Weyergans François

La demenza del pugile

"La demenza del pugile", titolo originale francese "La démence du boxeur", è un libro uscito nel 1992 col quale  François Weyergans si è aggiudicato il Premio Renaudot. Cosa ha a che fare il pugilato con questo romanzo? Nulla. E la demenza? Nulla. In effetti il titolo può trarre in inganno perché ne "La demenza del pugile" non si racconta né una storia di boxe, né una storia di infermità mentale. Nel romanzo di François Weyergans, tradotto in italiano per la prima volta, si racconta, semplicemente, la vita e le opere di un anziano signore che risponde al nome di Melchior Marmont. Di lui sappiamo fin da subito che ha 82 anni e che è nato esattamente al principio del secolo: nel 1900. Deduciamo...CONTINUA...

Savini Costanza, Di Nino Gianfranco

La stanza indaco

“La stanza indaco” è un libro delicato e struggente, che osa affrontare un argomento molto importante e discusso senza modi urlati o esagerazioni retoriche, ma usando solamente toni soffusi, colori, musiche, sensazioni, piccoli gesti leggeri. La stanza indaco, così chiamata per via della sua luce particolare, è il reparto di Terapia Intensiva di un grande ospedale, è situata all’undicesimo piano a indicare il suo essere protesa ormai verso l’infinito o verso un’altra dimensione dell’esistere. Si...CONTINUA...

Caponera Marco

Inutile quindi necessario

Di primo acchito un titolo come “Inutile quindi necessario”, soprattutto agli occhi di un non addetto ai lavori (filosofia), potrebbe davvero far pensare ad un insieme di elucubrazioni fini a se stesse. In altri termini la premessa per un saggio di inenarrabile pesantezza. La realtà – merito di Marco Caponera – è ben diversa e l’opera, tutt’altro che autoconclusiva, pur avventurandosi per sentieri ardui e spesso scivolosi, si fa leggere in scioltezza anche grazie ad un continuo confronto dell’ “inutile” con quelle convinzioni che stanno pesantemente condizionando la nostra società occidentale. Pur non proponendo una compiuta teoria Caponera ci regala alcune riflessioni molto acute, sostanzialmente...CONTINUA...

Ceddia Emanuela

Essere Transitivo

Bel debutto poetico questo di Emanuela Ceddia, con il suo “Essere Transitivo”, pubblicato da LietoColle nel giugno 2017. Libro corposo, per quelle che sono le abitudini poetiche di questi anni, circa 120 pagine, denso di immagini evocative. Sorprende la ricchezza espressiva, la scioltezza del dettato, la fluidità di una scrittura che s’imprime come traccia di un pensiero poetante che sa donare alle proprie visioni come una coloritura di realismo primordiale. È una poesia lieve e profonda in cui l’astratto...CONTINUA...

Sinatti Cesare

La splendente

Cesare Sinatti, classe 1991, ha vinto la XXIXa edizione del Premio Italo Calvino (ex aequo con Elisabetta Pierini). "La splendente" è l'opera che segna il suo esordio nel mondo della letteratura italiana e, va detto, si tratta di un esordio particolarmente convincente. Il merito di Sinatti sta soprattutto nell'aver riportato l'epica greca, quella di eroi immensi raccontati già in tutte le salse, ad una dimensione estremamente contemporanea e, proprio per questo, accessibile anche a lettori meno esperti di classicità e mitologia. Per poter smontare e rimontare...CONTINUA...

McBride Eimear

Una ragazza lasciata a metà

Ci sono libri che possono vantare una perfetta sintonia tra testo scritto, copertina e taglio editoriale: "Una ragazza lasciata a metà", romanzo d'esordio pluripremiato dell'inglese Eimear McBride, è uno di questi. Il libro infatti ha un taglio inclinato nella parte inferiore e vuole così indicare la volontà di pubblicare libri trasversali e imprevedibili. La copertina di Laura Pizzato ci mostra il volto di una ragazza realizzato con colori che si mescolano e s'intrecciano senza posa, proprio per darci l'idea...CONTINUA...

Cristò

Restiamo così quando ve ne andate

Non guardo più allo stesso modo le pareti di casa mia da quando ho letto Restiamo così quando ve ne andate di Cristò. A partire dal titolo e dall’incipit in corsivo dell’introduzione, “Non possiamo fare altro che aspettare in silenzio quando ve ne andate. Non possiamo che tornare nel letargo della vostra assenza”, una delle intuizioni più felici di questo romanzo rimane l’idea di insinuare nel racconto una voce “altra”, come una sorta di coro greco o una presenza simile agli dei lari della religione romana, protettori degli...CONTINUA...

Guadagnino Luca

Chiamami col tuo nome

“Tu cosa fai qui? Leggo libri, trascrivo musica”. Lo spot di Chiamami col tuo nome non attinge ad altro. Niente frasi ad effetto sul senso della vita o sulla caducità dell’amore. Gli ultimi prodotti del nostro cinema sembrano voler risolvere le crisi esistenziali dello spettatore, portarlo in sala per rivedersi in quel protagonista avvilito e scontento quanto o più di lui. Guadagnino zittisce i bonzi tibetani (per dirla alla Battiato), promuovendolo con questo secchissimo dialogo fra i due protagonisti. Dal tono suadente dei doppiatori, quella che potrebbe passare per una chiacchiera da bar, suona immediatamente come l’incipit di una storia d’amore. Quella tra Oliver ed Elio...CONTINUA...

Adamo Renata

La bambina stanca

Tutte le donne sono state bambine. Non è sempre vero il contrario, talvolta le bambine non diventano donne, perché un fatto, solitamente tragico, interrompe la loro vita. Capita anche che alcune bambine non diventino mai donne pur restando in vita. Spesso le bambine salvano la vita alle donne che saranno, ma neppure se ne accorgono. Renata Adamo sonda in questa bella silloge di racconti l’anima di creature che non hanno ancora varcato la soglia dell’età adulta, o vi si sono appena affacciate e per contrasto mostra in ogni racconto che ha per...CONTINUA...