Mazzarelli Alessandro

L’uomo in blu

All’indomani della pubblicazione di “L’uomo in blu”, Alessandro Mazzarelli, intervistato per Rai Cultura, ha avuto modo di raccontarci le sue scelte nell’affrontare un tema scivoloso – soprattutto di questi tempi – come quello del lavoro di staff dentro un grande partito italiano. Innanzitutto dobbiamo tenere presente che è il romanzo di un autore molto promettente, non un saggio, non una denuncia vera e propria di fatti e misfatti, piuttosto uno sguardo disincantato su quello che accade dietro il sipario della politica tra comunicazione calibrata al millimetro, stesura dei discorsi, diplomazia e giochi di potere; e soprattutto uno sguardo sui meccanismi psicologici, sulle reazioni e sui turbamenti...CONTINUA...

Bellonci Maria

Marco Polo

Il romanzo storico-biografico "Marco Polo" è figlio, per connessione e principio, di un altro importante lavoro della scrittrice romana: "Il Milione di Marco Polo scritto da Maria Bellonci". Entrambi sono stati pubblicati per la prima volta nel 1982 e, come spiega la Bellonci in appendice a questo notevole libro: "Credo che non avrei avuto mai lo stimolo a fare questo romanzo se non avessi avuto l'occasione, appassionante, di riscrivere o tradurre dal testo originale franco-italiano il Milione". Il Marco Polo de Il Milione è la stessa creatura che anima e riempie il "Marco Polo" di Maria Bellonci. Il grande viaggiatore...CONTINUA...

Milner Kate

Il mio nome non è rifugiato

Come spiegare a un bambino molto piccolo, sui tre anni, il dramma di coloro che sono costretti a scappare dal loro paese a causa della guerra? Come fargli capire che non sono invasori o nemici, ma esseri umani in fuga? Ci prova la scrittrice inglese Kate Milner con questo album illustrato, in cui il testo è ridotto a frasi minime e sono le immagini a parlare, con le loro tonalità azzurro-grigie, ad indicare la nostalgia e la mestizia che l’esperienza della fuga dalla propria casa e dalla propria nazione portano con sé. È una mamma – il padre non compare mai – a spiegare al suo piccolo che devono andarsene, perché nella loro città non si può più vivere: nessuno rimuove le immondizie e...CONTINUA...

Atanagi Uduvicio

Lucenti

“I rituali venivano svolti da tre anziane del paese che, a quanto raccontavano, tramandavano le tradizioni  e intrattenevano rapporti con le divinità silvane o con qualcosa del genere..” (pp.60). Questa l’evocazione di alcune strane pratiche che, a partire almeno dal XVII secolo, sembrano rivelare una realtà a dir poco malefica, probabilmente responsabile di aver infettato fino ai giorni nostri la vita intorno al podere di Pedro Lucenti, spietato proprietario terriero e capostipite di una famiglia che nei decenni sembra non riuscire a liberarsi della presenza di indefinite forze oscure e da una cappa oppressiva di morte e di decadenza. Una situazione al limite sembra vivere anche il giovanissimo...CONTINUA...

Lab Off Topic

Sblocca Italia. Dalle trivelle agli stoccaggi di gas

Un giorno gli storici ci racconteranno perché i cosiddetti populisti sono diventati forza di governo, ed allora forse potremo capire meglio gli effetti, a breve e lungo termine, di una strategia politica basata su pop corn e su invettive contro l’elettorato cretino. Di sicuro – e lo possiamo affermare fin da ora – molti nostri concittadini elettori si devono esser sentiti provocati di fronte ad una legislazione che, ben lungi dall’incentivare sviluppo e trasparenza, ha svelato compromessi poco confessabili, superficialità, disinteresse per le reali esigenze dei territori. In merito il cosiddetto “Sblocca Italia”, ovvero il CONTINUA...

Bertoli Giuseppe Ausilio

Veneti in controluce

Giuseppe Ausilio Bertoli ci offre con questo suo nuovo libro – in uscita per settembre presso le edizioni Fernandel – un mosaico sulla vita dei veneti del nuovo millennio. Si tratta di diciotto tessere, brevi e concentrate, con tanti personaggi diversi, che nell’insieme ci mostrano un Veneto fatto di luci e ombre, di contrasti e di problemi quali: immigrazione, intolleranza, microcriminalità, sicurezza, aumento dell’età media della popolazione, contrasti generazionali. Da un lato c‘è l’occhio attento del...CONTINUA...

Fagan Jenni

Pellegrini del sole

Il tema distopico è un motivo ricorrente nella narrativa contemporanea. Sarà perché viviamo in tempi difficili; tempi di cambiamenti costanti, di trasformazioni incontrollate verso orizzonti indeterminati, che generano punti interrogativi carichi di apprensione. Solo che di solito queste prospettive attengono a ipotesi di singolarità tecnologica (con intelligenze artificiali che sfuggono al controllo degli uomini) o di involuzione verso l’autoritarismo politico. Pellegrini del sole di CONTINUA...

Festa Giuseppe

Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi

Nell'immaginario favolistico di chi, come me, ha superato i quaranta, il lupo è per lo più il "cattivo" per antonomasia, colui che mette a rischio Cappuccetto Rosso e non solo. In sostanza una creatura abile e pericolosa da cui è meglio stare alla larga. Ma oltre alla tradizione di favole d'altri tempi ci sono favole moderne in cui il lupo torna ad essere quello che è: un animale affascinante e intelligente che va necessariamente conosciuto, rispettato e protetto. Questo è l'obiettivo della storia raccontata in "Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi" scritto da Giuseppe Festa e illustrato da Mariachiara Di Giorgio. Il volume nasce da un'idea del Museo...CONTINUA...

Saltini Luca

Una piccola fedeltà

La peculiarità di Una piccola fedeltà, il bel romanzo di Luca Saltini edito da Giunti, è – tra le altre – la sua densità. Densità di descrizioni, di scrittura, di approfondimento e introspezione psicologica dei personaggi che lo popolano. Densità che, non vorrei esser frainteso, va declinata nella prospettiva di una condizione di fluidità, di avanzata concentrazione, di succosa ed efficace ricchezza. Sono, questi, aspetti non comuni nella narrativa italiana di questi ultimi anni, dove si procede sovente “per sottrazione”, dove la paratassi è maestra di vita e il ritmo...CONTINUA...

Martino Miranda

Caduta in un gorgo di torbide passioni

“Sei caduta in un gorgo di torbide passioni”: la frase di mamma Tecla, rinfacciata alla figlia prossima al successo come cantante, poi diventata il titolo dell’autobiografia di Miranda Martino non va interpretata soltanto come un espediente ironico e premessa a pagine leggere e disimpegnate. Come giustamente scrive Giancarlo Corsoni nella postfazione, il libro rappresenta soprattutto una “confessione a cuore aperto, scritta senza nascondere momenti che altri avrebbero taciuto, sventagliando cadute e inciampi senza mai assolverti, come se il tuo talento di cantante e poi anche di attrice abbia avuto un percorso a parte nel tuo cammino” (pp.335). È vero che tra le pagine del “gorgo di torbide...CONTINUA...