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Massimo Tagliata
Da poco più di dieci anni la cosiddetta “Danceability”, grazie ad una tecnica derivata dai principi della Contact Improvisation e grazie all’impegno del danzatore Alito Alessi, pare abbia permesso a molte persone afflitte da handicap fisici di collaborare insieme ai cosiddetti normodotati nella creazione di spettacoli di danza. Il tutto lasciando spazio all’improvvisazione e senza dare luogo a particolari coreografie. Se quindi la “danceability” ha ricevuto un certo riscontro mediatico, situazione ben diversa è quella raccontata dall’insegnante e ballerina Bruna Zarini nel suo “Tango al buio”....CONTINUA...
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