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Luigi Meneghello
“…’Pascua di Resurressione’, una cosa così andrebbe bene anche a me, mi piacerebbe risorgere, spuntare all’improvviso da un cassone di pietra, bandiera alla mano, e fare bau-sète!” (p.200)
Questa prova narrativa di Meneghello si colloca dopo “I fiori italiani”, tra i due testi esce la raccolta di saggi “Jura...CONTINUA...
“Che cos’è un’educazione?”
Questo l’interrogativo che Meneghello si pone in apertura del libro che rievoca la formazione di S., alter-ego dell’Autore, svoltasi durante gli anni del fascismo nel Veneto, tra Malo, Vicenza e Padova.
La prima idea per quest’opera venne a Meneghello nel 1944 nello stesso luogo in cui si svolge una scena de “I piccoli maestri”, il suo romanzo più noto.
I...CONTINUA...
“Pómo pèro – dime ‘l vèro
dime la santa – verità
Quala zéla? – Quésta qua”
(Cantilena di Malo, che serviva a scegliere fra le due mani a pugno quella che si spera non sia vuota)
“CONTINUA...
“Sti ani antichi – co i copava i Peòci coi pichi”.
(“Questi anni antichi – quando si ammazzavano i pidocchi col piccone”)
Malo è un paese del vicentino, il cui nome si presta al gioco di parole del titolo.
Malo è il luogo natio di Meneghello, è un microcosmo ricco di usanze, personaggi, aneddoti, storielle, filastrocche, modi di...CONTINUA...
La Resistenza veneta sull’altopiano di Asiago, vista in chiave antieroica e antiretorica, vissuta da un gruppo di giovani universitari vicentini con tutto l’entusiasmo, la voglia di fare e di cambiare, l’inesperienza e l’improvvisazione della loro età, è l’argomento principale di questo atipico libro di Meneghello.
L’autore rivisita le vicende della guerra partigiana e le trasfigura con ironia e distacco, accantonando ed evitando esagerazioni e patetismi.
L’inizio della storia vede il protagonista-narratore...CONTINUA...
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