Serao Matilde

Idilio di Pulcinella

"Idilio di Pulcinella" è una novella scritta da Matilde Serao nel 1914 e tratta dalla raccolta "La moglie di un grand'uomo ed altre novelle scelte dall'autrice", pubblicata nel 1919. Una storia breve e piuttosto semplice nella quale viene affrontato il delicato e profondo tema dell'identità e della maschera, dell'essere e del sembrare. Poche pagine che si leggono in brevissimo tempo e che, per stile e temi, riportano alle atmosfere napoletane del primo novecento. L'ambientazione più adatta, ovviamente, è il teatro. La figura più emblematica è quella di Pulcinella: personaggio carissimo ai partenopei e non...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage dal Senegal: La Remota Kedougou e Le Terre dei Poular – Parte 1

Sabato 9 settembre 2017 Kaolack è brutta, sporca, trafficata, puzzolente, torrida, basti pensare che i suoi abitanti sono famosi in Senegal per i denti macchiati a causa della pessima qualità dell’acqua. La città si trova lungo le sponde del fiume Saloum e a soli otto chilometri dalla sua foce. Da secoli è un crocevia commerciale che unisce il nord e il sud del Senegal. I francesi erano ben consapevoli della sua importanza strategica e quando colonizzarono la zona fecero di Kaolack uno dei porti più importanti del paese...CONTINUA...

Appetito Andrea

Tomàs

La critica cinematografica è sostanzialmente concorde nel considerare “Rashômon” un’opera che si discosta dal racconto cinematografico tradizionale e che infatti è stata costruita proprio su una serie di contraddittori flashback: in pratica un modo per soggettivizzare la realtà e nel contempo mostrare come la ricerca della verità sia sempre ostacolata dalla presenza di menzogne, ipocrisie e mistificazioni che nemmeno sono riconosciute come tali da chi le pronuncia. Proprio il film giapponese, diretto da Akira Kurosawa e ispirato da un racconto di Ryūnosuke Akutagawa, potrebbe essere ricordato dai lettori di “Tomàs”, un romanzo dove i sette capitoli rappresentano altrettanti punti di vista su...CONTINUA...

Lobe Max

La Trinità bantu

La Svizzera è, nell'immaginario di chiunque, il Paese perfetto. La Svizzera non è l'Italia! In Svizzera è tutto come dovrebbe essere. Eppure Max Lobe, un africano che viene dal Camerun e che in Svizzera ha studiato e vive, ci fa notare che, in fondo in fondo, la Svizzera soffre degli stessi mali di cui soffre un po' tutto l'occidente. Anche in Svizzera si può essere disoccupati. Anche in Svizzera si può essere vittima di razzismo e discriminazione. Anche in Svizzera si corre il rischio che un partito di estrema destra possa arrivare al potere. E, soprattutto, anche in Svizzera i mezzi pubblici non sono mai in orario: proprio come accade in Italia! Ne "La Trinità bantu" c'è molta della vita...CONTINUA...

Sessi Frediano

Elio, l’ultimo dei Giusti

La cosiddetta “narrazione”, che attualmente viene tradotta -  in virtù del nostro provincialismo - come “storytelling” e messa in cima alle priorità dei politici rampanti, a quanto pare ha fatto danni anche in tempi non sospetti; in particolare nel primo dopoguerra. A farne le spese un mite e coraggioso contadino toscano, Elio Bartolozzi che, nella primavera del 1944, aiutò due partigiani feriti a mettersi in salvo. Quando poi fece ritorno alla sua cascina, i nazifascisti, avvisati probabilmente da un suo vicino, lo arrestarono; e così iniziò un lungo calvario: prima le torture a Villa Triste, poi la reclusione a Fossoli, a Bolzano-Gries, e la deportazione Mauthausen e a Gusen. In questi mesi...CONTINUA...

Pieri Lorenza

Isole minori

"Isole minori" è il romanzo d'esordio di Lorenza Pieri. Per diversi anni la scrittrice ha lavorato nel mondo dell'editoria per poi decidere di mutare dimensione ed impegno. Un debutto più che dignitoso, non v'è dubbio. Un romanzo dall'architettura piuttosto complessa e all'interno del quale vengono condensati i primi quaranta anni di vita di Teresa, la protagonista oltre che probabilissimo alter ego della stessa autrice. L'isola minore del titolo corrisponde ad un'entità geografica definita, l'Isola del Giglio, ma simboleggia anche un'entità umana, Teresa, per l'appunto. Una duplice valenza che si snoda e si estende attraverso l'intero romanzo perché pare proprio che chi nasca e viva a lungo...CONTINUA...

Coda Piero, Maggi Lidia, Ovadia Moni

La divina perplessità. Un Dio fra le macerie. Il segreto della fragilità.

L'uomo è fragile, vulnerabile. Dio è fragile. Si espone alla relazione con l'uomo, si mette in gioco, si umanizza, arriva a "inaltrarsi" come scrive Antonio Rosmini, si fa l'altro per aprirsi e comunicarsi nel tutto di sé. Le tre riflessioni, più l'introduzione di Brunetto Salvarani, sul tema della fragilità esprimono diversi punti di vista e paiono intessere un dialogo tra differenti concezioni religiose, dialogo quanto mai importante per la comprensione reciproca tra fedi che si dipartono tutte dalla Bibbia. CONTINUA...

Lucchetti Leandro

Bora scura

Se vogliamo prendere per buona la definizione proposta dall’Historical Novel Society allora anche “Bora scura” di Leandro Lucchetti, seppur per il rotto della cuffia, potrà essere catalogato tra i “romanzi storici”. Quello che piuttosto ci sentiamo di affermare è che l’opera dello scrittore triestino Leandro Lucchetti non è assimilabile ad un romanzo politico, se inteso alla stregua di esercizio di propaganda o a qualcosa sfacciatamente di parte. Da questo punto di vista il brano riportato in quarta di copertina dice già molto: “– In Montenegro ammazzavamo la povera gente che stava con i partigiani… – aveva continuato Petro – …Qui ammazziamo la povera gente che sta con i fascisti! –...CONTINUA...

Ricapito Francesco

Reportage Dal Senegal: La Squadra Di Basket Di Mbour Serer

Durante il mio soggiorno in Senegal capitò una sera in cui fummo invitati a cena a casa della nostra domestica Marie: trentacinque anni, sposata con sei figli e ciononostante un fisico ancora longilineo ed un viso angelico, solo un seno debordante tradisce le numerose gravidanze. Maria abita di fianco a sua madre, Thèrese, la quale ha lavorato presso la stessa ONG per vent’anni prima di andare in pensione e lasciare il posto alla figlia. Fu proprio da lei che passammo la serata: un’arzilla signora sulla sessantina, asciutta...CONTINUA...