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Il mio nome non è rifugiato
Come spiegare a un bambino molto piccolo, sui tre anni, il dramma di coloro che sono costretti a scappare dal loro paese a causa della guerra?
Come fargli capire che non sono invasori o nemici, ma esseri umani in fuga?
Ci prova la scrittrice inglese Kate Milner con questo album illustrato, in cui il testo è ridotto a frasi minime e sono le immagini a parlare, con le loro tonalità azzurro-grigie, ad indicare la nostalgia e la mestizia che l’esperienza della fuga dalla propria casa e dalla propria nazione portano con sé.
È una mamma – il padre non compare mai – a spiegare al suo piccolo...CONTINUA...
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