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Lazzaro Santandrea
“La malattia, in due fasi, mi ha spedito nello spazio. Devo stare tutto il giorno a letto, quando riesco a muovermi devo usare una sedia a rotelle. E sto sperimentando il magico mondo della morfina. Ti seda, ti fa passare il dolore, ma genera anche delle crisi violente. Mi sono strappato i tubi da solo. Quando sono arrivato qui, il personale medico credeva che fossi un pazzo furioso. Ora mi amano. Chiamano le mie parti intime ‘Ivan il Terribile' [...] Ho imparato a dare un valore assoluto al presente. Vivo questi piccoli momenti al massimo. E ho avuto la prova di avere seminato bene. C'è un...CONTINUA...
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