Il significato del titolo lo troviamo nella parte centrale del libro, quando Reverberi racconta cosa succedeva in un pionieristico studio di registrazione milanese: “Gino [n.d.r.: Paoli] le stava provando tutte: ad esempio, memore del fatto che Gilbert Bécaud cantava con una mano vicino all’orecchio per ascoltarsi meglio, tentò di imitarlo, ma si dimostrò insufficiente. Allora provammo con un secchio in testa: la voce restava concentrata e l’intonazione andava meglio, ma la voce….” (pp.96). Questo è solo uno degli innumerevoli aneddoti, spesso ancor più originali, contenuti nel libro edito dalla Iacobelli: un’autobiografia di Gian Franco Reverberi, musicista, compositore, arrangiatore, talent...CONTINUA...
In questa raccolta di poesie “Ambienti saturi” di Fabio Donalisio la prima cosa che spicca è la concisione, come se ci fossero molte cose da dire ma poco spazio per dirle. O forse le molte cose aleggiano intorno al poeta come mosche che vanno scacciate, per esperire una sintesi diversa. Ciò conferisce a questi versi una stralunata eleganza, una freddezza un po’ “acida”, come si legge in una nota di presentazione della casa editrice Amos edizioni. È un’atmosfera rarefatta, con la poesia che, se denuncia la saturazione degli ambienti, non intende saturare il lettore con eccessi...CONTINUA...
“Quello che però i suoi corsi di letteratura e cultura africana alla SOAS di Londra e la sua inseparabile Rough Guide non le avevano insegnato, Isabel lo apprese presto da sé in una sorta di corso accelerato” (pp.11). Così si presenta, fin dalla prima pagina, la protagonista del “Tesoro degli ashanti”, opera della giornalista Francesca Giommi. Diciamo pure “opera letteraria”, nemmeno azzardando particolari definizioni, perché effettivamente il lettore potrà leggere queste pagine alla stregua di un romanzo di formazione, oppure anche immaginandolo come un vero e proprio diario di viaggio. Mentre Pap Khouma, in postfazione, scrive semplicemente di “lungo racconto”, Itala Vivan, autrice della prefazione...CONTINUA...
“Cordiale”, questa è forse la parola migliore per descrivere questa prima tappa italiana del tour del rocker canadese: il “Get Up Tour” è partito a gennaio 2016 insieme all’uscita dell’omonimo album e terminerà a dicembre 2017 dopo la bellezza di cento ottantuno concerti in quarantuno paesi diversi. Non male per un signore di cinquantotto anni che ormai calca le scene internazionali da più di quaranta.
Se non c’è il tutto esaurito, ci si è andati molto vicini. Tra le tribune si vedono pochi posti liberi e nel parterre invece sembra non esserci più spazio, in tutto ci saranno all’incirca cinquemila persone alla Kioene Arena di Padova. Una folla eterogenea, età media trentacinque -...CONTINUA...
È questo l'ultimo scritto di Joseph Roth. Fu pubblicato nel 1939, poco tempo dopo la scomparsa dello scrittore e ne "La leggenda del santo bevitore", fatalmente, si ritrova molto della vita del suo autore. Un racconto che, per il suo contenuto delicatamente morale e a tratti fantastico, ricorda un po' una parabola.
Parigi, 1934. Andreas Kartak è un clochard che dorme sotto i ponti della Senna. È un bevitore e vive di poco. La sua esistenza, un giorno, viene stravolta dall'incontro con uno sconosciuto che ha appena vissuto...CONTINUA...
“La musica ha sette lettere, la scrittura venticinque note” è uno dei più celebri aforismi di Joseph Joubert, spesso utilizzato per raffigurare i rapporti tra musica e letteratura. Una citazione che probabilmente non avrebbe sfigurato neppure nella quarta di copertina di “Racconti molesti”, l’ultima opera di Francesco Cusa; e non perché i personaggi e le vicende presenti nel libro abbiamo un’esplicita attinenza con qualche argomento musicale. Chi semmai ha molto a che vedere con la musica è proprio l’autore, jazzista di fama, batterista, compositore, esponente di quello che è stato definito “free jazz”. Ed infatti rubacchiando da wikipedia possiamo leggere: “Come indica il nome [ndr: il frre...CONTINUA...
“Un romanzo sull’identità maschile che un uomo non sarebbe mai stato capace di scrivere”.
Questo dice la quarta di copertina del libro, un giudizio che forse è un po’ definitivo ma che non per questo è sbagliato. Chiedersi quanto possa essere credibile un uomo che scrive dal punto di vista di una donna, o una donna che scrive dal punto di vista di un uomo, è sicuramente lecito e la risposta non è certo semplice. In questo caso abbiamo un’autrice, Elena Mearini, che prende le parti di un uomo, Cesare Forti, riuscendoci bene ma non egregiamente, il che tuttavia non influenza negativamente la qualità del racconto, al contrario: gli elementi su cui più si focalizza il libro, ossia la profondità...CONTINUA...
Dopo aver letto questo libro di Enzo Bianchi, che ha scelto un titolo assai accattivante, viene una gran voglia di rimettersi a leggere il Vangelo e di andare a Bose, in comunità, dove vivono insieme fratelli e sorelle con ruoli paritari e in armonia.
Vien voglia di partecipare alla liturgia e di sentirli cantare i Salmi, insieme o a cori alterni, nella loro bella chiesa. Un esempio di come possa esistere una comunità mista, onesta e semplice, ordinata e armoniosa.
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Mercoledì 13 settembre 2017
Ci svegliamo di buon’ora, alle sei e quindici. Moussa, il gestore del campement, ieri ci aveva proposto una gita sul Plateau, l’altopiano oltre la cascata, per visitare delle grotte e a noi era sembrata una buona idea.
Facciamo colazione con quel che resta del riso con pesce secco e avocado della sera prima, le quantità erano veramente esagerate per due persone. Ad aspettarci fuori c’è Modu, la guida: un giovane alto e ben piazzato, ha la faccia tonda ed un’espressione gentile...CONTINUA...
"La mia è una storia fatta di tante ferite. Sono nato da una ferita, quella di mia madre, e vorrei, un giorno non troppo lontano, andarmene senza ferire nessuno, ma soprattutto senza ferire me stesso. Intendo dire che non voglio sentire dolore. Una morte indolore desidero. Mi chiamo Davide e sono un puro. Ho l'età che ho ma nei fatti sono vecchio di almeno sessanta anni. Sono nato vecchio e nel tempo continuo a invecchiare. I miei fratelli credono che io abbia quindici anni, ma loro non capiscono la mia vera età". Le frasi iniziali de "Il maggiore dei beni", opera prima della scrittrice foggiana Valeria Caravella, rappresentano il leitmotiv dell'intera vicenda narrata che, come si intuisce...CONTINUA...
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