“Trieste è la porta d’ingresso in Oriente. L’Europa dell’Est è il nostro Eldorado” (pp.165). Queste le parole di un celeberrimo paragnosta italiano, Piero Fassino, che danno l’avvio al tredicesimo capitolo di “Binario morto”. Tutto bene se non fosse che molti diffidano delle doti divinatorie del nostro, e quindi probabile che qualche lettore farà scorrere velocemente le mani sotto il basso ventre in cerca di facili appigli scaramantici. Un gesto tanto più spontaneo visto che il motivo del contendere non è certo Trieste ma il famigerato Corridoio 5 dell’Alta velocità “che non c’è”. Luca Rastello...CONTINUA...
Anche ad avere idee del tutto diverse su temi come sviluppo, ambiente e stato dei conti pubblici una constatazione è comunque valida per tutti: non si è a favore di un progetto Tav perché si sappia nel dettaglio cosa accadrà, oppure perché si abbia un’idea precisa del suo rapporto costi-benefici, ma perché ci sono dei violenti – pochi, molti o moltissimi – che lo contrastano. Tanto basta, spesso a prescindere da tutto il resto. C’è soltanto da prendere atto come, appunto per questa ragione, il dissenso riguardo un’opera pubblica, in qualsiasi forma sia espresso, venga considerato (non da tutti...CONTINUA...
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