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nicola manuppelli
Un libro che riesce a mischiare autobiografia, biografia e romanzo di formazione, che strizza l’occhio al genere beat e all’epica “on the road” e che ci regala uno spaccato su una parte molto importante della letteratura statunitense degli ultimi decenni.
L’autore, Nicola Manuppelli, ci racconta la storia della vita dello scrittore Chuck Kinder, che per molti...CONTINUA...
Secondo capitolo della “trilogia di Sorme”, “L’uomo senza ombra”, pubblicato tre anni dopo “Riti notturni” (Ritual in the Dark, 1960), rappresenta, in forma di diario, un “romanzo di idee” che si apre progressivamente ad una vera e propria narrazione; dove quindi una trama tende a prendere il sopravvento rispetto i ricordi “sessuali” del protagonista. Romanzo...CONTINUA...
Primo libro della trilogia di Gérard Sorme, “Riti notturni” (Ritual In The Dark, 1960) è stato giustamente definito un romanzo “tra i grandi irregolari della letteratura inglese”; e, avendo presente “L’outsider”, l’opera più nota di Colin...CONTINUA...
“Per amor del cielo, in che cosa credete che consista la legge? È scambio, accordo, compromesso, negoziato. Nient’altro che questo: una trattativa”. Queste le parole che leggiamo in “Always a Body to Trade” (titolo originale) quando ormai è chiaro l’epilogo di una vicenda criminale dove in fondo ci sono pochi misteri, piuttosto fatti plausibili, prevedibili, almeno per coloro che hanno i piedi in terra. Parole significative perché fanno pensare che forse “l’imperfezione” dello scambio – probabilmente riferito a Balzic costretto a venire patti con la poco appariscente malavita di Rocksburg – rappresenta...CONTINUA...
La definizione di “libro di culto” è stata spesso attribuita ad opere davvero trascurabili – probabilmente un mero espediente pubblicitario – ma quando si parla di un libro di Colin Wilson il “culto” è quasi d’obbligo, soprattutto se inteso come riscoperta di un autore anticonformista ingiustamente oscurato. “La gabbia di vetro” – romanzo pubblicato nel 1966 con il titolo “The Glass Cage: An Unconventional Detective Story” – risponde in pieno a questi canoni (“unconventional”...CONTINUA...
I brevi cenni biografici, presenti nel libro edito dalla Carbonio, ci dicono che Colin Wilson è stato “uno dei grandi irregolari della letteratura inglese contemporanea”. Affermazione sicuramente veritiera e che i lettori italiani potranno tradurre anche come “laterale” – non certo in senso negativo - preso atto che soltanto il dizionario Oxford Gremese cita lo scrittore inglese, nel silenzio, per quello che vale, delle più note enciclopedie della letteratura Garzanti, Bompiani, Zanichelli e Larousse. Merita però qualche riflessione in più un’altra affermazione riguardo Wilson e la sua opera “The...CONTINUA...
Navigando in rete forse è ancora possibile leggere una breve presentazione di K.C. Constantine, contenuta in un portale dedicato alle copertine del “giallo”: “Se pensate che Elmore Leonard sia un maestro del dialogo (ed è vero), vuol dire che non conoscete K.C. Constantine. Nessuno lo conosce davvero, tra l’altro, perché nessuno l’ha mai visto in faccia e nessuno sa quale sia il suo vero nome. La versione più diffusa è che “K.C. Constantine” sia lo pseudonimo di Carl Constantine Kosak, nato (forse) nel 1934 da madre italiana e padre serbo proprio come il suo personaggio Mario Balzic, capo della...CONTINUA...
Gli aggettivi che in questi anni la critica ha utilizzato per presentare il romanzo di Paul Hoover, “Saigon, Illinois”, sono davvero molti: pensiamo a “vivido”, “caleidoscopico”, “superbo”, “scrittura affilata”, “poetica profonda”; e via dicendo. Soprattutto in riferimento all’Italia si potrà arricchire questo elenco con “laterale”, inteso certamente non in senso negativo ma alla stregua di “irregolare”. I motivi son presto detti e riguardano sia la produzione letteraria di Paul Hoover, sia l’argomento...CONTINUA...
"Eravamo seduti tutti insieme, ci guardavamo ma facevamo finta di niente. Masticavamo gomma, bevevamo caffè, andavamo al cesso, pisciavamo, dormivamo. Restavamo seduti su quelle panche a fumare sigarette che non avevamo voglia di fumare. Ci guardavamo e quello che vedevamo non ci piaceva. Guardavamo gli oggetti sui banchi e le rastrelliere: patatine, riviste, noccioline, best seller, gomma da masticare, pasticche al fluoro, pasticche di liquerizia, fischietti.” (Charles Bukowski, Factotum, pag. 91, Guanda, 1996)
Stavo tornando...CONTINUA...
Leggere A ovest dell'Eden, del famigerato Chuck Rosenthal (Non lo conoscete? Mah, siete proprio degli ignorantoni. Nicola Manuppelli ha tradotto tutta la sua immensa produzione in italiano – compresa quella non ancora scritta, per cui ha avuto una delega immaginativa – e voi nulla. Mah. Sono decisamente perplesso) è come tuffarsi nel Gange durante l'aurora boreale, risalire le cascate del Niagara come un salmone dai superpoteri e fare le parole crociate sulla tazza del cesso. È dunque una lettura che apre porte tra luoghi lontani, porta la mente in un senso unico al contrario, e al tempo...CONTINUA...
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