attraverso i sensi perché Esch trasmette in maniera nitida e precisa ogni percezione visiva, uditiva, tattile. Attraverso le sue parole, attraverso le descrizioni chirurgiche e minuziose ci arriva l'esatta impressione dell'afa tipica degli Stati Uniti del sud che bagna la pelle anche senza pioggia, ci arriva l'odore polveroso di una terra rossa che sporca tutto quel che sfiora, ci arrivano i latrati di China, la pitt bull...CONTINUA...

Crowley Aleister

I Ching

Il mago inglese Aleister Crowley già in vita si è fregiato degli appellativi, tra i tanti, di “La Grande Bestia”, “uomo più infame del mondo”; e questo dovrebbe far capire che difficilmente si può fare a meno dell’aggettivo “controverso” quando si vuole raccontare la vita e l’opera di questo eclettico e inquietante personaggio. D’altra parte le biografie oscillano tra la descrizione di un poeta e filosofo anarchico, geniale nell’incorporare innumerevoli elementi e principi orientali nel pensiero occulto occidentale, icona della cultura hippie degli anni Settanta, e l’immagine di una persona gravemente disturbata, fonte di ispirazione per movimenti satanisti, responsabile di atti immorali, spregiudicati...CONTINUA...

Tamburri Anthony Julian

Scrittori Italiano(-)americani. Trattino sì trattino no

Di primo acchito, se ci limitiamo a considerare il titolo, l’idea di dedicare un intero saggio ad un trattino – in particolare ad una convenzione grammaticale della lingua inglese – potrà sembrare davvero un’iniziativa superflua. In realtà la prospettiva cambia se leggiamo questo saggio con l’occhio dello studioso di semiotica, che guarda conseguentemente alla storia della letteratura e all’attualità politica e sociale. Così scrive il traduttore Emanuele Pettener: “Il fascino di questo breve testo, che dalla sua pubblicazione all'alba degli anni Novanta del Novecento è divenuto una pietra miliare degli studi italiano/americani, sta soprattutto nella ricostruzione storica e letteraria della vicenda...CONTINUA...

Ogawa Yōko

Vendetta

Il primissimo pensiero l'ho rivolto ad Agota Kristof e alla sua raccolta di racconti brevi intitolata "La vendetta". Titoli quasi identici e quasi la stessa inquietudine. Anche "Vendetta" di Yoko Ogawa raccoglie dei racconti. Undici racconti, per essere esatti. "Undici racconti di lutto" li definisce la stessa autrice nella postfazione. Undici storie che, seppur narrino frammenti di esistenza comune, possiedono il seme di un'indecenza, la macchia di una perversione, il cupo anelito della sofferenza e della morte. Dietro o attorno all'innocenza o al candore dei personaggi si cela sempre qualcosa che li conduce a mostrare il lato più osceno di sé, a celare un segreto incoffessato, a tracciare la...CONTINUA...

Autrici Varie

Lady Frankenstein e l’orrenda progenie

Sono trascorsi esattamente duecento anni da quel 1818 che vide la prima pubblicazione di “Frankenstein, o il moderno Prometeo” e, nell’occasione, sei autrici che hanno interessi in comune con la rivista “Leggendaria” e con la Società italiana delle letterate (SIL) - Maria Crispino, Silvia Neonato, Sara De Simone, Giovanna Pezzuoli, Carla Sanguineti, Marina Vitale - hanno voluto celebrare la figura Mary Wollstonecraft Shelley, puntando lo sguardo su aspetti forse fino ad ora non troppo indagati dalla critica. Non soltanto pura e semplice biografia della scrittrice, per quanto sia sempre molto controversa, ma analisi che devono qualcosa alla psicologia e alla psicanalisi e si concentrano, con un...CONTINUA...

Perrault Charles

Cinque grandi fiabe tradotte da Carlo Collodi

Copertina“La giovane regina aveva vent’anni suonati, senza contare i cento passati dormendo...”. Si tratta proprio di lei, la bella addormentata nel bosco, protagonista di una delle fiabe più famose e declamate al mondo. Questa fanciulla dorme cent’anni, colpita dal maleficio di una fata che per tragica dimenticanza non fu invitata alla festa reale data in onore della sua nascita. Ecco, le epoche cambiano, ma i problemi restano gli stessi: ci si dimentica regolarmente di qualcuno quando si dà una festa. E dunque, dopo un centennio di sonno indisturbato e piacevolissimi sogni, la bella addormentata apre gli occhi e trova lo sposo. “Non sarebbe prudente imitarne l’esempio”, recita la...CONTINUA...

Sebastian Mihail

Da duemila anni

Ebreo, romeno e danubiano. Così si definisce l'io narrante del romanzo-diario "Da duemila anni". Identità triplice ma univoca che tra la fine degli anni venti e i primi anni trenta del novecento, in Romania, poteva apparire poco compatibile con le regole del regime fascista del maresciallo Ion Antonescu e delle sue Guardie di Ferro. "De două mii de ani", questo il titolo originale del libro di Mihail Sebastian, uscì per la prima volta nel 1934. Mussolini ed Hitler erano già al potere e l'antisemitismo dilagava un po' in tutta...CONTINUA...