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Austria
"La città senza ebrei" è stato pubblicato, per la prima volta, nel 1922. Circa un secolo fa, per intenderci. Un secolo che somiglia a un giorno, più o meno. Perché se questo romanzo, con i dovuti adattamenti etnici, venisse pubblicato domani o "dopodomani", come dice il sottotitolo voluto da Bettauer, nessuno noterebbe la differenza. "La città senza ebrei", che l'autore austriaco racconta qui con sferzante arguzia, è Vienna. In molti definiscono profetico questo romanzo poiché Hugo Bettaeur, prima che la Storia arrivasse realmente a realizzarlo, aveva immaginato un tempo...CONTINUA...
Il libro di Edith Sheffer incentrato sulla carriera di Hans Asperger e “il contesto intellettuale, clinico e politica dell’Austria degli anni trenta e quaranta”, come prevedibile, ha subito suscitato un bel po’ di polemiche: da un lato le critiche rivolte alla storica americana a causa del suo approccio antidiagnostico, dall’altro il fastidio per le accuse rivolte a colui che per anni è stato presentato come una sorta di Schlinder della psichiatria. In realtà la figura del cattolico reazionario Hans Asperger non appare soltanto nella veste di esecutore dei desiderata nazisti...CONTINUA...
Fino al 2 febbraio 2019 presso la Biblioteca Reale dei Musei Reali di Torino è visitabile la mostra Il Testamento del Capitano. I giovani e la Grande Guerra tra illusioni e realtà. L’esposizione raccoglie documenti e oggetti inediti legati alle trasformazioni storico-sociali...CONTINUA...
Vienna, fine ‘800. Felix e Maria. Giovani e innamorati. Lui è malato di tisi e viene a conoscenza del destino che lo aspetta: morirà entro un anno. Dopo aver inizialmente taciuto, decide di confidarsi con Maria. La ragazza è stravolta dalla notizia e, in preda alla disperazione, afferma di non voler lasciare il giovane: E comunque senza di te io non vorrò vivere.
I due amanti sono allacciati da una sentenza di morte annunciata. Maria spera che il suo compagno riesca miracolosamente a guarire, Felix, invece, non si dà alcuna speranza. Lasciano la città e fuggono in montagna, vicino ad...CONTINUA...
Minuziosa, sofisticata, introspettiva, complessa e, a tratti, persino un po’ ridondante. Così ho percepito la scrittura di Werfel. Analitico fino all’eccesso, calato in un’analisi psicologica continua che non lascia spazio alle ipotesi. “Una scrittura femminile azzurro pallido” è un libro del 1941 e risente fortemente dell’atmosfera politica, storica ed intellettuale che al tempo si respirava in Europa.
Al centro della vicenda un uomo: Leonida. “Per quel nome opprimente non meno che eroico poteva dir grazie a suo padre, che a parte questa eredità, da povero insegnante di ginnasio qual era...CONTINUA...
La Cripta dei Cappuccini si trova a Vienna e, dal 1633, ospita le tombe degli imperatori e delle imperatrici d’Austria e di altri membri della famiglia imperiale. Ne “La Cripta dei Cappuccini” lo scrittore galiziano racconta la fine dell’Impero austro-ungarico, un tracollo a cui egli stesso aveva assistito in prima persona, vivendo, impotente e vittima, la distruzione di un mondo di cui, fino ad allora, aveva fatto parte e in cui aveva cieca fiducia.
Il personaggio principale del romanzo, alter ego di Roth, è Francesco...CONTINUA...
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