Categoria:
Narrativa
Apprezzo sempre di più Rocco Carbone. All'amore che provo per la sua narrativa, si aggancia irrimediabilmente la consapevolezza che potrò leggere un numero limitato di libri. Quei pochi che ha avuto modo di scrivere prima della sua morte, avvenuta a causa di un incidente nel 2008. Continuo a considerare quel tragico evento tra i più funesti ed irreparabili del mondo della cultura italiana. Carbone ha tutte le carte in regola per essere considerato uno degli scrittori più interessanti degli ultimi anni.
“L'apparizione” è uscito per Mondadori nel 2002. Al centro della vicenda c'è Iano. Lo troviamo...CONTINUA...
Ho scoperto il libro di Carlo Pastorino andando in Vallarsa, tra quelle montagne dove lui ha combattuto e che traboccano ancora di memorie e di tracce della Grande Guerra, quell’immane carneficina che travolse un’intera generazione.
Pastorino, originario di Masone nell’Appennino Ligure, fu inviato nel 1916 in Vallarsa come ufficiale e vi rimase per un anno, affezionandosi a quella terra aspra e bella,come quella che gli aveva dato i natali.
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Scozia 1746. Sta per aver inizio una battaglia terribile e sanguinosissima. A Culloden le truppe inglesi di William Augustus, duca di Cumberland, distruggeranno nel giro di mezz’ora i clan scozzesi guidati da Charles Stuart.
Sarà una mattanza.
Lillias Fraser è una bambina, una bambina strana, che ha un dono particolare e tragico: riesce a vedere in anticipo la morte delle persone, così le apparirà...CONTINUA...
"Nikita e Pablo macinano la strada con le mascelle serrate, gli occhi sgranati gialli e grigi, addosso una patina di sudore e malattia. Non si guardano. Dietro, dentro, sopra, tutto intorno: rota".
La “rota” è la crisi d'astinenza in cui versano, in alternanza allo sballo, Vera e Giuseppe, nickname Nikita e Pablo, coppia di studenti eroinomani che vivono insieme a Roma, quartiere San Lorenzo. Più che l'amore li unisce la comune frenesia del buco, forza maggiore che accentra pensieri e azioni e, come un Dio d'altri tempi, impone una devozione totale e...CONTINUA...
“Perché la critica si sia tanto accanita contro questo romanzetto (fine di una ideale trilogia iniziata con Il prete bello, proseguita con Il fidanzamento) non so proprio. […] Non è certamente un capolavoro, questo lo so anch’io, ma visto nella trilogia ha un senso. […] Visto per la prima volta a distanza di quattordici anni dalle bozze di allora, è un ritratto, tra grottesco, lugubre e comico, della bigotteria italiana. Pare a me.[…] Molta poesia non c’é. Ma c’è irrisione,beffa, e anche analisi di una putrefazione educativo-sociale del sottomondo...CONTINUA...
“Il fidanzamento” è un romanzo stucchevolmente borghese, ambientato in una provincia dalla vita monotona, caratterizzata da un “languore senile” che, come la nebbia, sembra pervadere i personaggi e i loro pensieri.
Luigi Mannozzi è fidanzato da sei anni con Mirella Guglielmi, ma non si decide a sposarla nonostante le pressioni della suocera Mussia.
Lui vive ancora col fratello...CONTINUA...
Il titolo di questo libro contiene i due ingredienti essenziali di tutta la storia: i bambini e il tempo, anche se il titolo originale prevedeva un solo bambino "The child in time". Nel corso dell'intero romanzo si incontrano bambini così come ci si imbatte in ogni forma di tempo possibile e vivibile.
Stephen Lewis è uno scrittore divenuto famoso quasi per caso. La sua notorietà è dovuta ad un libro, suo malgrado, per l'infanzia intitolato Lemonade. Un successo inaspettato che gli garantisce un'esistenza agiata e la possibilità di dedicarsi comodamente a ciò che ama. La vita dell'uomo...CONTINUA...
Nel 1953 quando scrive “Il prete bello”, Parise è un letterato che si trova a Milano per lavorare presso la casa editrice Garzanti. Sebbene sia contento della sua nuova attività, vive “ore di vuoto, di tristezza, di solitudine” nella grande città, specie la sera.
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Il Kosovo è una terra triste tormentata dalla guerra e dalle sue devastazioni, anche se ora “I giovani hanno imparato a rimuovere il passato, a credere che non sia mai esistito” (p.25)
È in questa terra che si recano due italiani, due veneti, Boris e Giulia, per andare da Clizia, la CONTINUA...
Ho deciso di comprare e leggere “Nel mare ci sono i coccodrilli” perché ho ascoltato l’intervista di Fabio Fazio a Enaiatollah Akbari. Un modo come un altro, a mio avviso, di incontrare un libro. Ho seguito con attenzione e curiosità il racconto di quel ragazzo dai capelli mozzati e dal sorriso diverso. Mi ha attratto il suo modo di parlare italiano, il suo racconto che mescolava atrocità e ironia, sciagura e voglia di vivere insieme ad immagini agghiaccianti trasposte con lo sguardo di chi, seppur poco più che ventenne, ha già visto e raccolto decine di mondi.
Fabio Geda ha dato voce e inchiostro...CONTINUA...
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