Categoria:
Benito Mussolini
“Io ho dei rancori verso il regime e il suo Duce. Non per i guai che mi hanno procurato, sebbene piuttosto pesanti. Ma per lo sperpero che essi hanno fatto di quel patrimonio di speranze che io e tanti altri giovani della mia generazione ci avevamo investito. Quando mi ritroverò a tuppertù col fascismo sul piano storico, spero che riuscirò a superare questo stato d’animo. Ma lo spero soltanto” (pp.121). Così Indro Montanelli, sul Corriere della Sera del lontano 29 dicembre 1968, rispondendo all’ex gerarca Carlo Sforza, autore del libro “La Notte del Gran Consiglio”. Un esempio piuttosto significativo...CONTINUA...
“Solo quando una persona è morta, si sa cosa realmente è stata”, così recita una frase di Pier Paolo Pasolini. Alessandra Rossetti è stata soprattutto una pittrice, una ceramista, un’insegnante d’arte e negli ultimi anni della sua vita una scrittrice. Per farvi capire la portata del personaggio in questione è sufficiente forse ricordare che il suo primo romanzo, autobiografico, questo “… Una donna… una vita”, edito da Montedit nel 2015, è stato pubblicato quando la sua autrice aveva già 89 anni. Una forza indomita e una necessità ferrea l’hanno animata fino all’ultimo, una forza straordinaria che...CONTINUA...
Ho letto alcuni commenti online, più o meno anonimi (guarda caso), al libro "Mussolini ha fatto anche cose buone" di Francesco Filippi. Si tratta quasi sempre di insulti all'autore o di autentiche invettive contro chi, come lui, ha osato scrivere che sul fascismo circolano una marea di bufale. Non manca chi svilisce le competenze di Filippi, chi ne frantuma le analisi senza nemmeno aver letto il libro e chi gli suggerisce migliori letture da rintracciare direttamente su Facebook. Non è un caso che Francesco Filippi parta proprio dal web, da quella mitologia tutta internettiana che, soprattutto...CONTINUA...
Il cosiddetto “fascistometro” pare sia stato concepito dalla scrittrice Michela Murgia, certamente con spirito provocatorio e con la speranza di apparire sarcastica, pure con l’intenzione di rivelare delle inequivocabili verità troppo a lungo negate: il fascismo vive ancora tra noi, in noi, e soltanto un rinnovato impegno antifascista potrà debellarlo. Nemmeno fosse un virus o una forma di ipercolesterolemia. In realtà chiunque abbia un minimo di memoria e di conoscenza storica sa bene che del pericolo fascista si è sempre parlato, fin dal momento del crollo del regime mussoliniano; additando come...CONTINUA...
“Talvolta, di fronte a un falò serale, mentre in lontananza si udivano canti nostalgici in tedesco, Stanis parlava con alcuni commilitoni, tutti ragazzi della sua età o poco più grandi. Tutti con storie simili alla sua alle spalle. Tra di loro c’era Arturo, il giovane che combatteva chiunque, ‘sempre per l’Italia’, e col quale aveva stretto il rapporto più solido, forte della conoscenza pregressa. Ogni loro discorso era basato sull’onore della Patria da salvare e sull’ansia del combattimento. Fremevano all’idea di partire per il fronte per riscattare la vergogna dell’armistizio e del tradimento...CONTINUA...
In quarta di copertina leggiamo del “ritratto smaliziato” riservato in “Don Enrico” a quello che fu il Presidente provvisorio della Repubblica italiana; ed è tutto vero. Dovremmo però aggiungere che le stesse pagine di Giovanni Ansaldo ci danno la misura soprattutto di quanto smaliziato fosse l’autore del “Ministro della Buona Vita” e di “ L’ultimo Junker”. Ansaldo e De Nicola, ovvero l’incontro di due conservatori che avevano qualcosa da farsi perdonare relativamente al ventennio fascista e che, come giustamente scrive Perfetti nella prefazione di “Don Enrico”, mostra una sorta di canto e controcanto...CONTINUA...
L'inciso a pagina 42 del "Patto scellerato" ("nostro studio pubblicato su questa rivista nel 2003") fa pensare davvero che l'opera di Rossotto altro non sia che la riproposizione di un articolo di "Storia militare". Non ci sarebbe da meravigliarsi viste le dimensioni ridotte del libro, quasi una sorta di plaquette. Comunque sia, visti i fatti controversi e in qualche modo misteriosi, bisogna dare atto all'autore di aver affrontato l'argomento con approccio piuttosto prudente (oltre che con stile quasi colloquiale), evitando di millantare quelle certezze che fanno la gioia dei complottisti. Non...CONTINUA...
Follow Us