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Andrea D’Anna
“Rimasi nascosto nella foresta, in attesa che il tempo passasse. Era il 9 marzo 1974, mancava poco a mezzogiorno, e io mi trovavo su un pendio a un paio d'ore da punto Wakayama. Il mio piano era di attendere fino all'imbrunire, quando è ancora possibile riconoscere una faccia, e poi di avvicinarmi rapidamente, in un'unica manovra, a punto Wakayama. Troppa luce avrebbe significato pericolo, ma il buio fitto mi avrebbe impedito di essere sicuro che la persona che stavo per incontrare fosse proprio il maggior Taniguchi. Per di più, la luce del crepuscolo avrebbe favorito una mia eventuale fuga...CONTINUA...
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