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Giorgio Colli
Il poeta, questa figura così ambigua, è costretto in questa società a indossare la maschera dell’intellettuale, quando noi sappiamo che la sua natura profonda sfugge a questo ordine culturale; egli è più in sintonia con le forze ctonie, lunari, sotterranee, proprio come uno stregone, come uno sciamano.
Chiamo poesia quel gesto che mette in crisi l’ordine linguistico vigente, aprendo il linguaggio alle sue possibilità ignote e interdette, alle sue derive originarie, svelando nell’ambivalenza fluttuante dei significati un ordine più profondo. Operazione tutt’altro che marginale. Ricordiamo Eraclito...CONTINUA...
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