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1848
L'ultimo romanzo di Simona Lo Iacono ci conduce nella Sicilia prossima al 1848. Lucia Salvo, detta "la babba" ossia la pazza, è un personaggio realmente esistito, è una ragazza che fu inviata da Siracusa a Palermo a servizio presso i Ramacca, nota famiglia antiborbonica e fu utilizzata per far arrivare messaggi segreti ai cospiratori rinchiusi in carcere. Lo spiega la stessa autrice nella Nota Storica, rifacendosi a un testo di Luigi Natoli "Cronache e leggende di Sicilia", edito da Flaccovio nel 1987.
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"Dovrebbe arrivare da Siracusa anche quella nuova domestica, gli hanno riferito, che chiamano "la sciocca", o meglio "‘a babba", e dicono corta di pensiero ma fresca di cosce e di petto". Nel 1847 Lucia Salvo ha sedici anni, due occhi come "mandorle dure" e vive con sua madre a Siracusa dove tutti sanno che è pazza. La chiamano "babba", infatti. "Babba" perché certe volte il suo corpo cade e si contorce, perché schiuma bava e rivolta gli occhi e nessuno sa spiegarselo. Nemmeno lei stessa. Lucia sa che il "fatto", quel "fatto", è meglio non nominarlo nemmeno tanto cure...CONTINUA...
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