Categoria:
paratassi
“Un altro respiro. Paura. Quello che vede. Un cane che le ha chiesto il suo nome. E lei. Incontenibile prurito […] Non lo so, il mio nome. Non so il mio nome. Non” (pp.14). Il primo impatto con la pagine di “Grande nudo” può rivelarsi spiazzante: una costruzione paratattica che non lascia tregua e che soltanto dopo molte pagine inizia ad aprirsi a delle più consuete subordinate. Frasi forse meno spigolose che comunque non stemperano l’efficace martellamento dei tanti soliloqui; e soprattutto la ferocia presente nella Sardegna del “majarzu”. Un luogo solo in parte distopico. La catastrofi ambientali...CONTINUA...
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