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case discografiche
Secondo Anthony Phillips, docente presso l’università di Londra, i modelli simmetrici, seppur accattivanti non sono interessanti quanto i non-modelli, ovvero quando la rottura della simmetria crea lo spazio ad autentiche innovazioni. Un po’ quello che scriveva Ernst Jünger: “Tutte le forme simmetriche inclinano allo stato inerziale, quindi si troverà che spesso vi corrisponde una tendenza alla corazzatura. Per contro le forme asimmetriche sono delle possibilità pienamente esplicate, sono i veicoli dell'evoluzione, del mutamento, della deviazione”.
Non è un caso quindi che l’ambizioso cofanetto...CONTINUA...
“L'arte è una similitudine della creazione. Essa è sempre un esempio, come il terrestre è un esempio cosmico. La liberazione degli elementi, il loro raggruppamento in sottoclassi composte, lo smembramento e la ricomposizione in un tutto da più parti contemporaneamente, la polifonia figurativa, il raggiungimento della quiete mediante la compensazione dei movimenti: sono tutti alti problemi formali, fondamentali per la conoscenza della forma, ma non ancora arte della cerchia superna. Nella cerchia superna, dietro la pluralità delle interpretazioni possibili, resta pur sempre un ultimo segreto - e...CONTINUA...
“La verità è che la vera musica non è mai difficile. Questo è soltanto un termine che funge da schermo, che viene usato per nascondere la povertà della cattiva musica”. Queste parole, attribuite a Claude Debussy, ci sono tornate alla mente quando anni fa tra le recensioni all’album “Popular Games” di Max Fuschetto, si poteva leggere, pur tra mille apprezzamenti, che quella non era musica facile e non era musica per tutti. Un giudizio che di primo acchito può lasciare perplessi, soprattutto dopo aver ascoltato i brani di Fuschetto, spesso caratterizzati da una notevole comprensibilità, che qualcuno...CONTINUA...
Ancora una volta un plauso alla Naxos che da tempo si è dedicata ad autentiche riesumazioni di grandi artisti del passato; una politica editoriale che non ha voluto dire soltanto incisioni di brani classici poco noti ed a prezzo speciale, ma, come nel caso di "My Foolish Heart", proposte nel segno delle "Jazz Legends".
Una denominazione forse imprecisa per il Cd con protagonista Billy Eckcstine visto che il cantante, almeno dal 1946-47, si era dedicato ad una sorta di pop "jazzato", quello che lo rese celebre presso il grande pubblico. Una sorta di evoluzione simile a quella quasi contemporanea...CONTINUA...
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