Categoria:
cinema internazionale
Cara Giorgia Farina, mi hai fatto un gran torto e neanche lo sai.
Presenti a Venezia un’opera in cui accosti il divo britannico, Clive Owen ad una stella nostrana Jasmine Trinca; un colpaccio simile non capita spesso nelle nostre pellicole e quindi riconosco il merito nella scelta di un’accoppiata insolita e intrigante.
Il trailer promette bene e annuncia un road movie soffuso e delicato; comincio a prefigurarmi una miscela di fantasmi e redenzioni che cambieranno le vite sfilacciate dei protagonisti; il tema del viaggio esistenziale funziona spesso.
Mi delizi poi con un titolo splendido...CONTINUA...
Spero ostinatamente nel lieto fine.
L’happy ending è prerogativa dei romanzi d’appendice, e so benissimo che il dramma è considerato il genere principe del cinema. Eppure di fronte agli spettacoli più crudeli fremo per l’epilogo giustizialista.
L’acerbo spettatore che è in me si ripropone.
Chi ha già visto “La Favorita” capirà quanto sia uscito disfatto dalla sala.
Colpito così in profondità da portarmi il segno di un graffio, di un morso allo stomaco che ho aspettato si rimarginasse.
Sono questi i colpi inferti dall’ultimo lavoro di Yorgos Lanthimos, regista greco coccolato dai...CONTINUA...
Lavoro da un po’ all’idea di una cineterapia efficace, per catalogare i film in base a quesiti emotivi di peso. Non parlo ovviamente di quelli semplici da identificare, rapidi da trovare quanto una parola chiave su Google. Piuttosto di necessità che richiedono più di un clic.
Avrei sicuramente apprezzato il suggerimento di vedere ‘Edward Mani di Forbice’, per cogliere nell’ accanito odio verso un essere quasi uguale ma non del tutto, una lezione impareggiabile sul valore della tolleranza. O penso anche a quanto ‘Le Invasioni Barbariche’ sia riuscito a farmi comprendere...CONTINUA...
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