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Francesco Nuti
Dopo il successo ottenuto con Donne con le gonne, Nuti annunciò il suo progetto più ambizioso, una rivisitazione moderna della favola di Pinocchio. Il film, che avrebbe dovuto tenerlo impegnato per circa due anni, fu programmato per il natale del 1993, ma una lunghissima serie di problemi burocratici, economici e dunque produttivi faranno si che la pellicola esca con un anno di ritardo sulla data stabilita. Concluso tra infinite difficoltà, dovute anche alla brusca interruzione del sodalizio Berlusconi-Cecchi Gori – che producevano film insieme, fino a quel...CONTINUA...
Con Willy Signori e vengo da lontano si comincia a percepire come netta la distanza tra pubblico e critica nel valutare le opere di Francesco Nuti. Se Caruso Pascoski, film d’un anno precedente, aveva sostanzialmente diviso (comunque con prevalenza di critiche negative), Willy Signori è assolutamente bollato come film dalla sceneggiatura inesistente, con l’aggravante dell’accrescersi del narcisismo dell’attore-regista, pur al cospetto di due degne attrici come la Ferrari e la Galiena. La vena surreale del comico toscano pare debordare oltremodo...CONTINUA...
Terza e conclusiva collaborazione con l’amico e regista Maurizio Ponzi, Son contento è anche l’ultima pellicola in cui Francesco Nuti non si dirige (se si eccettua Concorso di colpa di Claudio Fragasso, ultima apparizione del comico toscano sul grande schermo, datata 2005), uscita nelle sale due anni prima di Casablanca Casablanca, suo convincente esordio dietro la macchina da presa. Della trilogia ponziana, consumata nell’arco di un paio di stagioni (1982-83), Son contento è certamente l’opera più ambiziosa e ricca di spunti...CONTINUA...
La prima regia di Francesco Nuti, Casablanca Casablanca, è un ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro, pellicola che rivelò l’artista toscano al grande pubblico e che metteva in rilievo il rapporto d’amorosi sensi tra il protagonista e il panno verde. Come noto ai suoi estimatori, ma non soltanto, Nuti e il biliardo si sono amati davvero anche nella realtà; di qui la facilità del comico toscano nel mescolare, in un duplice universo tematico che si intreccia, si sfugge, si rincorre, si lascia e si ritrova nel momento culmine, sentimento...CONTINUA...
Forse nessuno avrebbe potuto immaginare, oltre vent’anni fa, che lo stambecco bianco sarebbe apparso davvero. Un maschio bianco, albino totale. Apparso proprio lì, la scorsa estate, nel paradiso in cui Francesco Nuti ha ambientato la sua pellicola più lirica, intima e malinconica, ai piedi del Monte Rosa. Vent’anni e più son passati da Tutta colpa del Paradiso, secondo lungometraggio diretto dal regista toscano e apice rappresentativo del suo originale modo di far cinema. Dopo Casablanca Casablanca, ideale seguito di Io, Chiara e lo Scuro...CONTINUA...
Quando Nuti era sulla ribalta. Quando era, probabilmente, il comico più geniale dell’italico panorama cinematografico. Quando eravamo alla fine degli Ottanta. Ecco quando. Quando Caruso Pascoski arrivò nelle sale e fu tra i campioni d’incasso della stagione. Vogliamo fare un parallelo con i campioni comici del cinema attuale? Con i Boldi, De Sica e Salemme? Con gli Aldo, Giovanni e Giacomo? Con l’intermittente Verdone (che ultimamente azzecca un film su tre, quando va bene – e che all’epoca in cui furoreggiava Nuti era notevolmente più ispirato). Domande retoriche...CONTINUA...
Singolare la carriera di Francesco Nuti, attore e regista toscano classe 1955, uno di quelli che può ben affermare di esser passato dalle stelle alle stalle, come si usa dire in certi casi. In realtà il personaggio Nuti è un po’ più complesso di questa affermazione di comodo, perché a differenza di altri artisti che pur sono riusciti a trovare improvvisa fortuna e successivo oblio, il comico toscano non è stato una meteora. Per circa un decennio ha dettato legge al botteghino, con commedie sentimentali mai inclini al turpiloquio e al pecoreccio, aggraziate da una certa...CONTINUA...
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